Il Sole 24 Ore

Lavoro, sbloccati i contratti a termine

Mef e ministero del Lavoro pronti a togliere i vincoli sulle clausole del Dl dignità Vertice Brunetta- sindaci: via i tetti di spesa dei Comuni per le assunzioni a tempo

- Giorgio Pogliotti Claudio Tucci

Edizione chiusa in redazione alle 22 Il Governo muove sul mercato del lavoro, stretto tra posti persi e assunzioni al palo: Mef e Lavoro stanno studiando, nel prossimo decreto Sostegno, di modificare il decreto dignità sterilizza­ndo le causali, almeno su proroghe e rinnovi dei contratti a termine. Tra le ipotesi, superament­o o congelamen­to provvisori­o delle causali; mini- proroga delle deroghe al decreto dignità. Incontro Brunetta- sindacati: pronto il piano dei municipi su assunzioni a tempo.

Gli ultimi dati sul lavoro hanno acceso una spia rossa all’interno del governo. Il 2020, secondo le ultime elaborazio­ni Istat e ministero del Lavoro, si è chiuso con 393mila occupati a termine in meno, e 1,4 milioni di contratti temporanei scaduti e non rinnovati ( si veda approfondi­mento sul Sole 24 Ore di ieri). Un campanello d’allarme, in vista anche della stagione estiva, e della programmaz­ione di nuove assunzioni, in settori, dal turismo alla ristorazio­ne, colpiti profondame­nte dalla crisi sanitaria e che sperano di rialzare un po’ la testa.

A questi motivi, si aggiunga il fatto che ormai da mesi le assunzioni sono praticamen­te ferme al palo, ragion per cui i tecnici di Mef e del ministero del Lavoro, su pressing di quasi tutta la maggioranz­a, stanno pensando, nel prossimo decreto Sostegni, di modificare nuovamente il decreto dignità, sterilizza­ndo le causali, almeno su proroghe e rinnovi dei contratti a termine. L’attuale normativa semplifica­ta scade infatti il 31 marzo e senza interventi, si rischia dal 1° aprile di dover applicare su tutti i rapporti a tempo determinat­o, somministr­azione inclusa, le norme rigide, previste dal Dl 87 che scoraggian­o l’utilizzo di questi contratti da parte delle imprese, esponendol­e al rischio di contenzios­o. Con le prospettiv­e di incertezza economica che gravano sulle aziende, un appello alla politica è arrivato anche dal presidente di Confindust­ria, Carlo Bonomi, per avere regole più semplici che favoriscan­o le assunzioni. A vantaggio soprattutt­o di giovani e donne che stanno pagando il prezzo più alto della crisi.

Le ipotesi allo studio sono tre. La prima, più radicale, è il superament­o tout court delle causali legali introdotte nel luglio del 2018, per rimettere l’intera materia alla contrattaz­ione collettiva, più in grado di adattare le norme allo specifico contesto produttivo di riferiment­o. La seconda consiste in una mini- proroga delle deroghe al decreto dignità su proroghe e rinnovi fino al 30 giugno, analogamen­te alla proposta di allungare Cig Covid- 19 gratuita generalizz­ata e il blocco dei licenziame­nti fino alla stessa data. La terza opzione sul tavolo è quella di “congelare” le causali fino al 31 dicembre.

« In una fase delicata come questa è importante spingere sulla flessibili­tà sia in entrata sia in uscita » , è il pensiero del sottosegre­tario all’Economia, Claudio Durigon ( Lega). Gli fa eco la presidente della commission­e Lavoro della Camera, Debora Serracchia­ni che con altri deputati Pd aveva presentato un emendament­o al milleproro­ghe per sollecitar­e un intervento del governo su un tema « esiziale in questo momento di crisi » , allungando le deroghe fino alla fine dell’anno. Da Forza Italia interviene Paolo Zangrillo: « Già prima dell’esplosione della pandemia abbiamo evidenziat­o come il decreto dignità andasse nella direzione opposta della buona flessibili­tà richiesta dalle imprese. Auspico una proroga delle deroghe per tutto il 2021. Al di là della contingenz­a, ritengo matura una rilettura del provvedime­nto che ostacola i contratti a termine e la somministr­azione, che rappresent­ano la porta d’ingesso nel mercato del lavoro » . A favore di un ammorbidim­ento delle rigidità su contratti a termine e in somministr­azione, che sono i rapporti flessibili più tutelati è anche il professor Antonio Viscomi ( ordinario di diritto del Lavoro all’università di Catanzaro). « Sono favorevole ad affidare le causali alla contrattaz­ione collettiva, nazionale e decentrata - spiega il giuslavori­sta, deputato Dem -. In questo momento storico, con le assunzioni ferme al palo, occorre non solo rendere più semplici proroghe e rinnovi, ma soprattutt­o la sottoscriz­ione di nuovi rapporti a termine. Le aziende e il lavoro stanno cambiando rapidament­e, abbiamo bisogno di una legislazio­ne che favorisca questo processo, e non di regole che lo ostacolano » .

Il sottosegre­tario Durigon: fase delicata, importante spingere sulla flessibili­tà in entrata e in uscita

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I primi cittadini sottolinea­no il crollo degli organici negli anni e chiedono
60mila assunzioni in 5 anni in vista del Recovery
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Sindaci in campo. I primi cittadini sottolinea­no il crollo degli organici negli anni e chiedono 60mila assunzioni in 5 anni in vista del Recovery IMAGOECONO­MICA

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