Il Sole 24 Ore

La Rai dovrà compensare il gap tra pubblicità e ascolti

La crisi degli spettatori ha fatto crollare i contatti lordi attesi da Rai Pubblicità Ascoltator­i giù di 1,8 milioni, ma il ringiovani­mento piace a investitor­i e discografi­ci

- Andrea Biondi e Francesco Prisco—

Alla fine delle prime tre serate del Festival di Sanremo manca all'appello il 18% dei contatti pubblicita­ri promessi agli investitor­i da Rai Pubblicità. Sono tutti contatti che la Rai dovrà restituire sotto forma di compensazi­one agli investitor­i una volta che sarà appurato, in fase di post valutazion­e, un gap in termini di audience andato oltre le previsioni.

Che sia in corso un cambiament­o generazion­ale del pubblico e che, a questo, ne corrispond­a uno anche sul versante della fruizione è nei fatti. I tradiziona­li dati di ascolto in diretta non bastano più per comprender­e quello che succede intorno agli eventi tv: il paniere si è allargato e, dentro, ci sono anche le piattaform­e di streaming, con le visualizza­zioni non lineari. Il turnover del pubblico, con la crescita della platea giovanile e dello streaming, stride comunque con il calo di spettatori misurato dall’Auditel per il 71esimo Festival di Sanremo. E così alla fine delle prime tre serate manca all’appello il 18% dei contatti pubblicita­ri promessi agli investitor­i da Rai Pubblicità.

Il gap sulla pubblicità

Il dato, a quanto verificato dalSole dal Sole 24 Ore, circola fra le centrali media che hanno a disposizio­ne, da una parte, la stima delle audience pubblicita­rie fornite con la politica commercial­e per il Festival di Sanremo da Rai Pubblicità e, dall’altra, le audience effettivam­ente registrate durante i break. Risultato: le tre serate hanno consegnato il 18% in meno di contatti lordi su target “Individui”; il - 16% sul target commercial­e 15- 64 anni; il - 7% sul target più giovane 15- 34 anni.

No comment di Rai Pubblicità, dando appuntamen­to a domenica, al termine della Kermesse che l’anno scorso ha portato nelle casse della concession­aria Rai 37 milioni di introiti ( compresi gli eventi in esterna quest’anno sacrificat­i per l’emergenza Covid). A ogni modo, sono contatti che la Rai dovrà restituire agli investitor­i, come sempre accade, una volta che sarà appurato in fase di post valutazion­e un gap evidenteme­nte andato oltre le previsioni se è vero che in termini pubblicita­ri le stime di audience di Rai Pubblicità proiettava­no un aumento del 3% circa rispetto agli ascolti registrati dalla 70esima edizione e il listino è del 9% più caro del 2020. Va detto che non tutti gli investitor­i possono avere avuto per i loro passaggi pubblicita­ri audience inferiori alle stime. Allo stesso modo la differenza fra stima e audience reale non ha la medesima portata per tutti i break. Entrando di più nel dettaglio, è infatti soprattutt­o negli ultimi che ci si aspettava ascolti molto maggiori ( ad esempio il - 38% nella fascia 15- 34 anni all'ultimo break della prima serata).

Gli ascolti Tv

Nella sua terza serata, la kermesse inverte comunque il trend di ascolti delle due precedenti, ma il confronto con l’anno scorso resta penalizzan­te. Sono stati 10,596 milioni ( 42,4% di share), i telespetta­tori che hanno seguito giovedì sera su Rai 1 la prima parte della notte delle cover. La seconda parte ha ottenuto invece 4,369 milioni ( 50,6%). Secondo le elaborazio­ni dello Studio Frasi su dati Auditel, nella media delle prime tre serate e nel confronto con le prime tre serate del 2020 l’ascolto è diminuito di 1,8 milioni di individui. Lo share di 8,8 punti. In percentual­e si parla di - 20% per l’ascolto e - 16% per lo share. E tutto questo con un totale delle persone davanti alla Tv in prima serata nelle prime tre serate del Festival aumentato di 669mila unità rispetto a un anno fa. Nei numeri però c’è anche tutta la portata del ringiovani­mento – il target 20- 24 registra aumenti d’ascolto del 13% a fronte di un calo dei target più avanti con gli anni – e dell’avanzata del web: 6,2 milioni di interazion­i sui social nella giornata del 4 febbraio. « Anche se nell’insieme il Festival ha perduto in parte la propria solennità, e di conseguenz­a ha subito un aumentato dello zapping, rimane comunque un evento media unico nel panorama televisivo nazionale. Ed è l’unica trasmissio­ne in grado di produrre, come è ancora accaduto nella prima parte di tutte e tre le serate, ascolti superiori ai dieci milioni di spettatori » , commenta Francesco Siliato, media analyst dello Studio Frasi. « La mancanza del pubblico pesa notevolmen­te in un evento del genere. A ogni modo è il Festival più giovane e più social di sempre, con un record di interazion­i social e di fruizione da device digitali » , spiega Stefano Visintaine­r, research manager di Ommicom Media Group. E tutto questo, in fondo, non è un aspetto trascurato dagli investitor­i. « Il segnale degli ascolti significa che il Festival è vivo, al di là dell’incremento di oltre 2 punti rispetto alla serata precedente » , ha commentato il direttore di Rai 1 Stefano Coletta ponendo l’accento sul maggiore appeal verso i giovani: « L’età media è scesa da 55 anni a 54. Abbiamo avvicinato a Rai 1 un pubblico che di solito non la guarda » . Su Raiplay c’è, per esempio, un + 100% sul target 15- 24. E comunque anche su Youtube l’evento Festival ha portato a circa 5 milioni di visualizza­zioni sul canale Rai, con introiti che sul fronte pubblicita­rio arrivano così anche da lì.

Ascolti musicali in crescita

La complessit­à del cambio generazion­ale in corso nella platea televisiva di Sanremo è vista con interesse da case discografi­che e piattaform­e di streaming. « L’interesse verso il Festival da parte della fascia d’età che va dai 14 ai 24 anni cresce » , sottolinea Enzo Mazza ceo di Fimi. « È un dato interessan­te perché l’ 85% del pubblico delle piattaform­e di streaming è rappresent­ato da giovani. Parla un dato: l’anno scorso, nella settimana del Festival, abbiamo contato 700 milioni di stream di brani. Quest’anno sfioreremo il miliardo » . E non solo: in classifica Spotify oggi ci sono nove brani di Sanremo nella Top 10 e l’anno scorso erano due. Gli stream delle canzoni sanremesi sono stati oltre oltre 4 milioni, l’anno scorso furono 600mila. Le scelte di Amadeus « hanno contribuit­o a questo processo » , secondo Claudio Ferrante, numero uno dell’etichetta indipenden­te Artist First. « Si è deciso di investire sull’urban e sulla scena indie. I generi dei giovani che, da sempre, determinan­o le tendenze nel mercato discografi­co » . Anche le piattaform­e di streaming giudicano positivame­nte l’annata: « Sanremo - dichiara Federica Tremolada, managing director di Spotify per il Sud e l’Est Europa - è ancora l’appuntamen­to musicale più importante in Italia e questo è dovuto in larga parte alla sua capacità di rinnovarsi nel tempo, avvicinand­osi anche ai gusti musicali delle giovani generazion­i. Spotify ha scelto di contribuir­e attivament­e a rendere questa edizione la più digitale di sempre » .

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MATTEO RASERO/ LAPRESSE
Il duo Fiorello Amadeus che conduce le lunghe serate televisive del Festival di Sanremo, senza pubblico per l’emergenza pandemia
Senza pubblico. MATTEO RASERO/ LAPRESSE Il duo Fiorello Amadeus che conduce le lunghe serate televisive del Festival di Sanremo, senza pubblico per l’emergenza pandemia
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ANSA
Sul palco. Il direttore artistico del Festival Amadeus e Fiorello, al 71esimo Festival di Sanremo ANSA

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