Centrali nucleari chiuse, 2,4 miliardi ai gestori
La Germania dirà addio all’energia nucleare, come previsto, alla fine del 2022 grazie all’accordo sui risarcimenti finalmente raggiunto tra il Governo federale e le quattro società di gestione dei sei impianti ancora in funzione. Dieci anni dopo la decisione di abbandonare questa fonte, all’indomani del disastro di Fukushima dell’ 11 marzo 2011, il lungo processo di trasformazione del sistema energetico tedesco si avvicina al traguardo.
Un sistema sempre più basato sulle rinnovabili: nel 2020, secondo i dati diffusi ieri dall’ufficio di statistica, per la prima volta la fonte principale dell’elettricità mandata in rete è stata una rinnovabile, l’eolico, che ha contato per il 25,6% ( in aumento del 5,4% rispetto all’anno precedente), scavalcando il carbone ( 24,8%), seguito dal nucleare ( 12,1 per cento). Il totale delle rinnovabili ha raggiunto un nuovo record passando dal 42,3% del 2019 al 47 per cento. Nell’anno della pandemia e dei lockdown di primavera, in Germania si è avuto un declino dell’elettricità prodotta pari al 5,9 per cento rispetto al 2019, con complessivi 502,6 miliardi di kilowatt ora distribuiti.
La disputa sul nucleare si trascinava da tempo e ieri un comunicato congiunto dei ministri dell’Ambiente e dell’Economia ha reso noto l’importo concordato: 2,4 miliardi di euro. La svedese Vattenfall riceverà 1,425 miliardi mentre il restante miliardo verrà suddiviso tra le tedesche RWE, EnBW ed E. ON/ PreussenElektra.
L’intesa dovrà ora essere approvata dai consigli di amministrazione delle aziende coinvolte che, in cambio delle compensazioni per la chiusura anticipata, rinunceranno a tutte le cause promosse davanti all’autorità giudiziaria e anche a quella presentata da Vattenfall presso la Corte arbitrale internzionale di Washington.
Sull’accordo, inoltre, si pronuncerà l’Antitrust Ue che il 2 marzo ha reso nota l’apertura di un’inchiesta sui risarcimenti concordati dal Governo tedesco con i gestori delle centrali a carbone di cui è previsto lo spegnimento entro il 2038. La Commissione potrebbe ravvisare aiuti di Stato alle imprese nelle compensazioni.
Alle aziende del carbone, in particolare quelle che utilizzano lignite, combustibile particolarmente inquinante, il Governo tedesco si è impegnato a versare 4,35 miliardi di euro con l’obiettivo di accelerare il passaggio a fonti pulite e combattere il cambiamento climatico. « Il nostro ruolo è salvaguardare la concorrenza accertandoci, attraverso un’indagine, che i risarcimenti attribuiti agli operatori del settore per una chiusura anticipata rispetto a quanto inizialmente previsto, siano limitati allo stretto necessario » ha dichiarato Margrethe Vestager, commissario europeo per la Concorrenza.
Accordo sui risarcimenti per la chiusura a fine 2022 L’eolico diventa la prima fonte