L’agrolimentare made in Italy salva 500 milioni all’anno
Una boccata di ossigeno da 500 milioni per l’agrolimentare italiano. Una cifra non da poco se la sospensione per 4 mesi dei dazi relativi alla controversia Airbus– Boeing si confermerà nel tempo. È l’auspicio proveniente dalle aziende del Made in Italy che dal 18 ottobre 2019, giorno di entrata in vigore in Usa di una tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dalla Ue, non hanno più pace. « Un segnale positivo - dice Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare - in un momento particolarmente difficile per la nostra economia. Un elemento di distensione che speriamo possa diventare permanente » .
Tensione creata tre anni fa dall’amministrazione Trump. « Con il nuovo presidente Biden - spiega Ettore Prandini, presidente Coldiretti - occorre avviare un dialogo costruttivo tra Paesi alleati in un momento drammatico per gli effetti della pandemia » .
Gli Stati Uniti rappresentano nell’agroalimentare italiano il primo mercato di sbocco fuori dalla Ue per un valore vicino ai 5 miliardi nel 2020. « Un cambiamento di passo necessario - dichiara Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia - che apre nuove prospettive » . Ottimismo sul futuro, quindi, segnalato anche da Nicola Bertinelli, presidente del consorzio Parmigiano Reggiano.