Intesa tra Polizia e Gdf sulle informazioni per l’antiriciclaggio
Firmato protocollo per scambiare informazioni su operazioni sospette
Uno degli ultimi atti con la firma del prefetto Franco Gabrielli Capo della Polizia- Direttore generale Ps, da lunedì autorità delegata ai servizi di informazione e sicurezza nel governo presieduto da Mario Draghi. Sullo stesso foglio, dall’altra parte, il nome del generale di corpo d’armata Giuseppe Zafarana, comandante generale della Guardia di Finanza.
Intesa storica tra le due forze di polizia: un protocollo di condivisione delle informazioni in materia di riciclaggio. Firmato in forma digitale il 25 febbraio, mira a rafforzare la cooperazione investigativa sia nell’attività di polizia giudiziaria sia nel tradizionale ruolo di supporto dal 1982 della Finanza ai questori.
Gdf e Polizia di Stato hanno deciso di mettere a fattor comune quelle finanziarie, benché tutelate dal segreto d’ufficio, per sviluppare e rafforzare approfondimenti e accertamenti. La deroga al segreto è prevista dall’attuazione della cosiddetta “V direttiva antiriciclaggio” dell’Unione europea. Il regime di riservatezza dei dati resta blindato. Ma l’utilizzo delle informazioni finanziarie sospette può diventare più fertile. E rafforzare sia le indagini di polizia giudiziaria sia le misure di prevenzione, in capo ai questori.
Le s. o. s. ( segnalazioni di operazioni sospette) e il contenuto delle comunicazioni delle unità finanziarie estere di polizia, ricevute dalla Guardia di Finanza attraverso l’Uifunità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, saranno trasmesse dal Nucleo speciale di polizia valutaria ( Gdf) agli uffici centrali della Polizia di Stato quando riguardano profili investigativi trattati dalle cosiddette specialità, come la Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, la Stradale e la Ferroviaria.
Inoltre lo Sco- servizio centrale operativo della Polizia di Stato, potrà richiedere informazioni finanziarie relative a proprie indagini al Nucleo Valutario. In questo caso è prevista una procedura dettagliata: l’indicazione del numero di procedimento penale, l’ufficio territoriale procedente, l’autorità giudiziaria titolare dell’inchiesta.
Il Valutario, come si chiama tra gli addetti ai lavori, per espressa previsione normativa costituisce insieme alla Dia( direzione investigativa antimafia) l’organo investigativo di riferimento nella materia della prevenzione antiriciclaggio.
Ma il protocollo, va sottolineato, è essenziale per un altro profilo. Riguarda il ruolo fondamentale del questore, autorità provinciale tecnica di pubblica sicurezza, ricordato più volte anche lunedì dal prefetto Gabrielli nel suo saluto ai colleghi alla Scuola superiore di Polizia. Il questore è titolare - insieme al direttore della Dia, il procuratore nazionale antimafia e i procuratori della Repubblica - del potere di proposta di misure di prevenzione patrimoniale.
Con il protocollo si sancisce una nuova procedura: il questore, nell’elaborazione di una proposta di misura di prevenzione patrimoniale a carico di uno o più soggetti, può chiedere al comandante provinciale della Guardia di Finanza le s. o. s. e altre informazioni ed elaborazioni finanziarie elaborate dalla Finanza. Una prospettiva nuova adesso alla prova dei risultati.