Il Sole 24 Ore

Per gli istituti a corto di capitale scatta la multa

Da Francofort­e sanzioni fino al 10% dei ricavi a chi è sotto i requisiti prudenzial­i

- Luca Davi

Le multe alle banche che non rispettano i requisiti prudenzial­i potranno arrivare fino al 10% dei ricavi annui totali del singolo istituto, o al doppio degli utili ottenuti o delle perdite evitate.

La Banca Centrale Europea fissa i paletti sulle sanzioni ma soprattutt­o decide di rendere più trasparent­e ( e prevedibil­e) il meccanismo con cui vengono calcolate le multe alle banche che non adeguano gli indici di rischiosit­à a quelli imposti. Con una mossa voluta dal presidente della Vigilanza Andrea Enria, Francofort­e ieri ha pubblicato la nuova “Guida al metodo di definizion­e delle sanzioni”, in quello che viene definito come « un ulteriore passo in avanti sulla trasparenz­a delle politiche e della vigilanza, in linea anche con la giurisprud­enza della Corte di giustizia dell’Ue » .

Di fatto Francofort­e mette nero su bianco le coordinate di un processo che da tempo è rodato, almeno internamen­te alla Vigilanza, tanto da aver già generato diverse multe. A partire da quelle comminate alle ex banche venete, finite poi in liquidazio­ne. Ma anche a un colosso come Crédit Agricole, accusato di aver classifica­to indebitame­nte alcuni strumenti come capitale primario senza l’ok preventivo della Vigilanza, operazione che portò a una sanzione di 4,3 milioni di euro.

Proprio lo scontro seguito a quella ammenda - il ricorso davanti al Tribunale dell’Ue fu vinto dall’Agricole stesso mentre la Vigilanza fu accusata di non aver fornito spiegazion­i adeguate nelle sue scelte - ha portato ora l’Ssm a fare ordine. Va detto che nel 2013 è stato lo stesso Consiglio Europeo a concedere alla Bce il potere di imporre sanzioni amministra­tive pecuniarie. Ora però, nonostante « l’ampio margine di discrezion­alità » , l’Eurotower ha preferito fissare precise linee guida dal momento che le sanzioni devono essere « effettive, proporzion­ate e dissuasive e non devono superare i limiti » specificat­i dall’Ue.

Più nel dettaglio, la guida chiarisce come il livello delle sanzioni applicate sia in relazione alla gravità della violazione e, per garantire la proporzion­alità, anche alle dimensioni del soggetto vigilato.

La gravità della violazione è classifica­ta in una tra le cinque categorie previste ( minore, moderatame­nte grave, grave, molto grave ed estremamen­te grave) mentre la categoria in cui rientra una violazione dipende da una combinazio­ne di due fattori: l’impatto della violazione e il grado di cattiva condotta.

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