Fortress, 250 milioni per l’Inter di Suning
In Cina al lavoro anche la banca d’affari Citic con 2 possibili investitori
L’offerta del gruppo finanziario statunitense Fortress per l’Inter è all’esame di Suning. Secondo indiscrezioni, la proposta, ancora in uno stadio abbastanza preliminare e soggetta a possibili cambiamenti, prevederebbe due rate di nuova finanza per complessivi 250 milioni di euro. L’obiettivo sarebbe quello di arrivare a definire la trattativa e sottoscrivere un accordo entro fine marzo.
I 250 milioni verrebbero forniti sotto forma di finanziamenti ibridi. Una strada che consentirebbe a Suning di restare azionista di controllo del club nerazzurro. La stessa strada che, in questi giorni, sarebbe battuta nelle negoziazioni con Bain Capital Credit.
Sul fronte cessione, le discussioni appaiono invece in stand- by. Bc Partners ha inviato la sua offerta e ormai non sembra pronto a rilanci, fermo sui 750- 800 milioni di valutazioni offerti. C’è poi la pista, anche se remota, di investitori sauditi e infine due manifestazioni d’interesse che sarebbero giunte tramite la banca d’affari cinese Citic.
Il tempo stringe. Del resto, Suning Holdings, la cassaforte della famiglia Zhang che controlla l’Inter, è in questa fase in una crisi di liquidità che sta provando a risolvere, cedendo un 23% ( con incasso di 1,9 miliardi) del suo core business, cioè Suning. com. Questa situazione sta avendo effetti anche sull’Inter, che si trova a dover affrontare varie scadenze oltre al rimborso futuro dei bond da 375 milioni.
Secondo un’analisi di Debtwire, i riflettori sono puntati sugli obbligazionisti. Se Suning si decidesse a cedere anche solo una parte dell’Inter ( più del 35%) a un compratore, a quel punto verrebbe attivata la clausola « change of control » . I bondholders avrebbero diritto a vendere il bond al valore nominale al nuovo proprietario. Oppure, come accade spesso in queste situazioni, si cercherà in assemblea di ottenere una rinuncia da parte degli obbligazionisti all’attivazione della clausola.