Aim, gap con le valutazioni estere
Addio alle micro Ipo: ormai la taglia minima è a quota 5 milioni
L’accesso al mercato dei capitali resta una strada obbligata per le Pmi in cerca di risorse. Nel 2020 il segmento più gettonato è stato Aim Italia ( conta 138 quotate per una market cap di 5,9 miliardi) con 22 ammissioni a fronte di una sola Ipo ( Gvs) su Mta senza considerare che, se ben 5 sono state le società che da Aim sono passate a Mta, quest’ultimo ha chiuso l’anno a quota - 4. Aim nel 2020 si è dimostrato resiliente e oggi ha anche dalla sua il buon esito post Ipo con una performance media pari al + 65% che sale a + 80% in 17 Ipo per arrivare al 300% di Osai Automation, nonostante la società sia stata quotata ad un multiplo superiore alla media Aim ( EV/ Ebitda 4.0x – 7.0) comunque al di sotto del multiplo medio di Mta ( EV/ Ebitda pari a 15.8x).
Lo rivela un’analisi di Value Track, presentata con Bper, che evidenzia come un terzo delle società quotate nel 2020 siano IT – Software companies settore questo, ancora in pole per le Ipo 2021.
Eppure, per le società italiane si registra un ampio gap valutativo dei multipli rispetto alle omologhe europee, quasi del doppio con le anglosassoni e le americane. « Uno sconto eccessivo che riflette talvolta il fatto che è bene avere una certa scala dimensionale e un forte legame con il territorio per non essere sopraffatti dai big - spiega Stefano Taioli, responsabile investment bank ing di Bper -. Penso che il 2021 registrerà ancora tante Ipo su Aim e mi aspetto molti passaggi su Mta. Come quello di Neodecortech che abbiamo quotato su Aim pronta a passare sullo Star. Da un lato con la volatilità dei mercati è difficile pianificare con esattezza lo sbarco su Mta; dall’altro non ci sono abbastanza investitori interessati ai tagli medi. Vanno bene le equity story importanti dai 50- 60 milioni in su come la recente Philogen oppure le piccole. Insomma, nel mezzo c’è una sorta di vuoto. Ma da qui in avanti mi aspetto una grande selezione anche su Aim. Non è più il tempo per le micro ipo e vanno bene quelle dai 5 milioni in su » . Bper per il 2021 ne ha in programma almeno 4 nella meccanica, negli accessori per lo sport e nel tech da farsi già nel secondo trimestre. Secondo Taioli, una via per le Pmi per avvicinare alla quotazione sono le emissioni di minibond. « Si tratta di un percorso molto importante verso la trasparenza - aggiunge - come quelli con garanzia pubblica . Per l’azienda è una via alternativa all’equity. A dicembre 2020 abbiamo fatto quello di Domori che è andato molto bene perché è come un Btp a 6 anni che rende il 3,75% garantito dallo Stato al 90%. E siamo in procinto di farne altri » .