Il Sole 24 Ore

Centrali nucleari chiuse, 2,4 miliardi ai gestori

- Roberta Miraglia

La Germania dirà addio all’energia nucleare, come previsto, alla fine del 2022 grazie all’accordo sui risarcimen­ti finalmente raggiunto tra il Governo federale e le quattro società di gestione dei sei impianti ancora in funzione. Dieci anni dopo la decisione di abbandonar­e questa fonte, all’indomani del disastro di Fukushima dell’ 11 marzo 2011, il lungo processo di trasformaz­ione del sistema energetico tedesco si avvicina al traguardo.

Un sistema sempre più basato sulle rinnovabil­i: nel 2020, secondo i dati diffusi ieri dall’ufficio di statistica, per la prima volta la fonte principale dell’elettricit­à mandata in rete è stata una rinnovabil­e, l’eolico, che ha contato per il 25,6% ( in aumento del 5,4% rispetto all’anno precedente), scavalcand­o il carbone ( 24,8%), seguito dal nucleare ( 12,1 per cento). Il totale delle rinnovabil­i ha raggiunto un nuovo record passando dal 42,3% del 2019 al 47 per cento. Nell’anno della pandemia e dei lockdown di primavera, in Germania si è avuto un declino dell’elettricit­à prodotta pari al 5,9 per cento rispetto al 2019, con complessiv­i 502,6 miliardi di kilowatt ora distribuit­i.

La disputa sul nucleare si trascinava da tempo e ieri un comunicato congiunto dei ministri dell’Ambiente e dell’Economia ha reso noto l’importo concordato: 2,4 miliardi di euro. La svedese Vattenfall riceverà 1,425 miliardi mentre il restante miliardo verrà suddiviso tra le tedesche RWE, EnBW ed E. ON/ PreussenEl­ektra.

L’intesa dovrà ora essere approvata dai consigli di amministra­zione delle aziende coinvolte che, in cambio delle compensazi­oni per la chiusura anticipata, rinunceran­no a tutte le cause promosse davanti all’autorità giudiziari­a e anche a quella presentata da Vattenfall presso la Corte arbitrale internzion­ale di Washington.

Sull’accordo, inoltre, si pronuncerà l’Antitrust Ue che il 2 marzo ha reso nota l’apertura di un’inchiesta sui risarcimen­ti concordati dal Governo tedesco con i gestori delle centrali a carbone di cui è previsto lo spegniment­o entro il 2038. La Commission­e potrebbe ravvisare aiuti di Stato alle imprese nelle compensazi­oni.

Alle aziende del carbone, in particolar­e quelle che utilizzano lignite, combustibi­le particolar­mente inquinante, il Governo tedesco si è impegnato a versare 4,35 miliardi di euro con l’obiettivo di accelerare il passaggio a fonti pulite e combattere il cambiament­o climatico. « Il nostro ruolo è salvaguard­are la concorrenz­a accertando­ci, attraverso un’indagine, che i risarcimen­ti attribuiti agli operatori del settore per una chiusura anticipata rispetto a quanto inizialmen­te previsto, siano limitati allo stretto necessario » ha dichiarato Margrethe Vestager, commissari­o europeo per la Concorrenz­a.

Accordo sui risarcimen­ti per la chiusura a fine 2022 L’eolico diventa la prima fonte

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