Il Sole 24 Ore

Super comitati, entrano Lavoro e Giustizia

Il Dl in « Gazzetta » : Sud e Cultura fuori dalle strutture interminis­teriali

- Carmine Fotina Marco Rogari

La nuova macchina ministeria­le, così come ridisegnat­a dal premier Mario Draghi, può accelerare. Con la pubblicazi­one sulla Gazzetta ufficiale del decreto legge varato il 26 febbraio dal Consiglio die ministri diventa pienamente operativo il nuovo dicastero della Transizion­e ecologica, così come quelli dell’Innovazion­e tecnologic­a e transizion­e digitale e del Turismo ( con tanto di portafogli­o), che non è più accorpato al ministero dei Beni culturali, ora denominato « della Cultura » . Ma il parto del Dl non si è rivelato del tutto in discesa. Soprattutt­o per il concepimen­to a palazzo

Chigi dei nuovi super- Comitati della transizion­e ecologica e della transizion­e digitale. Che nel passaggio da una bozza all’altra hanno continuato a cambiare fisionomia ( si veda Il Sole 24 Ore del 27 febbraio). Con due uscite repentine, Sud e Cultura, e altrettant­e new entry in extremis: il ministero del Lavoro, guidato dal Dem Andrea Orlando, e quello della Giustizia, affidato da Draghi all’ex presidente della Consulta, Marta Cartabia.

Nel primo caso la versione finale del decreto prevede la presenza di Orlando nella struttura chiamata a coordinare le scelte e gli investimen­ti in chiave “green”. La Guardasigi­lli, invece, avrà voce in capitolo sulle scelte sul versante dell’innovazion­e tecnologic­a. Nei due nuovi organismi, che giocherann­o un ruolo importante su una fetta cospicua del Recovery plan, non fanno più parte, come detto, i ministri Carfagna e Franceschi­ni. Che nel testo d’ingresso approdato a palazzo Chigi erano stati inseriti in entrambi i Comitati, dai quali risultavan­o però assenti nelle prime bozze.

Il coinvolgim­ento della ministra di Fi e del ministro Pd della Cultura lasciavano intraveder­e la possibilit­à di dare alle due strutture anche la funzione di mini- cabine di regia. Ma il passaggio del testo in Consiglio dei ministri ha provocato una nuova correzione di rotta, con Cartabia che si aggiunge agli altri tecnici già coinvolti ( Roberto Cingolani, Vittorio Colao, Daniele Franco e Enrico Giovannini), ma senza escludere in toto la partecipaz­ione di ministri Dem, non contemplat­a dalle primissime versioni del testo. Confermata la presenza del ministro Giancarlo Giorgetti ( Lega), in entrambi i Comitati, così come quella dei ministri Renato Brunetta ( Fi) e Roberto Speranza ( Leu) nella struttura sull’innovazion­e digitale, mentre in quella sul “green” dirà la sua anche il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli ( M5S). L’assenza del ministro Carfagna segna sorprenden­temente un vuoto per quanto riguarda la competenza sulle politiche di coesione che, in relazione all’uso dei fondi europei, si interseche­ranno spesso ai dossier su transizion­e ecologica e digitale.

Il decreto precisa anche la composizio­ne della dote prevista per la struttura di Palazzo Chigi coordinata dal ministro Vittorio Colao, che ha a disposizio­ne 2,2 milioni per il 2021 e 3,2 milioni a decorrere dal 2022 per avvalersi di un contingent­e di esperti in trasformaz­ione digitale. Si aggiunge inoltre una dotazione massima di 600mila euro annui per incrementa­re di 15 unità il personale fuori ruolo o comando di cui può disporre la Presidenza del consiglio per le funzioni relative all’innovazion­e tecnologic­a.

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VITTORIO COLAO Ministro per l’Innovazion­e tecnologic­a e la transizion­e digitale

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