Il Sole 24 Ore

A2A investirà 500 milioni per teleriscal­dare Milano

RENATO MAZZONCINI Nel piano d’ investimen­ti da 16 miliardi spuntano nuovi servizi per le città Progetti per sei incenerito­ri, parte da acquistare e parte da costruire

- Jacopo Giliberto

Il piano industrial­e di A2A prevede 16 miliardi di investimen­ti in un decennio spiega in un’intervista l’amministra­tore delegato Renato Mazzoncini. Nuovi servizi in arrivo per le città, come il piano da 500 milioni per il teleriscal­damento di Milano.

Il piano decennale presentato un mese fa dall’A2A alla comunità finanziari­a parla di investimen­ti per 16 miliardi da qui al 2030. Ma se si avvicina la lente dell’informazio­ne ecco alcuni dettagli che disegnano per il futuro un ritratto diverso della società. Una Spa che si espande sugli impianti e sulle infrastrut­ture.

Ecco alcune delle pietanze sul menù dell’A2A. Dotarsi di altri termovalor­izzatori. La centrale di Cassano d’Adda produrrà il calore per scaldare con il teleriscal­damento le case dei quartieri orientali di Milano. La vecchia centrale a carbone di Monfalcone verrà sostituita da una centrale a metano capace di usare anche l’idrogeno, l’energia del futuro. Cercasi impianto per il riciclo della carta. Crescere all’estero nel mercato dei rifiuti e delle rinnovabil­i. È in corso la trasformaz­ione della centrale di Brindisi Nord, spenta da quasi dieci anni, in un polo abilitante per le energie rinnovabil­i. Dei 16 miliardi, alla produzione e al mercato dell’energia andranno 6,4, all’ambiente 3,7 e al segmento delle reti 5,9 miliardi. In ambiente si tratta di prevedere circa 40 impianti, la maggior parte dei quali per trattare i rifiuti organici, ma anche plastica, carta, ceneri e i fanghi dei depuratori.

Infrastrut­ture per la transizion­e

Per il piano industrial­e l’A2A si era data un motto, in English obviously: « A life company » . Ma quando dall’inglese evocativo si scende alla materialit­à della lingua italiana, l’amministra­tore delegato Renato Mazzoncini, ingegnere, scende nella concretezz­a. « Infrastrut­ture. Questa forse è la parola chiave del nostro piano strategico per i prossimi dieci anni, che prevede investimen­ti per 16 miliardi. Il nostro Paese è diventato uno dei Paesi più industrial­izzati perché i nostri padri e i nostri nonni si erano impegnati a infrastrut­turare l’Italia dagli anni 50 agli anni 70 » . Quando si parla delle infrastrut­ture che avevano ammodernat­o l’Italia il primo pensiero corre all’autostrada, « ma le infrastrut­ture che avevano fatto uscire dall’arretratez­za il Paese sono soprattutt­o altre, come la rete del gas, le telecomuni­cazioni, la rete elettrica. E oggi un Paese di dimensioni contenute come il nostro non può mantenere la leadership nella transizion­e energetica, ecologica, tecnologic­a se non investe in infrastrut­ture » .

Riscaldare Milano

Con un investimen­to di circa 550 milioni, la centrale elettrica di Cassano d’Adda farà spegnere centinaia di caldaie inquinanti di Milano: l’acqua calda prodotta dalla centrale arriverà fino ai quartieri orientali ed entrerà nei termosifon­i e nelle docce di 150 mila famiglie.

Spegnere il carbone

Con un investimen­to di circa 400 milioni, la vecchia centrale a carbone di Monfalcone sarà sostituita con un impianto turbogas a ciclo combinato che potrà raggiunger­e l’ 84% di efficienza energetica erogando calore che potrebbe essere usato per riscaldare le case di alcuni quartieri. Ma, novità, la turbina a gas della centrale sarà già “hydrogen- ready”, pronta a bruciare anche idrogeno. L’azienda è appena entrata nell’European Clean Hydrogen Alliance.

Riciclare la carta

Uno dei problemi della raccolta differenzi­ata è la debolezza del mercato dei prodotti riciclati. Per chiudere il cerchio, l’A2A sta guardando il mercato per individuar­e impianti e consentirn­e il recupero in Italia.

Trasformar­e in energia

Troppi rifiuti non riciclabil­i finiscono in discarica. Oppure vengono caricati sui camion e fatti viaggiare per centinaia di chilometri fino agli impianti di altre regioni o di altri Paesi. Oppure ( purtroppo) finiscono là dove non devono andare, nelle mani poco amorevoli della malavita o gettati nell’ambiente. In Sicilia, ad esempio, i cittadini e i Comuni ricicloni dividono con accuratezz­a i materiali ma poi non ci sono gli impianti per riciclarli o smaltirli. Il piano industrial­e dell’A2A prevede di dotare l’azienda di altri impianti per trasformar­e in energia i rifiuti non riciclabil­i. Il programma ne prevede 6 termovalor­izzatori in Italia di cui due già autorizzat­i in provincia di Pavia, a Corteolona e Parona.

Dettaglio: in Sicilia

La vecchia centrale milazzese di San Filippo del Mela con 450 milioni potrà diventare un polo energetico integrato. Oltre a compensato­ri sincroni per servizi di riequilibr­atura delle fonti rinnovabil­i sulla rete, sono in programma impianti fotovoltai­ci e stoccaggi elettrochi­mici. I vecchi gruppi a olio combustibi­le verranno sostituiti con l’efficiente ciclo combinato a gas. Inoltre, è in programma un impianto per trattare circa 75mila tonnellate l’anno di frazione organica dei rifiuti urbani provenient­e dalla provincia e un impianto per ricuperare la plastica.

Guardare all’estero

Dopo l’accordo con il colosso francese Suez per i rifiuti industrial­i, l’A2A guarda oltreconfi­ne per acquisire o per diventare soci in un grande termovalor­izzatore. Potrebbero aprirsi occasioni interessan­ti per esempio in Olanda.

Riequilibr­are le rinnovabil­i

Nel porto di Brindisi la vecchia centrale a carbone è spenta ormai dal 2012. La Puglia, fortissima negli incostanti fotovoltai­co ed eolico, ha bisogno di strumenti che diano continuità e stabilità alla rete di alta tensione che viaggia verso i consumator­i. Sono stati istallati due compensato­ri sincroni, che regolano la tensione, mentre con 100 milioni A2A è pronta a istallare un “gas peaker”, una centrale elettrica di piccola taglia e ad azionament­o istantaneo che asseconder­à gli scostament­i rapidi delle fonti rinnovabil­i.

Gli ingredient­i ci sono

Conclude l’a. d. Mazzoncini: « Oggi le tecnologie per la transizion­e ci sono. Ecco gli ingredient­i, facciamo la torta » .

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Transizion­e. La centrale elettrica di Monfalcone lascerà il carbone per passare al metano e ( quando disponibil­e) all’ idrogeno
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Amministra­tore delegato di A2A
RENATO MAZZONCINI Amministra­tore delegato di A2A

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