Nuova rete Generali per gestire i rischi delle micro imprese
Servizi studiati su misura per 150mila nuovi clienti Sesana: vogliamo crescere
Generali punta a rafforzarsi sul mercato delle micro imprese italiane del commercio, con l'obiettivo di aumentare drasticamente la presenza in questo settore e di accompagnare le imprese stesse, e con loro il Paese, a una veloce ripresa nel 2021. Tutto ciò, come annunciato ieri da Generali Italia, si sostanzia in Attiva Commercio, una soluzione che rappresenta – spiega il numero uno del Leone in Italia, Marco Sesana – « un vestito cucito su misura per le esigenze di queste aziende, oltre 1,7 milioni per più di 4 milioni di lavoratori, che oggi sono sottoassicurate e spesso preferiscono una modularità della polizza che consenta di proteggersi con una spesa giusta » .
Tradotto in numeri: « Oggi un'impresa su quattro in Italia è assicurata con Generali mentre tra le microimprese del commercio siamo a una su sei, vogliamo dunque chiudere questo gap » , spiega il manager. Il che significa passare da circa 280mila a 425mila assicurati, portando così sotto l'ala del Leone circa 150mila microimprese.
Che cosa mette a disposizione Generali? « Accompagna e protegge le imprese nelle loro esigenze, porta il proprio modello di servizio e la propria capacità di innovazione e offre un occhio privilegiato sui mercati internazionali, visto che siamo presenti in 160 Paesi, al Made in Italy che vuole andare all'estero”. Più nello specifico, l'offerta di Generali si articola su quattro filoni: innanzitutto – spiega una nota – “consulenza e assistenza capillare su tutto il territorio”; in secondo luogo “soluzioni complete per proteggere persone, attività, patrimonio e dati con più prevenzione, servizi e digitale”; poi “la promozione di una nuova cultura d'impresa sostenibile, che contempla prevenzione e gestione rischi e diffusione del welfare”; infine c'è il tema del sostegno all'internazionalizzazione.
Questa iniziativa, fa notare Sesana, va contestualizzata in un quadro generale che vede due temi: fare impresa e costruire la ripresa e « storicamente le Pmi sono la spina dorsale di questo Paese, sono state molto colpite dalla crisi e, nonostante questo, hanno rappresentato un punto di riferimento per famiglie e lavoratori » . Ora, per accelerare, come spiegato da una ricerca svolta da Ipsos 2021 e presentata ieri insieme con Attiva Commercio, le imprese hanno cinque priorità: garantire continuità del business, ottenere una semplificazione amministrativa, cogliere le opportunità del digitale, investire nel benessere e nella protezione delle persone e dare maggiore spinta all'export.
Risultati, questi, che confortano la decisione del gruppo di puntare sulle microimprese commerciali italiane e più in generale di porsi in una posizione di supporto per la ripresa economica. Il Ceo Philippe Donnet, intervistato nell'ambito del Politico Finance Summit 2021, proprio ieri ha sottolineato che è il momento di focalizzarsi sulla ripresa e che il premier Mario Draghi « è l'uomo giusto per farlo sia per l'Italia sia per l'Europa » . Non solo, ricordando il Piano Fenice di Generali da 3,5 miliardi per sostenere le imprese colpite dal Covid, Donnet ha rimarcato che anche la normativa di Solvency 2, nel caso, andrebbe cambiata per favorire gli investimenti nella ripresa, soprattutto quella imperniata su asset “verdi”.