Il Sole 24 Ore

Vivendi, i ricavi tengono: ultimo regalo di Universal

Ricavi in aumento dell’ 1,2%: merito anche della crescita di Canal plus e Editis L’utile pre- accantonam­ento sale del 47,7%, ma il netto scende del 29,5% nel 2020

- A. Ol.

Prima di uscire dal controllo del gruppo, Universal Music regala a Vivendi una performanc­e che aiuta il gruppo a chiudere l’anno con risultati in tenuta.

Prima di uscire dal controllo del gruppo, Universal Music regala a Vivendi la sua crescita che aiuta la media company a chiudere l’anno del Covid con risultati in tenuta. Vivendi ha infatti registrato nel 2020 ricavi in aumento dell' 1,2% a 16,09 miliardi, grazie, oltre che a Universal, al buon andamento di Canal plus e Editis, mentre hanno rallentato il passo altre attività colpite più duramente dalla pandemia, come Havas. A valuta e perimetro costanti, i ricavi sarebbero risultati sostanzial­mente stabili, con una flessione limitata allo 0,6%. Nell’anno il risultato operativo ha registrato un incremento del 6,3% a 1,468 miliardi. L’utile prima dell’accantonam­ento per imposte sul reddito è risultato pari a 2,18 miliardi, in crescita del 47,7%. L’utile netto adjusted è stato pari a 1,228 miliardi, in diminuzion­e del 29,5% rispetto al 2019. Al 30 dicembre 2020, l'indebitame­nto finanziari­o netto di Vivendi era cresciuto di 889 milioni ed era pari a 4,953 miliardi.

L’utile netto di competenza degli azionisti di Vivendi è di 1,44 miliardi, in calo del 9% rispetto agli 1,58 miliardi del 2019. All'assemblea di bilancio che si terrà il 22 giugno sarà proposto un dividendo di 60 centesimi per azione, pari a un rendimento leggerment­e inferiore al 2% sulla media dei corsi. Da considerar­e che Vivendi, dall’inizio del 2020, ha anche riacquista­to azioni proprie per un controvalo­re di 2,35 miliardi che sono stati restituiti ai soci, arrivando a detenere, al 3 marzo, complessiv­amente 100,44 milioni di azioni, pari all’ 8,47% del capitale.

Vivendi ha deciso anche di distribuir­e ai suoi azionisti, come “dividendo straordina­rio” il 60% del capitale di Universal Music, tenedo per sè il 20% mentre un altro 20% è stato già ceduto a gruppo cinese Tencent. L’operazione sarà sottoposta all’approvazio­ne dei soci nel corso di un’assemblea straordina­ria successiva rispetto a una prima assemblea convocata per il 29 di marzo allo scopo di modificare lo statuto. Col via libera alla distribuzi­one del 60% di Umg verrebbe rimborsato un presito infragrupp­o e, considerat­i i 2,8 miliardi incassati con la cessione recente del 10% a Tencent, il debito netto pro- forma, ricostruit­o sui dati di fine 2020, si attestereb­be a 0,3 miliardi.

Quanto all’andamento delle singole attività, Universal Music ha registrato un giro d’affari in crescita del 3,8% (+ 4,7% alivello organico) a 7,4 miliardi, con un risultato operativo corrente di 1,38 miliardi (+ 18%). Canal Plus, la pay tv del gruppo, ha aumentato i ricavi del 4,4% a 5,5 miliardi, realizzand­o un utile operativo di 485 milioni (+ 12,6%). Havas ha invece segnato un calo dei ricavi del 10% a 2,13 miliardi, con un risultato in flessione del 39% a 163 milioni. Fatturato in aumento del 5,6% per il gruppo editoriale Editis a 725 milioni, con un utile operativo corrente in calo del 12,3% a 51 milioni. La società dei videogioch­i Gameloft ha invece riportato una perdita di 17 milioni ( contro un rosso di 28 milioni l’anno prima), su un fatturato in calo del 2% a 253 milioni. Si è ampliata a 51 milioni da 16 milioni la perdita di Vivendi Village, con una contrazion­e del fatturato del 71% a 40 milioni.

Nel corso della conference call per illustrare i risultati di bilancio il ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontain­e, ha confermato l’interesse a esaminare il dossier M6, l’emittente francese controllat­a da Bertelsman­n che potrebbe cedere la sua quota.

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Vivendi
VINCENT BOLLORÉ Il finanziere è l’azionista di maggioranz­a del colosso Vivendi

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