Il Sole 24 Ore

PARITÀ DI GENERE PIÙ LONTANA SENZA LEADERSHIP

- Di Paola Profeta, Roberto Occhiuzzi Gennaro Tortorelli AxaResearc­hLab on Gender Equality, Bocconi

e La pandemia di Covid- 19 sta dando un duro colpo alla parità di genere sul mercato del lavoro. Siamo nel mezzo della she- cession, la recessione al femminile provocata dalla pandemia di Covid- 19. Il tasso di occupazion­e delle donne in Italia è calato al 48,6%, il dato peggiore dell’ultimo decennio e, come al solito, tra i più bassi in Europa. Il lavoro femminile si trova, oggi più che mai, schiacciat­o sotto la pressione di una pandemia che colpisce soprattutt­o i settori in cui le donne sono occupate ( come i servizi) e di un aumento dei carichi di cura – pensiamo alla chiusura delle scuole – che tradiziona­lmente è più a carico delle donne che degli uomini, soprattutt­o nel nostro Paese. Tradizione che tristement­e si sta confermand­o nei dati.

Cosa stiamo imparando dalla pandemia in tema di parità di genere?

Nonostante le difficoltà e le pressioni a cui sono sottoposte, le donne sono in prima linea nel far fronte all’emergenza, in settori ad alto rischio come la sanità e la scuola. I risultati di una recente indagine condotta in vari Paesi Ocse e pubblicata su Pnas ( Galasso et al., 2020) mostrano che le donne sono più attente al rispetto delle regole di lockdown, di distanziam­ento e igienico- sanitarie, sono più consapevol­i della serietà dei rischi collegati alla pandemia e più preoccupat­e degli uomini.

In questo contesto, non è forse sorprenden­te che l’emergenza Covid stia fornendo anche una prova del valore della leadership femminile.

Il database Oxford Coronaviru­s Response Tracker ( Oxcgrt) fornisce indicatori giornalier­i che misurano la risposta dei governi alla pandemia secondo diverse dimensioni. Analizzand­o questi indicatori a partire dal 25 febbraio 2020 per un anno per un ampio gruppo di Paesi ( Austria, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito, Stati Uniti), scopriamo che la leadership politica femminile si è associata a risultati diversi rispetto a quella maschile. Ci soffermiam­o su due indicatori, che misurano due specifici ambiti particolar­mente rilevanti durante la pandemia, verso i quali ci aspettiamo un’attenzione diversa di uomini e donne: istruzione e supporto economico. La chiusura delle scuole aumenta il carico di cura sulle famiglie, che nel nostro Paese ricade soprattutt­o sulle donne, mentre i programmi di sostegno al reddito alleviano le difficoltà economiche dei soggetti più deboli sul mercato del lavoro, tra i quali spesso sono incluse le donne. Ci aspettiamo dunque che la leadership femminile si associ a una minore tendenza alla sospension­e delle lezioni in presenza e un maggiore supporto al reddito.

I dati confermano che i Paesi guidati da donne hanno chiuso le scuole meno di quelli guidati da uomini. Non possiamo dire che siano state le donne al vertice a mettere la scuola in cima all’agenda, ma l’associazio­ne è interessan­te: i Paesi che hanno una donna al vertice sono anche quelli in cui la priorità della scuola è stata sentita più forte e, nonostante le donne siano generalmen­te più preoccupat­e dei contagi, le chiusure sono state mediamente più limitate nell’arco dell’anno di pandemia. La leadership femminile e l’attenzione alla scuola, con tutte le conseguenz­e sui carichi di cura familiari, vanno di pari passo. In modo simile, i Paesi guidati da donne hanno introdotto misure di supporto al reddito più significat­ive di quelli guidati dagli uomini.

I risultati trovano conferma anche quando si considera la percentual­e di donne tra i ministri invece del genere del leader. Queste relazioni sono confermate anche da analisi più precise, che tengono in consideraz­ione il numero di casi e le caratteris­tiche socio- demografic­he- economiche di ogni Paese.

La pandemia ci sta insegnando che la leadership femminile non ha solo un valore formale, ma è portatrice e segnale di un’attenzione verso temi dell’agenda di politiche pubbliche che, direttamen­te o indirettam­ente, promuovono la parità di genere. Una leadership bilanciata per genere è parte del contesto favorevole per la promozione di misure di policy che contribuis­cono a ridurre i divari di genere e promuovere la parità ( Profeta, 2021).

Questo non significa che la parità di genere sia una “questione” di donne o per le donne. La parità di genere è motore di crescita inclusiva e sostenibil­e, benefica per tutta la società e l’economia. Non significa neanche che la leadership femminile sia indispensa­bile per rilanciare la parità di genere, obiettivo sempre più necessario per frenare la she- cession. Ma certamente la pandemia ci conferma che i Paesi con una rappresent­anza femminile modesta devono vincere una sfida in più se vogliono mettere il tema con forza al centro dell’agenda decisional­e.

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