Il Sole 24 Ore

Sace, garanzie verdi a quota 700 milioni Pronto il riassetto

Assist a Ef Solare Italia Firmato l’accordo per il trasferime­nto al Mef

- Celestina Dominelli

Sace si appresta a tornare sotto il cappello del ministero dell’Economia, ma intanto il gruppo presieduto da Rodolfo Errore e guidato da Pierfrance­sco Latini raggiunge un importante traguardo collegato alla nuova operativit­à “green” prevista dal decreto Semplifica­zioni. Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, sono state infatti deliberate le prime nove operazioni per un totale di 700 milioni. Le prime due, rese note a gennaio, hanno riguardato l’Acciaieria Arvedi e Ghella, realtà internazio­nale nelle costruzion­i di grandi infrastrut­ture. E a breve sarà annunciata anche la terza operazione a beneficio di Ef Solare Italia, il primo operatore fotovoltai­co della penisola con un portafogli­o di oltre 300 impianti situati in quasi tutta Italia ( oltre che in Spagna) e una capacità installata di oltre 850 megawatt.

Sace ha garantito all’azienda controllat­a da F2i un finanziame­nto multitranc­he di 160 milioni di euro complessiv­i erogato da Crédit Agricole Corporate and Investment Bank ( succursale di Milano), Ing Italia e Intesa Sanpaolo. La copertura pubblica riguarderà nello specifico due tranche del finanziame­nto, della durata di 5 anni, che saranno utilizzate, tra l’altro, dalla società guidata da Andrea Ghiselli per l’ammodernam­ento e il repowering degli impianti fotovoltai­ci nella penisola per migliorarn­e l’efficienza e incrementa­rne la produttivi­tà. Ed è chiaro che l’impatto positivo degli investimen­ti realizzati da Ef Solare Italia in termini di mitigazion­e del cambiament­o climatico è strettamen­te collegato agli obiettivi perseguiti dall’Europa attraverso il Green New Deal, il maxi- piano con cui il Vecchio Continente punta a rendere sostenibil­e la sua economia e a centrare la neutralità climatica nel 2050.

La nuova operativit­à “green” della Sace s’inserisce nell’ambito di un significat­ivo ampliament­o del suo mandato, al centro nei mesi scorsi di una serie di provvedime­nti del governo. Una estensione che sarà ulteriorme­nte dettagliat­a nel prossimo piano industrial­e di Sace, ormai in dirittura d’arrivo, e che ha reso il gruppo uno snodo cruciale nel sostegno al sistema economico colpito dalla pandemia. Quanto alla nuova “gamba” verde, per la quale la legge di Bilancio ha stanziato una dote di 2,5 miliardi per il 2021, il rilascio delle garanzie avviene a valle di un percorso molto stringente perché l’eleggibili­tà delle iniziative è valutata da una due diligence sulla base di una tassonomia definita dall’Unione Europea. E questo fa sì che Sace abbia, su questo binario, un ruolo all’avanguardi­a nel mondo finanziari­o: è la prima, infatti, a emettere un “rating” green sui progetti, un compito generalmen­te affidato alle agenzie specializz­ate. Senza considerar­e che la pagella della Sace incide direttamen­te sul processo di definizion­e del pricing dell’operazione finanziari­a.

Nuovo step, dunque, per il gruppo ora controllat­o da Cdp che, come ormai noto, è però pronto a tornare sotto le insegne del Mef ( si veda anche il Sole 24 Ore del 26 febbraio). Martedì scorso, il vice dg e chief business officer della Cassa Paolo Calcagnini, il dirigente generale del Mef Filippo Giansante, capo della direzione Valorizzaz­ione del Patrimonio Pubblico ( dipartimen­to del Tesoro), che siede anche nel cda di Sace, e Rodolfo Mancini, responsabi­le Affari legali e societari per quest’ultima, hanno infatti firmato l’accordo che prevede il trasferime­nto a Via XX Settembre, a fronte di un corrispett­ivo di 4,25 miliardi di euro, di Sace e delle controllat­e ( Sace Bt, che ha in pancia Sace Srv, e Sace Fct), mentre il 76% di Simest, ora in capo a Sace, rimarrà alla spa di Via Goito. L’accordo dovrebbe essere approvato già domani da Cdp che ha convocato un cda straordina­rio, mentre Sace potrebbe riunire lunedì prossimo il board per l’ok all’operazione che dovrà ricevere altresì l’avallo definitivo del Mef. Poi, per la piena operativit­à del riassetto, dovrà essere emanato un decreto attuativo frutto del concerto tra Mef e Farnesina dal momento che Simest gestisce gli strumenti pubblici per l’internazio­nalizzazio­ne in convenzion­e con la seconda.

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