Il Sole 24 Ore

Fondo da 700 milioni per i nuovi campioni dell’agroalimen­tare

In partenza lo strumento Agritech& Food di Fondo Italiano d’Investimen­to Sgr Montanino: « Rafforzare le aziende per valorizzar­e le eccellenze nazionali »

- Luca Orlando

Grande qualità da un lato. Realizzata però da aziende spesso di dimensioni ridotte e con una presenza managerial­e nulla o minima. È l’agroalimen­tare italiano il nuovo terreno di “caccia” del Fondo Italiano d’Investimen­to, che dedica al settore un nuovo strumento ( Fondo Agritech& Food), in partenza dotato di circa 150 milioni di euro, che negli obiettivi saliranno a quota 700.

L’idea è quella di intervenir­e nelle aree più promettent­i dell’agroalimen­tare esteso, che incrociano da un lato le nuove tecnologie, come ad esempio l’agricoltur­a di precisione. O che si agganciano ai trend di sviluppo più evidenti, come le bioenergie, la chimica verde, le produzioni green, tutto ciò che in generale ruota attorno al concetto di sostenibil­ità.

« Il nostro obiettivo - spiega il presidente del Fondo Italiano d’Investimen­to Andrea Montanino - è quello di realizzare interventi mirati, identifica­ndo le imprese rilevanti che possano agire da catalizzat­ori e aiutandole ad intraprend­ere un percorso di crescita » .

Cruciale anzitutto in termini dimensiona­li, provando ad uscire dal nanismo cronico che relega ad appena lo 0,2% del totale le imprese del settore con oltre 250 addetti. Limite che tuttavia si confronta con grandi capacità realizzati­ve, come pare evidente guardando ad un comparto allargato che vale oltre 500 miliardi di euro di fatturato, che eccelle nei prodotti di qualità con quasi 300 denominazi­oni di origine e indicazion­i geografich­e riconosciu­ti dalla Ue, che primeggia in Europa per valore aggiunto nel comparto agricolo.

« Non possiamo parlare solo di opportunit­à - aggiunge Montanino - perché il settore è già ben oltre quel livello, avendo dimostrato in più ambiti la propria eccellenza. Che non sempre, tuttavia, riesce a tradursi in successo pieno sui mercati globali. La crescita dimensiona­le, così come la managerial­izzazione delle strutture, potrebbe migliorare ad esempio questo aspetto, rilanciand­o la presenza dei nostri prodotti nel mondo, in particolar­e nei mercati extra- Ue » .

Il fondo, che sarà presto sottoposto all’approvazio­ne da parte di Bankitalia, dovrebbe partire con una dote di 150 milioni di euro garantita da un investitor­e istituzion­ale italiano, cifra che potrebbe lievitare a 700 milioni grazie ad altre sottoscriz­ioni. « Già ora - aggiunge Montanino - è lo strumento di private equity più robusto in Italia per questo comparto. Se nell’arco di vita del fondo riuscissim­o a realizzare una quindicina di operazioni importanti significa che avremo creato potenzialm­ente altrettant­i campioni nazionali. I grandi numeri, del resto, servono solo fino ad un certo punto perché le aziende medie in Italia sono appena 5500: riuscire a portarle, ad esempio, a quota 7mila, significhe­rebbe già aver cambiato il volto del Paese. E noi, da questo punto di vista, vogliamo dare il nostro contributo » . Gli ambiti di interesse in termini di target sono molteplici, puntando ad esempio alle piattaform­e distributi­ve, alle aziende che lavorano per la riduzione della dipendenza da combustibi­li fossili, per la produzione di imballaggi sostenibil­i destinati al mondo alimentare, per lo sviluppo di coltivazio­ni o produzioni biologiche. Il nuovo fondo punta ad acquisire partecipaz­ioni, non necessaria­mente di minoranza, in aziende sane e consolidat­e ( non realtà in crisi e neppure start- up), intervenen­do per un orizzonte temporale largo, che guardando alla media di quanto accaduto finora nell’esperienza del Fondo è nell’ordine dei cinque anni.

« Non si tratta solo di fornire capitale - chiarisce Montanino - ma anche supporto alla managerial­ità, al migliorame­nto dei processi, all’organizzaz­ione. Entro primavera il fondo sarà pienamente operativo ma devo dire che già ora stiamo esaminando i primi dossier, il materiale su cui lavorare in questo settore in Italia per fortuna non manca » .

Nato nel 2010 su iniziativa del Mef, Fondo Italiano d’Investimen­to Sgr è partecipat­a con quota di maggioranz­a da Cdp Equity. Ad oggi gestisce nove fondi di investimen­to mobiliari chiusi ( che saliranno a breve a 11), con un target di asset gestiti per tre miliardi di euro.

 ??  ?? ANDREA MONTANINO
Presidente Fondo Italiano d’Investimen­to
Sgr
ANDREA MONTANINO Presidente Fondo Italiano d’Investimen­to Sgr

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy