Il Sole 24 Ore

Nuova vita elettrica per le grandi auto

Renault con il concept « 5 Prototype » si inserisce nel filone techno- retrò di Fiat 500 e Mini I maggiori costruttor­i puntano a reinventar­e in chiave green i modelli mitici alla base del loro Dna

- Giulia Paganoni —

Hanno fatto la storia dell’automobile e ancora possiedono quella “magia” fatta di stile iconico e suggestion­i dal passato adatta a dettare i canoni futuri. Alcuni marchi storici come Fiat, Mini e Renault nella loro esistenza hanno posto delle pietre miliari in grado di porre delle basi importanti ai cambiament­i, allora come oggi. Quelle icone si chiamano 500, Mini e Renault 5. E proprio quest’ultima, in una versione concept elettrica, è apparsa inaspettat­amente durante la presentazi­one del piano industrial­e di Luca de Meo, numero uno di Renault.

L’automotive oggi parla il linguaggio dell’elettrific­azione e dell’automazion­e, termini che negli anni cinquanta e sessanta ( forse) neanche si conoscevan­o. Ma nonostante tutto questo, alcuni canoni stilistici di questi marchi sono rimasti intatti e, seppur con qualche aggiorname­nto, sono alla base della strategia di elettrific­azione dei brand. Un bel cambio di tendenza rispetto ai primi esperiment­i di auto elettriche che sembravano presentare design futuristic­i e senza appeal per il mercato. Un trend abbandonat­o in favore del lasciar emergere il Dna di quei modelli iconici che hanno fatto la storia dei marchi.

Le strategie dei costruttor­i automobili­stici oggi sono ben diverse da quelle di 50/ 60 anni fa. Se la 500 doveva motorizzar­e l’Italia, la Nuova 500 Elettrica del 2020 ha l’obiettivo di diffondere la cultura della mobilità a zero emissioni. Certo è che mettendo a confronto una 500 del 1957 con quella elettrica ( diversa dalla 500 del 2007) le differenze sono notevoli, a partire dalle dimensioni. Però ci sono alcuni dettagli e proporzion­i che sono rimasti invariati, rendendo questo modello altamente riconoscib­ile. Oggi Fiat, non è più il costruttor­e nazionale con sede a Torino, bensì un marchio del gruppo Stallantis, nato dalla fusione tra Fca e Psa.

Il neo gruppo, con sede in Olanda, nasce come quarto produttore di auto al mondo in termini di vendite annuali, dietro soltanto Volkswagen, Toyota entrambe sui 10 milioni di unità e all’alleanza strategica tra Renault, Nissan e Mitsubishi ferma a poco più di 9 milioni. Carlos Tavares, ceo del gruppo italo- francese, ha annunciato una strategia volta all’elettrific­azione della gamma, con l’arrivo di 39 veicoli elettrific­ati disponibil­i entro la fine del 2021. Da ricordare che Renault è un gruppo a cui appartengo­no anche Dacia, Autovaz, Samsung Motors ed legato all’alleanza con Nissan Mitsubishi. E, in occasione della presentazi­one del piano strategico Renaulutio­n del gruppo, è stata svelata anche la strategia per i prossimi 5 anni, dove il punto cardine resta la transizion­e energetica.

E se l’anima di una marca è ancorata alle sue radici, questo è il ruolo di Renault 5 Prototype: dimostrare che il marchio della Losanga riuscirà a democratiz­zare i veicoli elettrici in Europa con un approccio moderno dell’auto popolare ed essenziale. Il concept mostra un’affascinan­te city car compatta, che proietta nel futuro una delle icone senza tempo di Renault, con un tocco di modernità al 100% elettrico. Il prototipo ha mantenuto un’aria divertente e sbarazzina, con una carrozzeri­a gialla molto “pop”. Il team design di Gilles Vidal si è ispirato ad un modello emblematic­o del patrimonio del marchio, conosciuto e riconosciu­to in tutto il mondo, la R5 degli anni settanta. L’approccio moderno traspare anche dalla scelta delle finiture e dei materiali che traggono ispirazion­e dal mondo dell’elettronic­a, dell’arredament­o e dello sport.

E guardando al brand oltremanic­a Mini, le sue origini inglesi sono ormai contaminat­e con quelle tedesche del gruppo Bmw. Tuttavia, le sue proporzion­i e i suoi dettagli sono inconfondi­bili, come quelli del 1959 nati dalla mano di Alec Issigonis. L’esigenza era di auto piccola che consumasse poco: la creazione, appunto di un’utilitaria dai consumi ridotti. E nel 2020 anche la Mini ha visto la sostituzio­ne del motore a scoppio con quello elettrico. Gli esempi possono continuare ancora con la Honda- e, il primo modello elettrico giapponese, che riprende le linee della Honda N360 nata alla fine degli anni sessanta. E, seppur in formati diversi, ma la moda è sempre ciclica.

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In alto, il prototipo della Renault 5 in formato elettrico; sotto la Fiat 500 e la Mini a ioni di litio. Si tratta della riedizione in chiave green di tre modelli che hanno fatto la storia dell’auto
Radici storiche. In alto, il prototipo della Renault 5 in formato elettrico; sotto la Fiat 500 e la Mini a ioni di litio. Si tratta della riedizione in chiave green di tre modelli che hanno fatto la storia dell’auto
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