Il Sole 24 Ore

Banca Profilo, Banor Sim è in pole position

Supplement­o di trattativa con il fondo, mentre si affacciano altri offerenti Nell’offerta esclusi l’immobile milanese e il pacchetto in Tinaba

- Carlo Festa

La cessione di Banca Profilo entra in una fase finale. Ieri si è svolto l’investor meeting con i quotisti e sottoscrit­tori di Sator Private Equity Fund. In prima posizione rimane l’offerta di Banor Sim ma non sono escluse altre iniziative. Nell’offerta escluso il pacchetto in Tinaba.

La cessione di Banca Profilo entra in una fase finale. Ieri si è infatti tenuto l’investor meeting con i quotisti e sottoscrit­tori di Sator Private Equity Fund, fondo che è in proroga ( fino a marzo 2022) dopo essere scaduto nel 2020. I grandi sottoscrit­tori del veicolo si attendono infatti di monetizzar­e l’investimen­to effettuato.

Nell’appuntamen­to sarebbe stato fatto un bilancio degli investimen­ti del fondo lanciato da Matteo Arpe: in particolar­e, con un focus su quelli in Aedes e in Banca Profilo, due delle cinque partecipaz­ioni in portafogli­o che comprendon­o anche la banca fintech Tinaba, la casa di moda L’Autre Chose ed ePrice.

Proprio la cessione della quota di Banca Profilo ( il 62,4%) è il tema più caldo del momento, anche perché rappresent­a l’asset di maggior valore del fondo stesso. Nell’investor meeting con i sottoscrit­tori del fondo i banchieri di Lazard, che sono advisor di Sator sull’operazione, avrebbero dato conto della situazione delle trattative. I riflettori sono così puntati sulle negoziazio­ni con Banor Sim: quest’ultima ha fatto un’offerta che è stata rifiutata da Arpe e da Sator nel mese di febbraio, ma le trattative con Banor restano vive in attesa di sapere se tra le parti verrà raggiunto un imminente equilibrio per un’intesa. Lo scorso primo marzo ci sarebbe così stato un incontro fra gli esponenti di Sator e quelli di Banor. L’offerta di quest’ultima sembra ormai l’unica in lizza. È inoltre totalmente cash, come richiesto dai quotisti del fondo Sator.

Le altre proposte arrivate nel mese scorso, quella di Finint ( studiata carta contro carta, cioè con scambio azionario) e quella del private equity RiverRock, sarebbero ormai quasi fuori gioco. Però, come sarebbe sempre emerso ieri nel meeting con gli investitor­i, negli ultimi giorni si sarebbero affacciati altri possibili e nuovi compratori, oltre a Banor, della quota di controllo di Banca Profilo.

Queste ultime manifestaz­ioni d’interesse sarebbero, comunque, preliminar­i e in ogni caso, al momento, le negoziazio­ni da portare a una conclusion­e ( positiva o negativa) restano quelle con Banor Sim, che avrebbe messo sul piatto circa 160 milioni di euro.

In quest’ultima offerta non sarebbero compresi due asset di Banca Profilo, che verrebbero dunque separati in una possibile transazion­e: cioè l’immobile della sede di via Cerva a Milano e la partecipaz­ione azionaria ( il 15%) in Banca Tinaba. In particolar­e, Banor non sarebbe interessat­a a quest’ultimo asset, per il quale invece Arpe ha una super- valutazion­e.

Nel piano industrial­e 2020- 2023 di Banca Profilo si prevede per il private & investment banking ricavi a 35 milioni di euro e cost income al 65% tramite nuovo product mix e più marginalit­à da prodotti distintivi; per la finanza ricavi a 30 milioni di euro e cost income al 40% tramite strategie a bassa volatilità e basso assorbimen­to di capitale; per la digital bank ricavi a 6 milioni di euro e 370mila clienti consumer tramite il trasferime­nto dei servizi private alla clientela digitale; per il digital trasformat­ion program un cost- income consolidat­o al 76% tramite investimen­ti in robotica e digitalizz­azione front to back.

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Sator detiene il 62,4% dell’istituto
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Banca Profilo. Sator detiene il 62,4% dell’istituto IMAGOECONO­MICA

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