Audipress, Sole 24 Ore leader della crescita
Salgono del 5,8% i lettori del Sole 24 Ore, attestati in media a quota 785mila In calo dell’ 8,1% i lettori dei quotidiani italiani Mauri: anno complesso
Sono 34,3 milioni gli italiani over 14 che hanno letto almeno uno dei principali titoli stampa su carta o digitale replica negli ultimi 30 giorni. Non pochi: sono 7 su 10. Altra buona notizia: sono in crescita (+ 46,8% rispetto alla precedente edizione) i lettori del formato digitale che si attestano sui 3,2 milioni. Meno buona come notizia: quei 34,3 milioni di italiani aficionados della cara vecchia carta stampata, in tutte le sue declinazioni, sono il 4,9% in meno a perimetro omogeneo di testate. I dati Audipress 2020/ III in realtà fotografano una realtà duplice, con qualche luce, ma molte ombre legate a un business in forte trasformazione alle prese con un mutamento strutturale.
Comunque si tratta di cambiamenti nelle abitudini di consumo del prodotto “stampa” con cui è necessario fare i conti e per i quali, nel caso delle rilevazioni Audipress, l’analisi si è basata 26.829 interviste. Dagli ultimi dati Audipress emerge così che su carta o digitale replica ogni giorno il 23,7% degli italiani con più di 14 anni ( 12.568.000 lettori) sceglie almeno un quotidiano come strumento di aggiornamento e approfondimento, generando un volume di oltre 18 milioni di letture. Quanto ai settimanali i lettori si attestano a quota 10,4 milioni e per i mensili arrivano a 9,7 milioni. Per tutti e tre i segmenti i numeri sono in calo: - 8,1% per i lettori di quotidiani; - 5,2% per quelli dei settimanali e - 4,8% per quelli dei mensili.
« L’edizione Audipress 2020/ III è il risultato di una rilevazione condotta in un anno estremamente complesso, di discontinuità globale, un anno di grande trasformazione dei comportamenti e della socialità » , ha commentato Ernesto Mauri, numero uno del gruppo Mondadori e presidente di Audipress. Quello che si è visto è che « in un contesto di adattamento continuo a nuove regole e abitudini, vediamo dati in forte crescita per la lettura di digital edition (+ 42,2% per i quotidiani, + 56,8% per i settimanali e + 64,6% per i mensili), effetto di un’evoluzione profonda che ha coinvolto tutti i segmenti di audience e che risponde a un bisogno reale e continuo di attingere a fonti qualificate e verificate » . In questo quadro, aggiunge Mauri, « isolamento sociale e imponenti limitazioni alla normalità della vita quotidiana hanno spinto verso una maggior fruizione del digitale e verso una lettura più circoscritta all’ambito personale e familiare, anche con un’amplificazione della copia comprata personalmente o in abbonamento, mentre la lettura più condivisa e legata agli aspetti relazionali ha subito necessariamente gli effetti delle nuove disposizioni » . Insomma, meno letture condivise – frutto della necessità di tenere quanto più possibile a freno la condivisione di spazi o comunque della pratica della lettura del quotidiano all’interno di quegli spazi ( bar in primis) spiegano tanto di questi dati secondo cui, volendo concentrarsi sui quotidiani, solo 7 su 49 hanno chiuso il periodo ampliando la propria platea di lettori nel periodo della rilevazione ( dal 28 settembre 2020 al 9 gennaio 2021) confrontato con quello precedente compreso fra 6 luglio e 9 agosto e tra 31 luglio e 6 ottobre del 2020. A questi sette vanno poi aggiunti Il Giornale e Il Gazzettino, sostanzialmente stabili. A crescere sono i lettori di Libero (+ 11,3%); Libertà (+ 9%); Il Fatto Quotidiano (+ 7,5%); Corriere delle Alpi (+ 6,8%); Il Sole 24 Ore (+ 5,8%); Il Piccolo (+ 1,7%); La Nuova di Venezia e Mestre (+ 1,1%).
Il quotidiano del Gruppo 24 Ore è uno dei tre quotidiani di livello nazionale a chiudere il periodo riportando il segno più davanti e si colloca al settimo posto fra i quotidiani più letti d’Italia con 785mila lettori di media ( il più letto è La Gazzetta dello Sport con 2 milioni, in calo del 19,1%). Sul podio Il Sole 24 Ore si piazza invece quanto a lettori della replica digitale: 260mila dietro ai 356mila del Corriere della Sera e ai 305mila di La Repubblica. Sul totale invece in calo gli altri principali quotidiani: - 5,2% il Corriere della Sera ( a 1,847 milioni); - 3,3% La Repubblica ( a 1,571 milioni); - 7,2% La Stampa ( 960mila lettori); - 15,2% Qn Il Resto del Carlino ( 757mila); - 5,3% Il Messaggero ( 716mila).