Il Sole 24 Ore

Cashback sotto tiro Fondi da dirottare alla riforma fiscale

D’accordo i commercial­isti Per un riordino serio non bastano 2 miliardi

- Marco Mobili Gianni Trovati

I lavori in corso alle commission­i Finanze di Camera e Senato sulla riforma dell'Irpef fanno rotta sul problema delle risorse. E mettono sotto esame il cashback, bandiera antievasio­ne del governo Conte- 2 che sta vedendo diminuire drasticame­nte i propri sostenitor­i dopo la chiusura dell’esperienza gialloross­a. A mettere il tema sul tavolo è stato il presidente della Finanze a Montecitor­io Luigi Marattin ( Iv), che ha invitato la maggioranz­a a riflettere sul seguente tema: « Se dopo una seria valutazion­e d’impatto il cashback si interrompe­sse a giugno, avremmo sul 2022 una dote aggiuntiva da 3 miliardi una tantum da utilizzare nella riforma fiscale, per favorire il passaggio a un nuovo sistema di tassazione degli autonomi o per una sperimenta­zione dell'imposta negativa per i lavoratori a reddito bassissimo: pensiamoci » .

L'idea è piaciuta subito ai commercial­isti, che ieri in audizione alle due commission­i nell’indagine conoscitiv­a sulla riforma Irpef hanno rimarcato il carattere « non credibile » della « base finanziari­a » chiamata al momento a sostenere la riforma: sono 8 miliardi, 7 dal 2023, ma 5,5 sono già vincolati all'assegno unico per i figli. E con meno di due miliardi all’anno non si va lontano.

Del resto i pronostici sull'esito negativo di una “analisi d'impatto” del cashback si moltiplica­no. Sotto osservazio­ne nel processo di ridefinizi­one del Recovery Plan sono subito finiti al centro dell'attenzione i 4,7 miliardi annui che nelle bozze elaborate dal Conte- 2 vanno sotto l'etichetta della “digitalizz­azione della Pa”, ma sono destinati a finanziare i premi ai pagamenti elettronic­i. Collocazio­ne eterodossa, che potrebbe essere rivista ( « Il Sole 24 Ore » del 25 febbraio) anche per non rischiare obiezioni comunitari­e. Lunedì era stato il comandante generale della Gdf a sostenere che il cashback andrebbe limitato ai settori più a rischio di evasione perché la sua applicazio­ne generalizz­ata rischia di disperdere risorse.

Un altro punto d’incontro fra i profession­isti e la commission­e riguarda le proposte di revisione della tassazione per gli autonomi. In particolar­e, i commercial­isti hanno voluto rimarcare l'apprezzame­nto per la proposta, rilanciata nei giorni scorsi anche da Alberto Gusmeroli ( Lega), di dilazione ampia ( un mese in più per saldo e primo acconto e sei mesi per il secondo acconto) dei versamenti, giudicata « più semplice e meno rischiosa » della cash flow tax ipotizzata dal direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. I commercial­isti hanno, poi, definito « prioritari­o il tema dell’equiparazi­one della pressione fiscale tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti » ̀.

Confediliz­ia ha replicato alle tante proposte di revisione della tassazione immobiliar­e e del Catasto emerse nelle audizioni. « Una riforma generalizz­ata del Catasto non è né necessaria né opportuna » , per il presidente, Giorgio Spaziani Testa, perché le norme permettono già « di correggere situazioni non più corrispond­enti alla realtà » .

La riforma non si può poi dimenticar­e delle regole del processo perché, ha rimarcato il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, « senza una giustizia funzionant­e è in discussion­e l'equità » del sistema.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy