Accelera il piano per i vaccini Metodo Figliuolo alla prova
La Difesa è scesa in campo con 400 ufficiali medici e 500 sottufficiali infermieri
Piano vaccini più vicino. Si incastrano le tessere di un modello complesso: ieri il nuovo commissario per l’emergenza Covid, Francesco Figliuolo, insieme al neocapo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, sono stati ricevuti dal ministro della Salute Roberto Speranza. Bisogna allineare gli arrivi delle dosi, la distribuzione tra le Regioni - il più possibile uniforme - l’organizzazione di tempi, luoghi e soggetti incaricati. Una priorità assoluta per il presidente del Consiglio Mario Draghi. Curcio mette in campo la forza organizzativa della Protezione civile, un modello collaudato illustrato nei giorni scorsi dal suo predecessore, Angelo Borrelli, con un documento ai ministri e a palazzo Chigi. Figliuolo, riposta la divisa di generale di corpo d’armata dell’Esercito proprio al comando logistico, mette a frutto un anno di lavoro quotidiano con la pandemia e la sanità militare. Il ministro Lorenzo Guerini, peraltro, segue ogni giorno l’impegno della Difesa sul coronavirus. Con il capo di Smd, Enzo Vecciarelli, direzione; il Coi ( comando operativo di vertice interforze) guidato dal generale Luciano Portolano, pianificazione e coordinamento; gli stati maggiori di Esercito, Marina e Aeronautica con i rispettivi comandi Sanità. La forza armata in grigioverde, ora al comando del generale Pietro Serino, ha circa il 70% della sanità militare. Per il piano vaccini ora c’è da valutare l’adozione, in un certo senso, del « metodo Figliuolo » : pronta operatività della risposta militare all’emergenza della pandemia. Coniugata, ogni volta possibile, con il servizio sanitario nazionale. L’estensione di questo modello, certo, ha dei limiti. Ma lo schema di intervento resta efficace. L’allineamento in corso tra Curcio e Figliuolo diventa così decisivo e strategico. I dati della Difesa, aggiornati al 1° marzo, sono eloquenti. Sono stati già distribuiti 1.698.150 vaccini ( 9.750 Pfizer, 1.512.000 AstraZeneca, 446.400 Moderna). I tamponi effettuati ammontano a 1.721.058. I vaccini già fatti sono stati 27.958 per soldati, marinai, avieri e carabinieri; ma anche 13.858 civili tra Milano, Genova e Bolzano. L’Esercito ha cominciato la campagna vaccinale il 27 dicembre: Vax day, consegnate 6.670 dosi in 14 ospedali in 17 ore. Utilizzati 177 mezzi militari e 43 aerei su dieci basi. Ma Figliuolo, in piena intesa con il vertice della forza armata, ha combinato di continuo l’intervento dell’Esercito con la sanità pubblica e la popolazione civile. Ha aperto le porte dell’ospedale Celio, quasi 400 civili in cura. Ha impegnato 400 ufficiali medici e 500 sottufficiali infermieri per le Asl con dieci team sanitari in tutta Italia: potrebbero proseguire proprio con i vaccini. Ora questo modulo operativo collaudato potrà essere, almeno in parte, un riferimento concreto. Già sul campo.