Sanofi toglie i tetti al lavoro agile. E mette i ristori
Dotazioni per ufficio a casa, connessione rimborsata e buono pasto a otto euro
L’ufficio? La società farmaceutica Sanofi lo trasferisce fisicamente e materialmente, insieme a tutte le sue dotazioni, a casa del lavoratore che può operare da remoto dove, quando e come vuole. In accordo con l’organizzazione. Nella fioritura di nuovi accordi sindacali sul lavoro agile, quello di Sanofi nasce sotto il segno di flessibilità e benessere della persona. Sono infatti questi i messaggi tra le righe del testo dell’intesa raggiunta in Assolombarda da Sanofi e da Filctem, Femca e Uiltec. Se per fronteggiare l’emergenza epidemiologica il lavoro agile è stato esteso a 5 giorni a settimana, anche per il futuro non sono stati previsti tetti. L’accordo, però suggerisce una modalità di lavoro mista, in presenza e in remoto, per favorire una migliore produttività del lavoro, non disperdere l’interazione fra i lavoratori, evitando i rischi di una spersonalizzazione eccessiva del rapporto di lavoro, con attenuazione del senso di appartenenza aziendale. « È un lungo percorso quello che ha portato a questo accordo dove al centro c’è sempre stato il benessere delle nostre persone - ricorda il direttore risorse umane di Sanofi, Laura Bruno -. Abbiamo iniziato a lavorare sullo smart working nel 2013, con le prime intese pilota. Quest’ultimo accordo segna però un grosso cambio culturale verso un’organizzazione ancora più agile » .
Nel testo si legge che « lo svolgimento flessibile della prestazione lavorativa potrà essere organizzato anche per fasi, obiettivi, periodi, nelle diverse realtà funzionali e applicato per tutte le posizioni, compatibilmente con le esigenze organizzative » , dovendo « assicurare una prestazione lavorativa di livello equipollente, rispetto a quello atteso, se effettuata in sede » . Bruno dice che l’azienda è arrivata a definire, insieme ai sindacati e ai lavoratori, « un approccio rivoluzionario che si basa sulla piena flessibilità e autonomia per i nostri collaboratori, consentendo loro di scegliere dove, quando e come lavorare. Una svolta che si fonda su fiducia e responsabilità, oltre che su una nuova cultura manageriale, con l’obiettivo di sprigionare il valore del gruppo. Ci attendono infatti grandi sfide e nuove opportunità: senza la forza di una squadra, nessuna innovazione è davvero possibile » .
La casa farmaceutica ha sempre puntato sulla centralità delle persone, mettendo al primo posto della gestione hr il benessere e naturalmente la salute e sicurezza. Proprio per questo ha anche stabilito che la conditio sine qua non per poter accedere alla modalità di lavoro agile è « l’avvenuta partecipazione a opportuni percorsi informativi e formativi » , con focus su responsabilità in materia di salute e sicurezza e sulla gestione dei dati. Per svolgere la prestazione lavorativa in salute e sicurezza, l’azienda garantisce le dotazioni informatiche necessarie e, ai lavoratori che ne hanno fatto richiesta, fin dall’inizio della pandemia, l’arrivo a casa dell’ufficio: schermo, tastiera, mouse, oltre al laptop. A questo si aggiunga anche la possibilità di mettere in nota spese il rimborso per la connessione fino a 20 euro al mese e l’acquisto di sedia ergonomica e lampade. Il buono pasto è riconosciuto per un importo giornaliero di 8 euro. Anche in assenza del servizio mensa. Sempre per prestazioni lavorative giornaliere superiori a 4 ore. Ultimo particolare: un intero capitolo è dedicato a un Galateo dello smart working in 5 punti. Rispettare i tempi altrui, lavoro agile non significa essere reperibili h24.
Allinearsi periodicamente e quanto basta col team. No a email e messaggi fuori orario di lavoro, sabato, domenica e festivi. Evitare di programmare riunioni durante la pausa pranzo e fuori orario e, infine, non pianificare riunioni da remoto continuative.