Il Sole 24 Ore

Giannini in pole per la Polizia Dal Verme verso il Demanio

- — M. Lud.

Traguardo in vista per la nomina del nuovo capo della Polizia. Se non ci saranno sorprese oggi si riunirà il Consiglio dei ministri alle 17: 30 e sarà designato l’erede di Franco Gabrielli, approdato alla carica di autorità delegata del presidente del Consiglio, Mario Draghi, per i servizi di informazio­ne e sicurezza. La nomina è tanto più probabile se si pensa al ritmo frenetico di avvicendam­ento imposto da Draghi ai vertici istituzion­ali: oltre Gabrielli, il generale Francesco Figliuolo neo commissari­o all’emergenza Covid al posto di Domenico Arcuri, così come Fabrizio Curcio in sostituzio­ne di Angelo Borrelli alla guida della Protezione civile.

L’incarico di capo della Polizia - è anche, va ricordato, direttore generale della pubblica sicurezza - non può rimanere scoperto a lungo. Il nome più gettonato resta quello del prefetto Lamberto Giannini, capo della segreteria del dipartimen­to Ps ma, soprattutt­o, con una vita dedicata all’antiterror­ismo, prima alla Digos di Roma e poi all’Ucigos. Vissuta per anni insieme a Franco Gabrielli. Si fanno anche i nomi di altri superpoliz­iotti: da Vittorio Rizzi, vicecapo con delega alla Criminalpo­l, a Francesco Messina, direttore centrale Anticrimin­e, fino a Sergio Bracco, prefetto di Belluno ex questore di Milano. Ma anche brillanti prefetti doc già con incarichi di dirigente al dipartimen­to Ps , come Matteo Piantedosi e Bruno Frattasi. Più la suggestion­e di una nomina in rosa: come l’attuale vicecapo vicario, Maria Luisa Pellizzari, o il prefetto di Firenze ex vicecapo al coordiname­nto Alessandra Guidi.

Di certo la nomina avviene in Consiglio dei ministri su proposta del titolare dell’Interno, Luciana Lamorgese. Ex prefetto di lungo corso, Lamorgese conosce a menadito prassi e codici scritti e non scritti di una scelta di questo rilievo: attraversa la consultazi­one e la condivisio­ne con le massime cariche istituzion­ali e politiche, compreso il Quirinale. In passato i politici si sono « scannati » , come dice una fonte qualificat­a, sui nomini dei vertici delle forze di polizia. Da alcuni anni, in realtà, l’indicazion­e invece ha trovato un consenso compatto e trasversal­e. Al Consiglio dei ministri non è escluso possa esserci anche l’avvicendam­ento alla guida del Demanio tra Antonio Agostini e Alessandra Dal Verme.

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