Bitcoin sopra 51.000 dollari: ecco chi vince con il super- rally
MicroStrategy detiene oltre 90mila criptovalute: per ora un guadagno da 2 miliardi $ Al secondo posto Tesla: plusvalenza da 1,1 miliardi, più degli utili del 2020
MicroStrategy e Tesla sono i maggiori detentori di Bitcoin. Per loro laute plusvalenze: ieri la criptovaluta ha superato i 51mila dollari.
Il Bitcoin continua a dividere il mondo della finanza. Per Michael Burry, ceo del fondo hedge Scion capital ma ancor più famoso per aver visto prima di tutti nel 2008 la bolla dei mutui subprime ( nel film “La grande scommessa” nei suoi panni c’è il premio Oscar Christian Bale) la criptovaluta non è altro che uno schema Ponzi. Per un altro Michael, ma che di cognome fa Saylor, invece il « Bitcoin è il migliore collaterale al mondo » . Ne è talmente convinto che la scorsa settimana la sua azienda, MicroStrategy, ha incrementato l’esposizione aggiungendo al piano di accumulo altri 328 Bitcoin ( pagati 15 milioni di dollari a un prezzo medio di 45.710 dollari). Nel complesso da agosto la società ha acquistato un totale di 90.859 Bitcoin a un prezzo medio di 24.063 dollari. Considerando che ieri la criptovaluta valeva oltre 51.000 dollari, al momento l’azienda specializzata in business intelligente e servizi basati sul cloud, quotata al Nasdaq, che nel 2020 ha fatturato 480 milioni di dollari, si trova in pancia una “plusvalenza da Bitcoin” di oltre 2 miliardi di dollari. Generata in meno di sei mesi. A chi pensa che presto batterà cassa, Saylor ha risposto: « Non venderemo i nostri Bitcoin per 100 anni » . Si tratta di un orizzonte temporale talmente indefinito che è impossibile sapere se questa promessa sarà mantenuta ma quel che è certo è che al momento la società - prima nella classifica delle aziende che detengono Bitcoin censita dal sito Bitcointreasuries. org - sta accumulando con determinazione quella che considera una sorta di polizza assicurativa contro la svalutazione futura del dollaro. Ad oggi detiene lo 0,43% dell’offerta totale di Bitcoin ( che entro il 2140 secondo la formula dell’ideatore Satoshi Nakamoto si arresterà a 21 milioni, dei quali finora ne sono stati estratti circa 18,6 milioni).
Al secondo posto di questa classifica è balzata Tesla. La società guidata dal visionario Elon Musk - che sta diventando un’icona nel mondo delle criptovalute - l’ 8 febbraio ha annunciato l’acquisto di Bitcoin per un controvalore di 1,5 miliardi di dollari ( ovvero l’ 8% della propria cassa). Nel dettaglio la società automobilistica ha in pancia 48.000 Bitcoin ( lo 0,229% della quantità massima estraibile) che al valore di ieri rappresentavano una plusvalenza potenziale di 1,08 miliardi di dollari, perfino più dei 721 milioni di profitti generati dall’azienda lo scorso anno, peraltro il primo in utile su 17. Per Musk, il « Bitcoin è semplicemente una forma di liquidità meno stupida del contante » .
Tra i fun “mainstream” della criptovaluta c’è anche Jack Dorsey, ceo di Twitter e di Square, società di pagamenti che il 24 febbraio ha annunciato di aver investito altri 170 milioni in Bitcoin ( dopo i 50 messi sul piatto ad ottobre) per un totale di 8.027 unità inserite a bilancio. Square è preceduta in classifica dalla canadese Galaxy digital holdings, società attiva nell’asset management e nell’industria della blockchain, che ad oggi detiene un pacchetto di 16.402 Bitcoin.
Intanto il nuovo balzo del prezzo registrato ieri in area 51.500 dollari - dopo che la scorsa settimana aveva corretto fino a 44.000 - coincide come timing con l’annuncio da parte del fondo comune di investimento Stone Ridge di voler acquistare Bitcoin. Per questo ha presentato formale richiesta alla Sec, l’autorità che regolamenta il mercato finanziario negli Usa. Se tutto procederà liscio dal 26 aprile potrà iniziare a comprare la criptovaluta, o prodotti derivati ad essa agganciati.
Tra i big del risparmio gestito non va dimenticata la presa di posizione di Blackrock sul tema. In una recente intervista alla Cnbc il cio Rick Rieder harivelato che la società ha « iniziato a dilettarsi » con Bitcoin, sebbene non abbia voluto dire con quali volumi. Tenuto conto che gestisce masse per oltre 8 trilioni, anche una piccola percentuale potrebbe bastare per spostare gli equilibri di un mercato tutto sommato ancora acerbo ( ieri il Bitcoin capitalizzava 950 miliardi di dollari contro i 12mila miliardi dell’oro).