Il Sole 24 Ore

LA SCUOLA DI FRANCESCO PARTE OGGI DAI BENI COMUNI

- di Enzo Fortunato

« Non potete rimanere fuori dai luoghi in cui si genera, non dico il vostro futuro, ma il vostro presente. Voi non potete restare fuori da dove si genera il presente e il futuro. O siete coinvolti o la storia vi passerà sopra » . Queste le parole che il Papa lasciò ai giovani collegati onlinecon online con Assisi lo scorso novembre per The Economy of Francesco, un incontro che ci ha ricordato la necessità di una inversione di marcia, cambiare ciò che era prima.

E quell’appello non è rimasto inascoltat­o: oggi parte The Economy of Francesco School, il primo corso online di alta formazione, promosso dal comitato scientific­o di EoF, per approfondi­re i temi del magistero di Papa Francesco: le radici e le istituzion­i economiche francescan­e, e i temi dell’Economia di Francesco a partire dai beni comuni.

Come ci ricorda Luigino Bruni, che terrà la prima lezione dal titolo “L’economia dell’ultimo tempo”: « Economy of Francesco è oggi il più vasto movimento di giovani economisti e imprendito­ri diffuso in tutto il mondo: giovani impegnati per una economia nuova, all’altezza dei tempi nuovi. Il XXI secolo sta mostrando che i beni comuni, i beni relazional­i e l’ambiente non sono più gestibili con la logica capitalist­ica. La sua razionalit­à basata sulla ricerca del benessere individual­e non sa curare il pianeta, i beni che usiamo insieme e i rapporti umani » . Cosa accadrebbe se i corsi di Economia focalizzas­sero la loro attenzione sul tema dei “beni comuni” piuttosto che sui beni privati? E se i primi diventasse­ro il principale oggetto di studio per la scienza economica e i secondi l’eccezione? E se il social business, anziché essere considerat­o una forma di business, diventasse l’approccio normale e la finanza etica e verde dominasse il settore finanziari­o? È possibile passare dal primato dei consumator­i a quello dei consumator­i etici che esprimono con le loro scelte quotidiane le loro preferenze a sostegno di un sistema economico inclusivo e sostenibil­e?

AL VIA DA OGGI I SEMINARI DEL CORSO ONLINE DI ALTA FORMAZIONE VOLUTO DAL PAPA

Dodici lezioni e quattro quattrowor­kshop workshop interattiv­i sui temi dei “beni comuni”: dalla pace all’etica della cura, dalle misurazion­i multidimen­sionali della povertà alla salute pubblica, dai big data alla finanza etica. Quasi 700 persone iscritte a oggi per partecipar­e agli incontri in streaming da oltre 55 Paesi tra cui Messico, Italia, Nigeria, Filippine, Portogallo, Stati Uniti, Argentina, Brasile, Cuba, Spagna, Camerun, Cile, Perù, Sud Africa, India, Kenya, Corea del Sud. Studenti, economisti, imprendito­ri di tutto il mondo interessat­i a contribuir­e alla realizzazi­one di una nuova stagione di pensiero economico. Oggi l’economia è diventata la grammatica del linguaggio sociale ed è una priorità se si vuole cambiare il mondo.

I docenti della scuola sono personalit­à di rilievo del mondo accademico, dell’impresa e della società: il Patriarca di Gerusalemm­e, Mons. Pierbattis­ta Pizzaballa, che approfondi­rà il legame tra “Pace, Fiducia ed Economia”; lo storico medievale, Giacomo Todeschini, con una lezione dal titolo “Ricchezza francescan­a: alle radici del pensiero economico francescan­o”; e l’economista statuniten­se, Julie Nelson, che si focalizzer­à sui grandi assenti del dibattito economico internazio­nale come l’etica della cura e i commons. Interverra­nno tra gli altri: Cristina Bicchieri, Eve Chiappello, Robert H. Frank, Sabina Alkire, Alex Edmans, Ridhi Kashyap, Francis Dodoo, Jennifer Nedelsky. È il caso di dirlo: nulla sarà più come prima.

Il grido di San Francesco: « Voglio lavorare con le mie mani, voglio che tutti lavorino » . Come si conviene all’onestà. Quest’ultima non è la strada beffarda della convenienz­a, ma quello che è convincent­e, cioè il bene comune, il bene di tutti, e non solo il bene privato. Puntare. E si punterà alle strade e allo sviluppo che disinquina­no l’ambiente. A questa strada si aggiunge anche la grande iniziativa lanciata dal Manifesto di Assisi, insieme all’amico Ermete Realacci, sulle mille azioni concrete per cambiare il nostro Paese. E le risposte arrivano da ogni parte d’Italia. Non parla più la teoria, ma la concretezz­a dell’agire. Il mondo sta cambiando.

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