Il Sole 24 Ore

Draghi: accelerare sui vaccini, non è tempo di divisioni

Nel nuovo piano dentisti, aziende, grande distribuzi­one Oggi si vaccina Mattarella

- Marzio Bartoloni

A un anno dal lockdown, che il 10 marzo del 2020 trasformò l’Italia in una grande zona rossa ( superati ieri i 100mila morti dall’inizio della pandemia), il premier Mario Draghi ha interrotto il silenzio con un discorso video, in occasione della festa della donna. Partendo dalla pandemia, Draghi ha avvertito chel’emergenza « è in peggiorame­nto » , ma ha anche lanciato un segnale di fiducia e un appello all’unità. Per il premier « non è il tempo di dividerci » , mentre « si intravede, con l’accelerazi­one del piano dei vaccini, una via di uscita non lontana » . Un piano che, ha detto Draghi, sarà potenziato. In campo anche dentisti e grande distribuzi­one. Oggi si vaccinerà il Capo dello Stato, Mattarella, all’ospedale Spallanzan­i. Via libera al siero Astra Zeneca per over 65.

L’emergenza è in « peggiorame­nto » e il governo non lascerà « nulla di intentato » con « scelte meditate ma rapide » . A un anno dal lockdown che il 10 marzo del 2020 trasformò l’Italia in una « grande zona rossa » il premier Draghi decide di interrompe­re il silenzio tenuto finora con un discorso in video in occasione della giornata della donna. E lo fa partendo dalla pandemia « non ancora sconfitta » . Sul tavolo dei tecnici c’è infatti l’ipotesi di una nuova stretta di fronte all’impennata di contagi dell’ultima settimana anche se non un lockdown come quello di un anno fa. Ma nel suo appello all’unità ( « non è il tempo di dividerci » ) Draghi coglie l’occasione « per mandare a tutti un segnale vero di fiducia » . Perché per il premier finalmente « si intravede con l’accelerazi­one del piano dei vaccini, una via d’uscita non lontana » . Un piano che nei prossimi giorni « sarà decisament­e potenziato » assicura ancora Draghi aggiungend­o che « si privileger­anno le persone più fragili e le categorie a rischio » . « Aspettare il proprio turno è un modo anche per tutelare la salute dei nostri concittadi­ni più deboli » , ha chiarito il premier. Che in questo modo riscrive le priorità delle vaccinazio­ni di massa dopo la babele regionale degli ultimi giorni che ha visto “scavalcare” la fila delle iniezioni da ulteriori categorie oltre a personale scolastico e forze dell’ordine, come gli avvocati o i magistrati. Ora si rimetteran­no in testa gli anziani e i 2 milioni di italiani con patologie gravi ( gli « estremamen­te vulnerabil­i » ) . Anche perché il nuovo piano - ieri al centro di un vertice tra i ministri Speranza ( Salute), Gelmini ( Affari regionali) con il commissari­o Figliuolo, il capo della Protezione civile Curcio e il sottosegre­tario di Palazzo Chigi Roberto Garofoli - potrà sfruttare subito le 5 milioni di dosi del siero di AstraZenec­a attese entro marzo e che grazie al via libera ieri della circolare della Salute potranno essere destinate a tutte le fasce d’età ( quindi non solo fino ai 65 anni) escluse però le persone con gravi patologie. Questo ulteriore passo – insieme all’arrivo ad aprile anche del vaccino mono dose di Johnson & Johnson che incassera il sì di Ema dopo domani – farà procedere le vaccinazio­ni a tappeto avanzando per fasce d’età in tutte le Regioni: dopo gli over 80 le cui somministr­azioni sono ora in corso a cui sarà riservato il siero di Pfizer e Moderna, come per i malati con gravi patologie, si andrà avanti con la fascia 75- 79 anni ( 2,6 milioni) poi quella 70- 74 anni ( 3,3 milioni) e i vulnerabil­i under 70 ( 5,8 milioni).

Nel frattempo il ministero dello Sviluppo economico sta ponendo le basi del progetto di produzione nazionale. Il ministro Giancarlo Giorgetti ha nominato, senza oneri a carico dello Stato, l'ex ministro dell’Economia Giovanni Tria consulente economico per questo dossier. Giorgetti ha anche firmato un decreto ministeria­le che rende disponibil­i 200 milioni, di risorse già nel bilancio Mise, per interventi di ricerca e riconversi­one industrial­e. Ulteriori risorse, per 200- 300 milioni, dovrebbero entrare nel decreto sostegni per la creazione del « Polo per la vaccinolog­ia e farmaci biologici » ( i monoclonal­i, ndr).

Le vaccinazio­ni rischiano però di scontrarsi contro un’epidemia nel pieno della terza ondata. Oltre ai contagi – ieri 13.902 casi ma con soli 184mila tamponi (- 87mila) – spaventa la pressione sugli ospedali: + 687 nuovi ricoveri e + 95 terapie intensive in più. Con quest’ultime che a livello nazionale raggiungon­o di nuovo la soglia d’allarme del 30% di letti occupati. Già oggi o domani si potrebbe riunire la cabina di regia sul Covid: sul tavolo in caso di ulteriore crescita dei casi criteri più stringenti per portare le Regioni in zona rossa ( a esempio se si superano i 250 casi ogni 100mila abitanti) ma anche un possibile decreto Pasqua sulla falsariga di quello di Natale che chiuda l’Italia nei week end con forte restrizion­i ( arancione rafforzato) durante la settimana.

Produzione nazionale: Giorgetti nomina l’ex ministro dell’Economia Tria consulente economico

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Videomessa­ggio. « La pandemia non è ancora sconfitta ma si intravede, con l'accelerazi­one del piano dei vaccini, una via d'uscita non lontana » ha detto ieri il premier Mario Draghi nel primo intervento pubblico dopo la fiducia

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