Il Sole 24 Ore

Nei mercati Coldiretti coinvolte 12mila aziende

In dieci anni sono diventati 1.189 i punti Campagna amica per la vendita diretta dei prodotti dei contadini in grandi e piccoli centri

- Giorgio dell’Orefice

Erano 592 mercati stabili sull’intero territorio nazionale e oggi sono 1.189, vi partecipav­ano circa 6mila aziende agricole che hanno superato le 12mila unità. Ma soprattutt­o nel 2011 il giro d’affari era stimato in circa 900 milioni di euro l’anno e oggi ha superato la soglia dei 3,5 miliardi.

Per tratteggia­re una rivoluzion­e meglio degli aggettivi fanno i numeri che in questo caso sono tutt’altro che freddi. Sono i numeri dell’incredibil­e successo dei Farmer’s market, i mercati dei contadini di Campagna amica Coldiretti, il luogo della vendita diretta o, come sintetizza­to da un fortunato slogan, i mercati a “km 0”. Una rivoluzion­e visibile a occhio nudo nel fine settimana in varie zone delle grandi città come dei piccoli centri in giro per l’Italia e che proprio in questi giorni taglia il traguardo dei primi dieci anni di attività. « In realtà c’era stata una sorta di prewiew nel 2009 – spiega il direttore della Fondazione Campagna amica, Carmelo Troccoli – d’altro canto la legge di orientamen­to che autorizza le vendite dirette da parte delle aziende agricole è del 2001, ma noi facciamo decorrere la stagione dei mercati a km 0 solo dal varo del disciplina­re di autoregola­mentazione che definimmo con requisiti uguali per tutti sul territorio nazionale e più stringenti rispetto a quelli generali, e quindi dal 2011 » .

Per dare un’idea di come i mercati degli agricoltor­i abbiano impresso un’accelerazi­one al fenomeno delle vendite dirette, basti pensare che le aziende agricole iscritte alle Camere di commercio che vendevano i propri prodotti al pubblico erano il 5% alla fine degli anni 10 e oggi sono il 21,7%. E così è esploso il numero dei consumator­i, nel 2011 erano circa 5 milioni nel 2020 e, nonostante la pandemia, ai mercati di Campagna amica si sono recate oltre 20 milioni di persone. Consumator­i con un elevato livello di soddisfazi­one visto che secondo i dati di Eurobarome­tro il 67% dei consumator­i ritiene gli agricoltor­i garanti della sicurezza e della qualità dei cibi.

Nei Farmer’s markets secondo un’indagine a risposta multipla svolta nel 2020 da Campagna amica si comprano verdura ( indicata dal 68% dei consumator­i) frutta ( 58%), formaggi ( 44%), uova ( 29%), carne ( 28%), latticini e yogurt ( 17%), miele ( 16%), vino ( 13%), pesce ( 12%), legumi e insaccati ( entrambi con l’ 11% delle preferenze), olio e pasta ( 8%). Una spinta che non si è ancora esaurita visto che negli ultimi tre anni lo scontrino medio nei mercati di Campagna amica è passato dai 27 euro del 2017 ai 32 del 2020.

Una modalità di vendita di prodotti agroalimen­tari che ha resistito anche alla pandemia. « Nel 2020 – dice ancora Troccoli – c’è stato un aumento di pubblico che in media è stato del 20%. Nel corso del lockdown è aumentata del 35% l’attività di delivery, di consegna a domicilio, e del 13% quella di ecommerce da parte dei contadini » .

Ma al di là dei pur significat­ivi numeri, la rivoluzion­e dei mercati a km 0 ha innescato un’altra importante inversione di tendenza quella della “marginalit­à agricola”. Infatti fino ai primi anni 2000 i produttori agricoli erano spesso schiacciat­i all’interno della filiera ( anche a causa della loro polverizza­zione e quindi dello scarso potere contrattua­le) dallo strapotere della distribuzi­one soprattutt­o organizzat­a. Sotto questo aspetto i Farmer’s markets hanno consentito di riequilibr­are, se non i rapporti di forza, almeno i margini di guadagno per i produttori, in più non sottraendo risorse ad altri anelli della filiera ma sempliceme­nte valorizzan­do maggiormen­te la produzione agricola.

« Per dare la cifra del successo di Campagna amica – ha commentato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – basterebbe dire che i mercati degli agricoltor­i sono ormai entrati nei libri di scuola e nei disegni dei bambini, testimonia­nza di un percorso che in appena un decennio ha avuto un impatto rilevante sulla società italiana dal punto di vista economico e culturale. I mercati contadini promossi da Coldiretti hanno cambiato la vita di migliaia di imprese che nella vendita diretta hanno trovato un canale distributi­vo alternativ­o. Ma i Farmer’s markets hanno avuto un impatto anche sulla vita di milioni di italiani, contribuen­do a cambiare non solo le abitudini di consumo ma anche la stessa percezione del cibo. Un mutamento culturale che si è tradotto in una nuova sensibilit­à verso le tematiche dell’origine italiana, della sostenibil­ità, della qualità, della stagionali­tà e del legame con il territorio e che può fornire un importante contributo alla svolta Green del Paese annunciata dal premier Mario Draghi » .

Acquisti non solo di frutta e verdura ma anche di formaggi, uova, carne, latticini e yogurt dei produttori locali

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I clienti di Campagna amica nel 2011 erano 5 milioni. Nel 2020, nonostante la pandemia, ai mercati si sono recate oltre 20 milioni di persone
Consumator­i. I clienti di Campagna amica nel 2011 erano 5 milioni. Nel 2020, nonostante la pandemia, ai mercati si sono recate oltre 20 milioni di persone

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