Il retail di Benetton perfeziona l’idea di sostenibilità
In principio furono i tessuti le produzioni rispettose dell’ambiente e delle condizioni di lavoro. Poi si aggiunsero i filati, il responsible sourcing delle materie prime e il packaging; in mezzo, tentativi di circolarità, come la possibilità di riconsegnare vestiti usati, spesso però in cambio della “promessa”, magari sottoforma di buono sconto, di comprare altro. Usiamo il passato remoto, ma in realtà è avvenuto tutto molto in fretta: parliamo dei tentativi di rendere più sostenibile la filiera della moda e più consapevole chi l’acquista. Un processo incompleto, ma che tutti hanno, a loro modo, abbracciato. Manca ancora, quasi sempre, l’ultimo tassello, il retail.
La novità di Benetton riguarda proprio questo: il marchio ha appena aperto a Firenze un negozio con un concept basato su materiali di recupero e all’avanguardia per risparmio energetico. Sarà il modello per il retail del futuro e ospiterà collezioni sempre più sostenibili: « È un tassello di un percorso per diventare punto di riferimento globale – ha spiegato Massimo Renon, amministratore delegato di Benetton Group –. Firenze è il simbolo di questo Rinascimento sostenibile » . Tra le novità, i bottoni usati ( di difficile smaltimento), mescolati in idro- resina, che diventano pedane perimetrali e basi degli stand espositivi; la lana riciclata ( al suo stato grezzo di stoppino) che viene riutilizzata come disegno sul rivestimento perimetrale e come decoro per le tende dei camerini; il “rossino”, un materiale realizzato con fibre tessili miste da recupero, che viene usato per ripiani, basi espositive e manichini.