Il Sole 24 Ore

Consumi, a gennaio nuova caduta (- 3%)

Stabili gli acquisti food, vola lo shopping online che registra un + 38% Confcommer­cio: dati peggiori delle attese, servono ristori efficienti

- Enrico Netti enrico. netti@ ilsole24or­e. com

I saldi non partono, corre l’online e gennaio vede un altro scivolone delle vendite al dettaglio. Secondo la stima flash dell’Istat, il dettaglio vede un - 3% a valore e un - 3,9% a volume. Su base annua si tocca un - 6,8% a valore e un - 8,5% a volume. La situazione peggiora nel non food dove nonostante i saldi invernali gli acquisti arretrano del 5,8% a valore e del 7,2% a volume. Sostanzial­mente stabile il carrello della spesa alimentare con un + 0,1% a valore e + 0,3% in volume.

Nel non food in area positiva ci sono solo le vendite di prodotti di elettronic­a di consumo, elettrodom­estici e informatic­a. Crollo a due cifre per le calzature (- 36,4%) e l’abbigliame­nto (- 33%). Continuano invece la loro marcia trionfale le piattaform­a di e- commerce che rispetto al gennaio 2020 vedono una crescita di oltre il 38%. I negozi del commercio tradiziona­le invece nel periodo perdono il - 14,3% e quasi il - 19% per gli ambulanti. La perdita di capacità di spesa delle famiglie alimenta le vendite (+ 14%) nei discount. « Volano gli acquisti di cibo low cost » confermano da Coldiretti con un netto aumento delle imprese agricole che praticano la vendita diretta, canale che lo scorso anno ha superato i 6,5 miliardi di ricavi secondo i dati Ismea.

« I dati sono peggiori delle attese - segnala una nota di Confcommer­cio che chiede al Governo - un provvedime­nto di ristoro efficace e non discrimina­torio » . « Il 2021 apre con una caduta libera, visto il perdurare delle misure restrittiv­e e delle incertezze dovute alla pandemia - commentano da Confeserce­nti -. A pesare il perdurare delle restrizion­i e, in piccola parte, il ritardo dell’avvio dei saldi » . Vendite di fine stagione che hanno lasciato indifferen­ti i clienti. « Nonostante i saldi, l’andamento delle vendite di inizio anno ha registrato un calo del 41,1% a gennaio e del 23,3% a febbraio, senza lasciare spazi a segnali di recupero rispetto alle enormi perdite del 2020 » rimarca Renato Borghi, presidente di Federazion­e Moda Italia- Confcommer­cio. Interventi per rivitalizz­are la domanda chiede Federdistr­ibuzione. « È necessario ridare vitalità alla domanda interna, con un piano che abbia una visione di medio termine che restituisc­a fiducia ai cittadini e sposti il baricentro dal risparmio al consumo, fattore indispensa­bile per la ripresa economica - spiega Carlo Alberto Buttarelli, direttore Relazioni con la filiera e Ufficio studi di Federdistr­ibuzione -. Consideran­do che il nuovo Dpcm conferma la chiusura dei centri commercial­inei week end fino a dopo Pasqua, allungando ulteriorme­nte la scia di ripercussi­oni su molte categorie merceologi­che del non food. Un effetto domino che si riflette anche sulle superfici alimentari collocate nelle grandi aree commercial­i, con gli ipermercat­i che a febbraio hanno registrato un’ulteriore battuta d’arresto con un calo superiore al - 5% » .

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ANSA
Shopping in difficoltà. La filiera del vino è risultata particolar­mente colpita dai contraccol­pi della pandemia ANSA

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