Nel nome di Navalny le prime sanzioni di Biden alla Russia
A Mosca le aspettavano con aria di sfida: le sanzioni americane ed europee nei confronti di un agguerrito orso russo sono ormai tema ricorrente perfino sulle t- shirt in vendita nelle bancarelle. I provvedimenti annunciati ieri alla Casa Bianca sono i primi dell’amministrazione Biden. E come hanno ricordato i funzionari che li hanno confermati, sono stati adottati in coordinamento con i partner dell’Unione Europea. I primi di una lunga serie.
« Risponderemo senz’altro - ha subito avvertito il ministro degli Esteri russo Serghej Lavrov -. Nessuno ha ancora cancellato una delle regole della diplomazia, la reciprocità » .
Le sanzioni sono legate al nome di Aleksej Navalny, da qualche giorno trasferito in una colonia penale della regione di Vladimir, 100 chilometri a est di Mosca, considerata particolarmente severa e isolata. Le restrizioni decise dagli Stati Uniti sono la conseguenza delle conclusioni a cui è giunta l’intelligence americana, secondo cui i servizi di sicurezza russi sono molto probabilmente coinvolti nell’avvelenamento orchestrato l’estate scorsa ai danni del grande accusatore del Cremlino.
Navalny si è sentito male mentre era in volo verso Mosca di ritorno dalla Siberia. Trasportato in seguito in coma in Germania, è stato guarito dai medici dell’ospedale della Charité a Berlino, concordi nel considerare il gas nervino novichok all’origine dell’avvelenamento. Ma quando Navalny è tornato in patria, il 17 gennaio scorso, è subito stato arrestato e poi condannato a due anni e mezzo per non essersi presentato nelle settimane precedenti ai controlli previsti da quella stessa condanna, precedentemente sospesa.
Le restrizioni americane prendono di mira sette alti funzionari russi ritenuti responsabili per l’avvelenamento - i loro nomi non sono ancora stati resi pubblici, ma alcuni di loro appaiono nella lista nera indicata dallo stesso Navalny - e 14 organizzazioni implicate nella produzione di agenti chimici e biologici proibiti dallo US Chemical and Biological Weapons Control and Warfare Elimination Act. « Non cerchiamo un reset dei rapporti con la Russia ma neppure un’escalation » , ha chiarito uno dei funzionari americani secondo cui gli Usa restano impegnati a lavorare con Mosca « sui fronti che curano i nostri interessi » .
L’annuncio di ieri, come auspicato in particolare dalla Germania, non ha fatto il nome di Nord Stream 2 o di altri progetti economici che avrebbero potuto finire nel mirino: anche il rublo ha reagito con un certo sollievo. Sono infatti meno rigide del previsto anche le sanzioni adottate in parallelo dall’Unione Europea, che ieri ha reso pubblici i nomi dei personaggi a cui verranno applicate restrizioni di viaggio nella Ue e congelamento di eventuali proprietà. Si tratta dei responsabili dell’arresto e della condanna di Navalny: Aleksandr Bastrykin, capo della Commissione investigativa della Federazione Russa; Igor Krasnov, procuratore generale; Viktor Zolotov, capo della Guardia nazionale; Aleksandr Kalashnikov, responsabile del Servizio penitenziario.
La Ue annuncia i nomi dei funzionari responsabili per l’arresto del critico del Cremlino