Lavoro, sbloccati i contratti a termine
Mef e ministero del Lavoro pronti a togliere i vincoli sulle clausole del Dl dignità Vertice Brunetta- sindaci: via i tetti di spesa dei Comuni per le assunzioni a tempo
Edizione chiusa in redazione alle 22 Il Governo muove sul mercato del lavoro, stretto tra posti persi e assunzioni al palo: Mef e Lavoro stanno studiando, nel prossimo decreto Sostegno, di modificare il decreto dignità sterilizzando le causali, almeno su proroghe e rinnovi dei contratti a termine. Tra le ipotesi, superamento o congelamento provvisorio delle causali; mini- proroga delle deroghe al decreto dignità. Incontro Brunetta- sindacati: pronto il piano dei municipi su assunzioni a tempo.
Gli ultimi dati sul lavoro hanno acceso una spia rossa all’interno del governo. Il 2020, secondo le ultime elaborazioni Istat e ministero del Lavoro, si è chiuso con 393mila occupati a termine in meno, e 1,4 milioni di contratti temporanei scaduti e non rinnovati ( si veda approfondimento sul Sole 24 Ore di ieri). Un campanello d’allarme, in vista anche della stagione estiva, e della programmazione di nuove assunzioni, in settori, dal turismo alla ristorazione, colpiti profondamente dalla crisi sanitaria e che sperano di rialzare un po’ la testa.
A questi motivi, si aggiunga il fatto che ormai da mesi le assunzioni sono praticamente ferme al palo, ragion per cui i tecnici di Mef e del ministero del Lavoro, su pressing di quasi tutta la maggioranza, stanno pensando, nel prossimo decreto Sostegni, di modificare nuovamente il decreto dignità, sterilizzando le causali, almeno su proroghe e rinnovi dei contratti a termine. L’attuale normativa semplificata scade infatti il 31 marzo e senza interventi, si rischia dal 1° aprile di dover applicare su tutti i rapporti a tempo determinato, somministrazione inclusa, le norme rigide, previste dal Dl 87 che scoraggiano l’utilizzo di questi contratti da parte delle imprese, esponendole al rischio di contenzioso. Con le prospettive di incertezza economica che gravano sulle aziende, un appello alla politica è arrivato anche dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, per avere regole più semplici che favoriscano le assunzioni. A vantaggio soprattutto di giovani e donne che stanno pagando il prezzo più alto della crisi.
Le ipotesi allo studio sono tre. La prima, più radicale, è il superamento tout court delle causali legali introdotte nel luglio del 2018, per rimettere l’intera materia alla contrattazione collettiva, più in grado di adattare le norme allo specifico contesto produttivo di riferimento. La seconda consiste in una mini- proroga delle deroghe al decreto dignità su proroghe e rinnovi fino al 30 giugno, analogamente alla proposta di allungare Cig Covid- 19 gratuita generalizzata e il blocco dei licenziamenti fino alla stessa data. La terza opzione sul tavolo è quella di “congelare” le causali fino al 31 dicembre.
« In una fase delicata come questa è importante spingere sulla flessibilità sia in entrata sia in uscita » , è il pensiero del sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon ( Lega). Gli fa eco la presidente della commissione Lavoro della Camera, Debora Serracchiani che con altri deputati Pd aveva presentato un emendamento al milleproroghe per sollecitare un intervento del governo su un tema « esiziale in questo momento di crisi » , allungando le deroghe fino alla fine dell’anno. Da Forza Italia interviene Paolo Zangrillo: « Già prima dell’esplosione della pandemia abbiamo evidenziato come il decreto dignità andasse nella direzione opposta della buona flessibilità richiesta dalle imprese. Auspico una proroga delle deroghe per tutto il 2021. Al di là della contingenza, ritengo matura una rilettura del provvedimento che ostacola i contratti a termine e la somministrazione, che rappresentano la porta d’ingesso nel mercato del lavoro » . A favore di un ammorbidimento delle rigidità su contratti a termine e in somministrazione, che sono i rapporti flessibili più tutelati è anche il professor Antonio Viscomi ( ordinario di diritto del Lavoro all’università di Catanzaro). « Sono favorevole ad affidare le causali alla contrattazione collettiva, nazionale e decentrata - spiega il giuslavorista, deputato Dem -. In questo momento storico, con le assunzioni ferme al palo, occorre non solo rendere più semplici proroghe e rinnovi, ma soprattutto la sottoscrizione di nuovi rapporti a termine. Le aziende e il lavoro stanno cambiando rapidamente, abbiamo bisogno di una legislazione che favorisca questo processo, e non di regole che lo ostacolano » .
Il sottosegretario Durigon: fase delicata, importante spingere sulla flessibilità in entrata e in uscita