Governo, domani i sottosegretari
Ci siamo. Domattina il Cdm dovrebbe dare il via libera alla squadra dei sottosegretari, tra conferme dell’ex maggioranza giallorossa e new entry ( o rientri) del centrodestra. In queste ore si stanno mettendo a posto le ultime tessere del puzzle. L’ultima parola spetterà al premier. Per ora non c’è un tema viceministri: si porrà quando verranno attribuite le deleghe. Non è da escludere che nella riunione di Palazzo Chigi approdi il Dl sullo spacchettamento dei ministeri, al centro del quale ci sono le competenze del neodicastero per la Transizione ecologica.
Quanto ai nomi dei sottosegretari è ritenuta scontata la conferma allo Sviluppo, guidato dal leghista Giorgetti, di Alessia Morani ( Pd) e Mirella Liuzzi ( M5S). Al Lavoro torna il leghista Claudio Durigon mentre la new entry sarà il capogruppo di Iv Davide Faraone. Anche al Mef di Daniele Franco si va verso la conferma ( la terza) per la pentastellata Laura Castelli e per il dem Antonio Misiani a cui si aggiungeranno il leghista Massimo Bitonci ( anche il suo è un ritorno) e Gilberto Pichetto Fratin per Fi. Confermato Andrea Martella ( Pd) sottosegretario a Palazzo Chigi con delega all’editoria mentre quella sui servizi è destinata all’attuale Capo della Polizia Franco Gabrielli o al suo predecessore ed ex direttore del Dis, Alessandro Pansa. Nei ministeri tecnici di Vittorio Colao ( Innovazione) e Roberto Cingolani ( Transizione ecologica) atterreranno con il primo la dem Marianna Madia insieme alla tecnica Francesca Bria ( in corsa anche allo Sviluppo) e il pentastellato Carabetta mentre Stefano Buffagni ( M5s) e Roberto Morassut ( Pd) saranno i sottosegretari dell’ex dicastero dell’Ambiente. Conferme alle Infrastrutture per Giancarlo Cancelleri ( M5s) e Salvatore Margiotta ( Pd), ritorno per Edoardo Rixi ( Lega). Matteo Salvini punta sul ritorno di uno dei suoi ( Molteni o Candiani) all’Interno mentre alla Difesa in quota Lega dovrebbe andare Raffaele Volpi attuale presidente del Copasir. Ieri sera però fonti Lega hanno detto di puntare su scuola, ambiente e agricoltura. In corsa al Viminale ci sono anche Mauri ( Pd) e Sibilia del M5s così come Vito Crimi reduce dalla tumultuosa esperienza di reggente M5s. Ancora ieri Alessandro Di Battista via Instagram è tornato a tuonare contro il Governo Draghi, invitando gli espulsi a fare ricorso e confermando però di non avere intenzione di fare « scissioni » o « correnti » .