Visco: « La politica monetaria eviterà gli errori del passato »
Il governatore: banche centrali indipendenti ma non irresponsabili
Il problema dell’uscita dalle misure di emergenza pandemica in un contesto che sarà di accresciuto indebitamento per il settore pubblico ma anche per le imprese, l’analisi dei rischi climatici come nuovo fattore di impatto sulla stabilità del sistema finanziario, gli sviluppi della transizione demografica. Nel confronto pubblico aperto dalla Banca d’Italia sulla strategy review della politica monetaria della Bce i temi affrontati sono andati ben oltre il nodo “classico” del target di inflazione. Ieri l’appuntamento è stato con esponenti della società civile, del mondo del lavoro e dell’impresa: un paio d’ore di ascolto via web in cui rappresentati di diverse categorie sono stai ascoltati dal governatore, Ignazio Visco, e dal nuovo dg designato, Luigi Federico Signorini, affiancati da due capi dipartimento, Eugenio Gaiotti e Luigi Cannari.
Dopo l’appuntamento con gli economisti e quello con i rappresentati dei media, ieri s’è chiuso questo ciclo voluto dalla nostra Banca centrale per focalizzare al meglio l’attenzione sulle aspettative che ruotano attorno all’azione della Bce. « La politica monetaria è condotta dalle banche centrali in modo indipendente, ma ciò non vuol dire irresponsabile. Ciò che sentiamo dagli esponenti della società civile è essenziale, perché quando agiamo teniamo conto dei valori e abbiamo consapevolezza degli effetti collaterali delle nostre politiche » ha affermato Visco in conclusione dell’incontro. Un “ascolto” che è tanto importante quanto lo sono i dati raccolti, le analisi e i modelli alla base delle scelte di politica monetaria. Una delle questioni cruciali della revisione in corso a livello di Eurosistema sarà, in particolare, come dovranno interagire politica monetaria e politica di bilancio in questa difficile fase e nella prospettiva del dopo. « Errori in passato ci sono stati, alcuni come me pensano che sicuramente si è passati troppo in fretta da una politica di accomodamento monetario necessaria dopo la crisi finanziaria globale ( del 2009, ndr) a una tendenza verso la restrizione per reagire a incrementi d’inflazione » ha ricordato Visco. « Forse - ha aggiunto - è questa una delle ragioni che ha contribuito a una risposta della politica monetaria, dopo lo scoppio della pandemia, tempestiva, importante, duratura e che lo sarà ancora » .