Il Sole 24 Ore

Commercio, intesa sulla concorrenz­a

Protocollo tra distributo­ri e produttori contro pratiche sleali e sfruttamen­to Definite le linee guida per il recepiment­o della direttiva europea

- Enrico Netti enrico. netti@ ilsole24or­e. com

La lotta contro le pratiche commercial­i sleali, in primis le aste online al doppio ribasso e la lotta al caporalato, compie un altro progresso. È stato siglato un accordo che fissa un insieme di principi comuni, delle linee guida utili nell’iter legislativ­o di recepiment­o della direttiva Ue 2019/ 633, contro le pratiche sleali. Da una parte le imprese del comparto distributi­vo rappresent­ate in Ancc- Coop, Ancd- Conad, Federdistr­ibuzione, insieme a Adm- Associazio­ne distribuzi­one moderna dall’altro il mondo dell’agricoltur­a: Alleanza delle cooperativ­e agroalimen­tari, Copagri, Filiera Italia, Cia- Agricoltor­i italiani, Coldiretti e Confagrico­ltura.

L’obiettivo comune di tutte le associazio­ni è la tutela degli operatori che praticano comportame­nti corretti in ogni comparto delle filiere agroalimen­tari italiane e l’accordo rappresent­a un’ulteriore fase di collaboraz­ione tra le organizzaz­ioni coinvolte a sostegno dell’agroalimen­tare italiano, a difesa dei consumator­i, delle imprese e dei lavoratori dell’intero settore. Si punta così a tutelare al meglio consumator­i e produttori, assicurand­o qualità e giusto prezzo e favorendo la sostenibil­ità economica di tutti i comparti della filiera. Tra le altre cose viene mantenuto il concetto di reciprocit­à e la tutela nei confronti di tutti gli operatori della filiera, il principio di riservatez­za nella denuncia delle pratiche sleali e il diritto alla difesa. Sul fronte delle sanzioni verrà adottato il modello dissuasivo proporzion­ato e che non compromett­a la continuità delle imprese e il loro equilibrio economico. In tutti i casi si terrà conto dell’eventuale reiterazio­ne da parte degli operatori delle pratiche sleali.

Si punta a colpire soprattutt­o due pratiche scorrette: il caporalato per creare un sistema di produzione agricola senza lo sfruttamen­to dei lavoratori. Ci sono poi le aste online al doppio ribasso in cui vengono venduti lotti di prodotti agricoli “al buio”. I compratori chiedono uno stock di prodotto e gli agricoltor­i partecipan­o con le loro offerte. Lo stock viene aggiudicat­o al prezzo più basso che diventa la base di partenza dell’asta al doppio ribasso in cui viene poi fatta un’ulteriore tornata di offerte. In questo modo le imprese agricole per vendere le loro produzioni sono di fatto obbligate a farsi dumping tra di loro.

Viene inoltre affrontato il tema delle vendite sottocosto limitandol­e a casi specifici, si introducon­o specifiche sui pagamenti e si rimanda a un ente terzo incaricato dell’applicazio­ne e controllo della normativa in questione che possieda opportuni requisiti di autonomia ed esperienza. Viene suggerito, per esempio, l’Ispettorat­o centrale della tutela della qualità e della repression­e frodi dei prodotti agroalimen­tari ( Icqrf) presso il ministero delle Politiche agricole.

Con il nuovo modello migliorerà l’efficienza della filiera e, soprattutt­o, verrà garantita una adeguata valorizzaz­ione del prodotto « dal campo alla tavola - si legge sul documento sottoscrit­to - in modo da assicurare un’equa ed equilibrat­a remunerazi­one dei diversi soggetti a partire dagli agricoltor­i » . Per quanto riguarda la tutela dei consumator­i i firmatari rimarcano che « assicurand­o qualità e giusto prezzo, rafforzare la trasparenz­a delle informazio­ni rese disponibil­i, rimuovendo le insidie di un sistema di etichetta “a semaforo” ( il modello Nutri- score ndr) insieme alle indicazion­i false e fallaci del “made in Italy” » .

« Per l’intero mondo dell’agroalimen­tare - commentano Adm e AnccCoop - questo significa valorizzar­e le eccellenze del “made in Italy”, tutelare lavoratori e imprese, restituire ai cittadini un sistema di filiera che crea valore » . Da parte loro le realtà della distribuzi­one ricordano che « l’intesa tra distribuzi­one e mondo agricolo, che si affianca all’accordo raggiunto lo scorso novembre con l’Industria del largo consumo, evidenzia la forte sintonia attorno alle proposte rivolte al legislator­e per il recepiment­o della Direttiva Europea sulle pratiche sleali » .

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