L’Onu con la Liuc, polo per le smart city
Obiettivo: un supporto ai governi per uno sviluppo urbano più sostenibile
Un centro di eccellenza sotto l’egida delle Nazioni Unite per la ricerca e la divulgazione sui modelli per finanziare lo sviluppo di infrastrutture sostenibili e le smart cities. È il primo caso in assoluto in Italia ed è reso possibile grazie ad un accordo sottoscritto tra la Liuc- Università Cattaneo, l’ateneo promosso dagli industriali varesini, e Unece, la commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite. L’obiettivo dell’Unece è supportare governi nazionali e locali nello sviluppo sostenibile: in particolare per lo sviluppo urbano, l’edilizia e la gestione del territorio Unece coordina un network dei centri di eccellenza. Il centro incentrato su “Smart cities sostenibili e finanziamento innovativo”, che si è aggiudicato la Liuc, si concentrerà sulla valutazione di città sostenibile e smart, attraverso le raccomandazioni su come intraprendere il percorso, fino al supporto di finanziamenti e investimenti innovativi per progetti urbani concreti. « È motivo di grande orgoglio essere riusciti a portare uno di questi centri di eccellenza in Italia. Gli altri centri dedicati allo sviluppo urbano sostenibile sono a Madrid e a Glasgow – spiega Anna Gervasoni, ordinario di corporate finance presso la Liuc e dg di Aifi – Intendiamo dare vita a un centro di elaborazione di un pensiero libero e indipendente: speriamo di dare un contributo in un anno in cui l’Italia è alla guida del G20, che sarà incentrato sui temi di sostenibilità. Vogliamo farci promotori di messaggi che siano elaborati in un luogo senza interessi » . Il centro dovrà diventare una piattaforma di comunicazione delle strategie e dei modelli per i 56 stati membri dell’Unece: tra le attività pianificate per il 2021 la costituzione di un portale tematico sulla finanza sostenibile per le infrastrutture e le smart cities, una conferenza internazionale online dedicata alla finanza sostenibile, alle modalità con cui potrà supportare e incentivare lo sviluppo delle smart cities dopo la pandemia. E un master su questi temi, da tenere online. Il centro avrà un comitato scientifico che sarà presieduto da Anna Gervasoni. Giampiero Bambagioni, docente di estimo e valutazione economica presso l’università La Sapienza e membro del comitato dell’Unece per lo sviluppo urbano, sarà vicepresidente. « La firma dell’accordo permette ad un’istituzione italiana di alto livello di contribuire all’agenda internazionale sulle città sostenibili – osserva Bambagioni - con un’attenzione al futuro e alla ripresa delle città italiane superato l’impatto della pandemia » . Il modello di finanziamento al quale guarda il centro di eccellenza punta sulle partnership pubblico private. « Metteremo a disposizione una piattaforma di competenze soprattutto finanziarie in tema di private public partnership – chiosa Anna Gervasoni - Riteniamo che dovranno essere centrali come tecnica per unire le forze anche in vista del Recovery Plan. Per fare questo è necessario attrarre operatori internazionali, come i fondi infrastrutturali, e aiutare gli operatori nazionali a crescere. Anche il settore assicurativo dovrà essere coinvolto, quello su cui punta anche la risoluzione approvata dalla Commissione europea nei giorni scorsi » .