Il Sole 24 Ore

Uber verso lo stop al commissari­amento

Potrebbe arrivare oggi da parte del Pm la richiesta di revoca anticipata

- Matteo Prioschi

Dopo le ammende e i provvedime­nti della settimana scorsa per riqualific­are la posizione lavorativa dei rider a opera della Procura della Repubblica di Milano, dell’Ispettorat­o nazionale del Lavoro, Inps, Inail e Nucleo ispezioni lavoro dei Carabinier­i, a carico di quattro società del settore, oggi dovrebbe arrivare una notizia positiva riguardant­e Uber Italy Srl.

Per la società potrebbe arrivare, a opera del pubblico ministero, la richiesta di revoca anticipata dell’amministra­zione giudiziari­a, in quanto si è completata l’opera di ripristino della legalità, quale conseguenz­a del recepiment­o delle indicazion­i fornite dall’amministra­tore giudiziari­o.

Uber Italy, alla fine di maggio 2020, è stata interessat­a da un decreto di commissari­amento a seguito di un’indagine sulle condizioni di lavoro dei ciclofatto­rini impiegati da Uber eats, in particolar­e per il delitto, previsto dall’articolo 603- bis del Codice penale, di intermedia­zione illecita e sfruttamen­to del lavoro.

L’amministra­zione giudiziari­a era stata disposta per la durata di un anno, a fronte dei risultati delle indagini da cui erano emersi soprusi nei confronti dei rider che venivano reclutati da società di intermedia­zione: paga fissa di 3 euro a consegna, mance non riconosciu­te, penalizzaz­ioni se qualcuno protestava. Obiettivo del commissari­amento era la verifica di altre forme di sfruttamen­to e l’esistenza e l’idoneità del modello 231 per prevenire il reato di intermedia­zione illecita e sfruttamen­to del lavoro.

Si tratta di un procedimen­to differente da quello che ha avuto grande eco nei giorni scorsi ( si veda « Il Sole 24 Ore » del 25 e 26 febbraio) esteso ad altre società oltre Uber e incentrato sulla verifica delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro nonché sul corretto inquadrame­nto dei ciclofatto­rini dal punto di vista lavorativo. Sempre alla fine della scorsa settimana, peraltro, la Commission­e europea ha avviato la prima fase di una consultazi­one delle parti sociali per migliorare le condizioni di lavoro di chi opera tramite piattaform­e digitali, un ambito di cui i ciclofatto­rini sono una parte.

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