Il diritto alla felicità: la lectio magistralis di Cucinelli e Letta
Boccia: « Senza etica della responsabilità non c’è diritto alla felicità »
I Padri costituenti americani l’hanno inserito nella Dichiarazione di Indipendenza: il perseguimento della felicità, insieme alla vita e alla libertà. Gianni Letta, presidente onorario della Fondazione Guido Carli, cita il testo, ricordando che l’ispiratore è stato il filosofo napoletano Gaetano Filangieri, come risulta da un carteggio con Benjamin Franklin. E aggiungendo che nella nostra Costituzione, all’articolo 3, « ci andiamo vicino, quando si parla del pieno sviluppo della persona umana » .
Il Diritto alla felicità è stato il tema del dibattito di ieri alla Luiss, organizzato dalla Fondazione Guido Carli, con una Lectio Magistralis sul Futuro dell’Etica, protagonisti Letta e l’imprenditore Brunello Cucinelli, testimone di un capitalismo umanistico, che unisce il profitto alla centralità della persona.
« Senza etica della responsabilità non c’è diritto alla felicità » , ha esordito il presidente della Luiss, Vincenzo Boccia, ricordando « il Nuovo Umanesimo professato da Papa Francesco, che richiama un ritorno alla solidarietà e all’uguaglianza.
Occorre – ha insistito Boccia - una società aperta e inclusiva » . Diritto alla felicità, quindi, che passa attraverso un benessere collettivo, con l’uomo al centro: « ho sempre pensato di voler dare di dignità etica e morale al lavoro, pur facendo profitti » , spiega Cucinelli. Che preferisce parlare di « aspirazione alla felicità » . E aggiunge: « la stima genera responsabilità e quest’ultima la creatività » . Tre ingredienti di un concetto ampio di felicità, che lo portano a parlare di orgoglio, speranza e futuro. « Dopo quest’anno così doloroso dobbiamo tornare a guardare chi siamo e ad esserne orgogliosi.
L’Italia è la settima potenza al mondo, i nostri prodotti manifatturieri sono i migliori, torniamo a far onore al nostro paese. Quando sono venuti da me a Solomeo Jeff Bezos e altri della Silicon Valley hanno commentato che ritengono i nostri giovani i più bravi ad intercettare la non linearità delle cose » .
La proposta di Romana Liuzzo, presidente della Fondazione e nipote di Guido Carli, è di inserire nell’articolo 3 della nostra Costituzione un comma finale interamente dedicato alla felicità. La Lectio Magistralis si è tenuta in presenza, nell’Aula Magna Mario Arcelli dell’Università, rappresentata dal presidente Boccia, la vice presidente Paola Severino, il direttore generale Giovanni Lo Storto. « Felicità è benessere della collettività, abbiamo la sfida del Recovery Plan, per includere e far ripartire il lavoro » , sono state le parole della sindaca di Roma, Virginia Raggi.
Il diritto alla felicità da interpretare anche come un dovere, è stata la riflessione della Severino. Che ha sottolineato il ruolo dell’Università: « vogliamo trasmettere ai ragazzi che il futuro lavoro sarà fonte della loro felicità. Va data a tutti la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni. In Luiss abbiamo aumentato le borse di studio » .