Il Sole 24 Ore

UniCredit snellisce il consiglio, Micossi in uscita

Il board approva la lista di consiglier­i in vista dell’assemblea del 15 aprile

- Luca Davi

È un board internazio­nale e con una forte attenzione al Fintech e all’innovazion­e tecnologic­a, quello che si appresta a prendere le redini di UniCredit a partire dal prossimo 15 aprile. Ieri il Cda della banca ha approvato la lista dei componenti del futuro Consiglio, cui toccherà il compito di accompagna­re la banca nel prossimo triennio, supportand­o le scelte del nuovo Ceo Andrea Orcel. I nomi scelti dal board sotto l’attenta regia del presidente designato, Pier Carlo Padoan, vanno nella direzione già annunciata al mercato. Che prevedeva, pur nella continuità, un rinnovamen­to dell’attuale organo di vertice. Risultato: c’è stata un’uscita inattesa di peso ( Micossi) mentre si registrano alcuni innesti preziosi in termini di competenze tecnologic­he e di conoscenza del mercato dei servizi finanziari, nel quadro di un ribilancia­mento ( necessario) sotto il profilo delle quote di genere.

Nel dettaglio, della rosa fanno parte Pier Carlo Padoan ( indicato come presidente), Andrea Orcel ( futuro Ceo), Lamberto Andreotti, Elena Carletti, Jayne- Anne Gadhia, Jeffrey Hedberg, Beatriz Lara Bartolomè, Luca Molinari, Maria Pierdicchi, Renate Wagner, Alexander Wolfgring.

Le new entry sono quattro: la britannica Jayne- Anne Gadhia, esperta di

Fintech, già ceo di Virgin Money Uk e fondatrice della startup Snoop; lo statuniten­se Jeffrey Hedberg, ceo di WindTre e una lunga carriera nelle Tlc; Luca Molinari, esperto di private equity e M& A in quota Mubadala; la rumena Renate Wagner, che per conto di Allianz porterà in consiglio competenze relative al mondo dei mercati finanziari. Fuori dalla lista invece - come da previsioni - l’attuale presidente Cesare Bisoni ( che ha raggiunto i limite di mandati), Diego De Giorgi ( che è al lavoro sul progetto della Spac in tandem con l’ex ceo Jean Pierre Mustier), Sergio Balbinot ( Allianz) e, del tutto a sorpresa, uno dei più critici della gestione Mustier, Stefano Micossi, che dopo aver partecipat­o al processo di selezione dei futuri consiglier­i in qualità di capo del Comitato Nomine avrebbe scelto di farsi da parte. Come anticipato, a tenersi fuori dai giochi dal Cda sono anche i soci storici, le Fondazioni Crt e Cariverona, nonchè Del Vecchio, che non hanno designato alcun consiglier­e.

La lista approvata dal board contempla dunque 11 nominativi sui 13 membri del futuro Cda, in previsione dell’elezione di due amministra­tori dalla lista di minoranza, tradiziona­lmente presentata da Assogestio­ni. Rispetto ai 14 membri attuali il prossimo board sarà dunque più snello. Una scelta fatta per allinearsi alle best practices intenarnaz­ionali, e coerente con il percorso avviatoe coerente con il percorso avviato progressiv­amente nell’ultimo decennio: solo nel 2009 i membri del Cda erano 23. Il ritocco è stato come detto anche sul fronte delle quote di genere, con una quota femminile al 45%, oltre quindi il 40% previsto. Significat­ivo il progresso anche sotto il profilo dell’ indipenden­za ( 82% la quota sul totale).

Con questa mossa UniCredit mette il punto sul cantiere del rinnovo della governance. E in qualche modo archivia il terremoto generato lo scorso novembre dall’annuncio delle dimissioni anticipate dell’ex Ceo Mustier. A segnalare come forse il capitolo della “lunga transizion­e” sia alle spalle è la Borsa: con il rialzo di ieri (+ 2,52%), l’azione ha chiuso sopra la soglia dei 9 euro ( 9,037) per la prima volta dall’annuncio dell’addio dell’ex Ceo.

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