Uber verso lo stop al commissariamento
Potrebbe arrivare oggi da parte del Pm la richiesta di revoca anticipata
Dopo le ammende e i provvedimenti della settimana scorsa per riqualificare la posizione lavorativa dei rider a opera della Procura della Repubblica di Milano, dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, Inps, Inail e Nucleo ispezioni lavoro dei Carabinieri, a carico di quattro società del settore, oggi dovrebbe arrivare una notizia positiva riguardante Uber Italy Srl.
Per la società potrebbe arrivare, a opera del pubblico ministero, la richiesta di revoca anticipata dell’amministrazione giudiziaria, in quanto si è completata l’opera di ripristino della legalità, quale conseguenza del recepimento delle indicazioni fornite dall’amministratore giudiziario.
Uber Italy, alla fine di maggio 2020, è stata interessata da un decreto di commissariamento a seguito di un’indagine sulle condizioni di lavoro dei ciclofattorini impiegati da Uber eats, in particolare per il delitto, previsto dall’articolo 603- bis del Codice penale, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
L’amministrazione giudiziaria era stata disposta per la durata di un anno, a fronte dei risultati delle indagini da cui erano emersi soprusi nei confronti dei rider che venivano reclutati da società di intermediazione: paga fissa di 3 euro a consegna, mance non riconosciute, penalizzazioni se qualcuno protestava. Obiettivo del commissariamento era la verifica di altre forme di sfruttamento e l’esistenza e l’idoneità del modello 231 per prevenire il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
Si tratta di un procedimento differente da quello che ha avuto grande eco nei giorni scorsi ( si veda « Il Sole 24 Ore » del 25 e 26 febbraio) esteso ad altre società oltre Uber e incentrato sulla verifica delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro nonché sul corretto inquadramento dei ciclofattorini dal punto di vista lavorativo. Sempre alla fine della scorsa settimana, peraltro, la Commissione europea ha avviato la prima fase di una consultazione delle parti sociali per migliorare le condizioni di lavoro di chi opera tramite piattaforme digitali, un ambito di cui i ciclofattorini sono una parte.