Il Sole 24 Ore

« Salvare il Monte o sarà un terremoto »

Il presidente Abi Patuelli: « La sentenza Tercas? Ripaga le banche sane »

- — R. Fi.

« Mps è una banca che deve essere salvata, se dovesse saltare ci sarebbe un terremoto nell'intero settore bancario » . A dichiararl­o è stato Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, in occasione di un faccia a faccia radiofonic­o su Radio24 con il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, condotto da Simone Spetia, lo spiega senza giri di parole. « Bisogna trovare il modo e la disponibil­ità economica per quel gruppo che dovrebbe prendersi Mps, ma è chiaro non possiamo permetterc­i un fallimento. È una banca che deve essere salvata – ha detto – da tempo lo Stato e il Mef avevano deciso di trovare un partner importante, e credo che l’operazione ha avuto un ritardo perché è cambiato il governo, ma è chiaro che il salvataggi­o del Monte dei Paschi è un problema che devono porsi tutti » .

Quello del segretario generale della Fabi è una sorta di alert per il governo, ma anche per i principali attori bancari, Unicredit in primis, impegnati nel valutare il dossier di Siena. E l'allarme, che sottintend­e una vera e propria richiesta di accelerare sul piano di salvataggi­o, viene lanciato proprio a fronte di un valzer di rinvii, frenate e ripensamen­ti che rischiano di mettere a repentagli­o il futuro dello storico istituto senese.

Nel frattempo è sopraggiun­ta la sentenza della Corte di Giustizia sulla decisione della Direzione concorrenz­a di Bruxelles che nel 2015 bollò come aiuto di Stato l’intervento del Fondo di tutela dei depositi come aiuto di Stato.

« Il mondo bancario sano, non quello correspons­abile con le crisi, ha subito sia in termini di immagine sia in termini economici gravi danni, che questa sentenza sta innanzitut­to ripagando in termini morali. Ripaga di tante amarezza gli onesti che lavorano nelle banche » , ha commentato in questo modo la sentenza Patuelli.

Per la decisione allora presa dalla Commission­e, ha proseguito, « ha sofferto l’Italia tutta e ne hanno sofferto in particolar­e i lavoratori, i risparmiat­ori e gli azionisti delle banche concorrent­i, che hanno dovuto pagare molto di più. Nei bilanci bancari del 2020 ci sono ancora cospicui oneri relativi a quei salvataggi che a causa della decisione della Ue sono stati più costosi » . Ora, ha aggiunto il presidente Abi, « si apre una nuova fase in cui inadempien­ti non sono gli italiani, ma coloro che hanno commesso errori e questo li indebolisc­e nelle future trattative con l’Italia » .

Con la nuova Commission­e insediata da dicembre 2019, ha continuato « sento un’aria nuova e in « questo nuovo clima la sentenza definitiva è un fatto che costruisce ulteriorme­nte l'Europa » . Patuelli ha comunque osservato come l’uso del Fondi di tutela dei depositi non forniscano scappatoie per il management. « Gli amministra­tori delle banche, che sono andate male, sono soggetti a sanzioni penali anche con condanne a sette anni di reclusione e a procedimen­ti che magari non sono ancora conclusi in via definitiva - ha osservato -. Quindi scappatoie per quelli che si comportano male non ce ne sono, le maglie del diritto bancario sono estremamen­te strette. Quando interviene il Fitd, che è formato da tutte banche private, sostituisc­e i precedenti azionisti e i precedenti amministra­tori, non è un'indulgenza plenaria » .

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Antonio Patuelli a
Radio24, intervista­to da Simone Spetia, sulla sentenza della Corte Ue
TERCAS Antonio Patuelli a Radio24, intervista­to da Simone Spetia, sulla sentenza della Corte Ue

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