BTp green al test del mercato: dal Mef un titolo scadenza 2045
Oggi la prima emissione riservata agli investitori Attesa sulla taglia finale
Il Tesoro sceglie l’orizzonte lungo per il debutto del Green Bond, atteso nelle prossime ore con la sua prima emissione.
Il titolo offerto a Via XX Settembre è a 25 anni, con scadenza nell’aprile 2045: un calendario in linea con i tempi degli investimenti collegati al titolo verde, e parametrato anche sul diverso affollamento temporale delle scadenze complessive del debito italiano.
L’emissione è sindacata, come avviene in genere per i titoli alla loro prima prova, affidata a un pool di banche composto da Crédit Agricole, Intesa Sanpaolo, Bnp Paribas, Jp Morgan e NatWest. Le prime due avevano organizzato anche la Global Investor Call con cui lunedì erano state avviate le operazioni, e a quanto risulta avevano avuto anche un ruolo attivo nel confronto sulla definizione del Framework, cioè della griglia che individua regole e tipologie di spese finanziabili con il BTp Green.
L’attesa è alta anche perché con la nuova emissione il Tesoro entra in un mercato reso parecchio vivace negli ultimi anni sia dagli emittenti privati sia dai governativi.
Nei conti 2018- 2021, quelli interessati oggi dal nuovo titolo, sono stati individuati 35 miliardi di spese che rispondono ai criteri di destinazione e trasparenza necessari per trovare copertura con il Green Bond. Questo, come spiegato la scorsa settimana dai vertici del Tesoro, non indica però la possibile dimensione dell’emissione in arrivo: che del resto sarà solo la prima di una serie che potrebbe avere nuove puntate già nei prossimi mesi.
Meccanismo e sviluppi sono regolati dal Framework messo a punto dal comitato interministeriale che accanto al Mef coinvolge Transizione ecologica, Infrastrutture e mobilità sostenibile, Mise, Agricoltura, Miur, Politiche agricole e Cultura. La griglia ha individuato sei filoni di investimenti finanziabili, che riguardano efficienza energetica, trasporti a bassa emissione, infrastrutture per l’economia circolare, tutela della biodiversità e la ricerca su questi cinque campi. E un criterio di “sostenibilità ambientale” potrà affiancare i classici parametri finanziari anche nella selezione degli investitori da privilegiare se la domanda supererà l’offerta.