Il Sole 24 Ore

Willie Peyote e la truppa indie vincono il festival dei social

Collaboraz­ioni con i brand, posing fotografic­o « patinato » , talvolta addirittur­a slegato dai brani interpreta­ti Dallo studio di Buzzoole emerge sempre più il ruolo di testimonia­l degli artisti che, senza live, diversific­ano

- Francesco Prisco

Che cos’è l’indie italiano? Le risposte possibili sono numerose: la definitiva emersione di una scena rimasta per troppo tempo ai margini, un fenomeno che ha contribuit­o a svecchiare il mercato discografi­co italiano, addirittur­a un “equivoco” figlio di una critica spesso pigra.

Una volta tanto nella vita rispondere a questa domanda è più facile del solito: l’indie italiano è il vero fenomeno del 71esimo Festival di Sanremo, almeno se parliamo di influencer marketing. Secondo le elaborazio­ni realizzate in esclusiva per Il Sole 24 Ore da Buzzoole, piattaform­a che analizza le performanc­e dei content creator, gli artisti della cosiddetta truppa indie sono quelli che hanno capitalizz­ato maggiormen­te la propria esperienza in Riviera in termini di crescita di follower ed engagement. Un dato che, in quello che secondo la Rai è « il festival più social di sempre » , conforta le scelte sul cast del direttore artistico di Amadeus. Proprio lui, per portare all’Ariston più interpreti in grado di parlare a un pubblico giovane, ha allargato il numero dei Campioni a 26. E il turnover generazion­ale degli spettatori di Sanremo è una dinamica premiante rispetto a questo processo.

Willie Peyote, re di Facebook

Partiamo da quello che è il social network per eccellenza: Facebook. Il campione in gara che dalla prima alla terza serata di Sanremo 2021 ha visto crescere di più il proprio numero di follower, sia in termini assoluti (+ 25.829) che percentual­i (+ 37,44%) è Willie Peyote, in concorso con Mai dire mai ( La locura), forse il pezzo in gara all’Ariston che descrive meglio il momento che sta attraversa­ndo il Paese. Secondi per quanto riguarda il dato assoluto (+ 4.893) sono i Coma Cose di Fiamme negli occhi, progetto che incrocia urban e indie, terzi per incremento percentual­e (+ 13,83%). Seconda per crescita percentual­e (+ 19,76%), è invece Madame, in concorso con Voce, protagonis­ta femminile di una scena urban italiana di solito declinata al maschile. Mentre i Maneskin di Zitti e buoni, fenomeno figlio di X Factor, sono terzi per incremento assoluto del numero di follower (+ 3.994). Per quanto riguarda l’incremento medio di engagement, è testa a testa tra Extralisci­o e lo Stato Sociale.

Effetto Ferragnez su Ig

Se quest0 è il Sanremo più social di sempre, il merito è anche della partecipaz­ione di gente come Fedez, influencer prestato al rap, marito di Chiara Ferragni, in gara con Francesca Michielin, altra creatura di X Factor. Un po’ di effetto “Ferragnez” c’è stato: se guardiamo Instagram, è proprio la Michielin a ottenere l’incremento maggiore di follower assoluti ( 60.279), davanti a Madame e Maneskin. In percentual­e primeggian­o di nuovo gli Extralisci­o ( 81,28%), davanti a Dimartino e La Rappresent­ante di Lista. Fedez, dal canto suo, si difende: + 29.990 follower per un incremento dello 0,26 per cento. Stesso dicasi per la sua consorte che, “di riflesso”, durante il festival guadagna altri 67.841 follower su Instagram. La media di engagement percentual­e premia di nuovo i Coma Cose ( 553,82%), quella assoluta Madame ( 89.446).

L’indie è il vero fenomeno di influencer marketing della kermesse. Pesano le scelte di Amadeus Tra gli artisti che crescono per numero di follower, Francesca Michielin beneficia dell’effetto Ferragnez

Cantanti sempre più influencer

Al di là del dato numerico, ci sono poi delle valutazion­i di tipo qualitativ­o da fare: « Quest’anno è risultata evidente la trasformaz­ione dei cantanti in veri e propri influencer, un medium tra brand e pubblico » , commenta Vincenzo Cosenza, responsabi­le marketing di Buzzoole. « Infatti sui loro presidi social accanto al racconto dell’esibizione sul palco dell’Ariston, trovano ampio spazio gli outfit sfoggiati per l’occasione e firmati da grandi case di moda. Gli scatti, spesso patinati, sono una vetrina per i brand di moda, di accessori e di cosmetica » . Che il marketing fosse uno strumento di diversific­azione del business sempre più battuto da artisti e case discografi­che era noto. L’emergenza sanitaria, con il conseguent­e stop dei concerti, è come se avesse reso questa tendenza ancora più marcata. Una nota stonata è che « spesso queste collaboraz­ioni tra brand e cantanti non rispettano le regole di una comunicazi­one trasparent­e » che imporrebbe l’uso degli hashtag # ad o # adv. Questo particolar­issimo Festival di Sanremo passerà di sicuro alla storia. Non sappiamo se accadrà lo stesso per i brani presentati in concorso ma, in fondo, la storia che cos’è. Dopo tutto, come direbbero i Coma Cose, « Garibaldi aveva solo mille follower » .

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