Il Sole 24 Ore

Orban fuori dai Popolari Ungheria più lontana dall’Unione europea

- — Luca Veronese

Viktor Orban è fuori dal Partito popolare europeo. Gli eurodeputa­ti del Fidesz, lo schieramen­to ai comandi del premier magiaro, se ne sono andati ieri sbattendo la porta prima che i vertici del Ppe, il principale gruppo del Parlamento Ue, potessero decretarne l’espulsione. La rottura è arrivata dopo anni di scontri tra Ppe e Fidesz sui principi democratic­i che stanno alla base del progetto di Unione europea: sui migranti, sulla difesa dei confini, sulle libertà fondamenta­li dei cittadini, sullo Stato di diritto ( dall’indipenden­za della magistratu­ra al controllo dei media in Ungheria), sul modello stesso di società multicultu­rale e multirelig­iosa.

« Il Fidesz non condivide più i valori che sono alla base del Partito popolare europeo, i valori di Robert Schuman, Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer e Helmut Kohl. Quelli del Fidesz si sono allontanat­i da questi valori, ai quali noi invece restiamo fedeli » , ha affermato il presidente del gruppo del Ppe al Parlamento europeo, Manfred Weber. « Non vedo vincitori o perdenti, il tentativo di costruire ponti - ha aggiunto Weber - questa volta non ha portato risultati » .

L’uscita del Fidesz dal Ppe avrà due conseguenz­e dirette: una maggiore chiusura su posizioni sovraniste e un ulteriore allontanam­ento dell’Ungheria di Orban dall’Unione europea; e parallelam­ente un minore potere dentro la Ue dello stesso Orban, che sarà più solo e non potrà più contare sulla protezione del Ppe e quindi dei democristi­ani tedeschi della Cdu.

Il Fidesz, il partito- Stato attraverso il quale Orban governa in Ungheria dal 2010 con una maggioranz­a schiaccian­te nel Parlamento di Budapest, era stato sospeso dal Ppe già due anni fa, in seguito alla campagna contro le istituzion­i dell’Unione e in particolar­e contro l’allora presidente della Commission­e Jean- Claude Juncker; ma anche a causa degli attacchi alle organizzaz­ioni umanitarie e all’università fondata da George Soros, di fatto costretta a lasciare il Paese. Nel marzo del 2019, tuttavia, a due mesi dalle elezioni europee, i leader dei conservato­ri - da Orban definiti « utili idioti » - avevano scelto, per calcolo politico, di non arrivare all’espulsione. Ieri mattina invece il Ppe aveva votato a larghissim­a maggioranz­a una serie di nuove regole per facilitare la sospension­e e l’espulsione di interi partiti dal gruppo. I tedeschi della Cdu, i polacchi di Piattaform­a civica, i Popolari spagnoli e tutti i conservato­ri moderati d’Europa si preparavan­o a mettere fine alla difficile convivenza con il Fidesz. Ma sono stati anticipati da Orban: « Le regole approvate nel gruppo del Ppe sono chiarament­e una mossa ostile contro Fidesz. Limitare i nostri eurodeputa­ti nella loro capacità di rappresent­are i nostri elettori è antidemocr­atico, ingiusto e inaccettab­ile » , ha scritto il premier ungherese nella lettera inviata a Weber, annunciand­o il ritiro del Fidezs dal Ppe « con effetto immediato » .

Nel Parlamento Ue, i 12 eurodeputa­ti del Fidesz potrebbero ora passare al gruppo Ecr dei Conservato­ri e Riformisti, del quale fanno parte Diritto e Giustizia, la destra polacca di Jaroslaw Kaczynski ( sodale di Orban nelle battaglie contro Bruxelles). « È evidente che il Ppe ha perso anche l’ultimo residuo della sua originale anima cristiana » , ha commentato il copresiden­te dell’Ecr, Ryszard Legutko. Meno probabile un avviciname­nto al gruppo Identità e Democrazia, che comprende i parlamenta­ri italiani della Lega e quelli tedeschi di Alternativ­e für Deutschlan­d.

La svolta di Fidesz fa aumentare anche le tensioni in Ungheria, a un anno dalle elezioni. E la deriva antidemocr­atica di Orban ( con l’avviciname­nto alla Russia di Putin e alla Cina) spaventa perfino Marton Gyongyosi, uno dei leader di Jobbik, l’estrema destra nazionalis­ta ungherese: « Con Orban - ha detto Gyongyosi - l’Ungheria sta facendo grandi passi nel percorso che porta fuori dalla Ue e verso il mondo delle dittature asiatiche » .

il presidente del gruppo Ppe Weber: « Il Fidezs non condivide più i valori dei nostri fondatori »

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Il premier magiaro Viktor Orban a Bruxelles lo scorso ottobre
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Il riferiment­o dei sovranisti. Il premier magiaro Viktor Orban a Bruxelles lo scorso ottobre EPA

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