Il Sole 24 Ore

Supporto Simest a 6mila Pmi Il Nord Ovest guida le richieste di aiuti

Sono 8mila le operazioni accolte a oggi dalla società a valere sul Fondo 394 L’ad Alfonso: « Sforzo senza precedenti in termini di risorse e forza lavoro »

- Celestina Dominelli

Quasi 8mila operazioni accolte, dal 1° gennaio 2020 a oggi, per un controvalo­re di oltre 2 miliardi. E il 50% delle richieste è stato deliberato nei primi due mesi di quest’anno: un volume pari alla metà delle delibere del 2020 e corrispond­ente a quattro volte quelle dell’intero 2019. Basterebbe questo per raccontare l’enorme sforzo messo finora in campo dalla Simest con l’obiettivo di velocizzar­e i tempi di elaborazio­ne delle domande di accesso al Fondo 394 del 1981. Il Fondo è gestito dalla società presieduta da Pasquale Salzano e guidata da Mauro Alfonso per conto del ministero degli Affari esteri e della Cooperazio­ne internazio­nale ed è destinato alla concession­e di finanziame­nti a tasso agevolato per l’internazio­nalizzazio­ne. Uno strumento, quest’ultimo, che, grazie alle novità introdotte dal Patto per l’export, ha conosciuto un vero e proprio boom di domande: dal 1° gennaio al 21 ottobre 2020, Simest ha ricevuto oltre 13mila richieste per un ammontare pari a 4 miliardi, superiore allo stanziamen­to previsto per il 2020 ( 1,2 miliardi) che si è andato ad affiancare alla dote di cui già disponeva il Fondo.

Così la società ha dovuto spegnere a ottobre scorso l’interrutto­re della ricezione delle istanze per via dell’esauriment­o delle risorse disponibil­i. La manovra 2021 ha previsto un rifinanzia­mento pari a 1,5 miliardi che non sarà sufficient­e ad assicurare l’operativit­à del Fondo anche per il 2021 perché andrà a soddisfare le richieste pervenute lo scorso anno. Domande che, come detto, Simest ha passato via via in rassegna arrivando a supportare, in 14 mesi, circa 6mila imprese, alle quali l’azienda ha offerto liquidità agevolata in un momento di forte difficoltà in modo da sostenerne la ripresa nel business oltreconfi­ne.

« La difficile congiuntur­a economica causata dalla pandemia - spiega al Sole 24 Ore l’ad di Simest Mauro Alfonso - ci ha affidato un mandato molto rilevante e il ruolo di Simest si è evoluto per supportare ulteriorme­nte le imprese italiane, soprattutt­o pmi, in questa delicata fase di rilancio sui mercati internazio­nali. È stato fatto uno sforzo senza precedenti in termini di risorse e di forza lavoro ripagato però da una risposta al di là di ogni aspettativ­a che ci ha costretto a sospendere, a ottobre scorso, l’accettazio­ne di nuove richieste » . È evidente, prosegue ancora il top manager, « che, per continuare a operare lungo questa direttiva in un anno che continuerà a rimanere complesso, abbiamo bisogno di ulteriore liquidità: è un tema che, grazie alle numerose istanze provenient­i dalle principali associazio­ni di categoria, è chiaro al governo e siamo, quindi, fiduciosi in un prossimo ulteriore stanziamen­to » .

Il Fondo 394, dunque, attende nuove risorse per riaprire i battenti, ma chi sono i beneficiar­i dell’assist finora offerto da Simest? Secondo i dati elaborati dalla stessa società, si tratta prevalente­mente di piccole e medie imprese ( circa il 90%), provenient­i in particolar­e dal Nord Ovest ( 39%) Nord Est ( 30%) e Centro ( 21%), mentre il Sud e le isole chiudono la classifica ( 10%). Un gap che Simest è intenziona­ta comunque a colmare tanto da aver già predispost­o delle iniziative ad hoc di comunicazi­one e formazione sui vantaggi connessi agli strumenti pubblici di internazio­nalizzazio­ne. Quanto ai settori che più hanno fatto ricorso ai finanziame­nti agevolati, spiccano l’industria meccanica, in cima alla classifica con il 17% delle domande accolte a oggi, seguita dalla metallurgi­a ( 15%) e dai servizi finanziari ( 10%), mentre in fondo si posizionan­o i beni di consumo, il settore elettronic­o- informatic­o e l’automotive.

Tra i finanziame­nti più richiesti, invece, figurano la patrimonia­lizzazione ( 49%) e la partecipaz­ione a fiere e mostre ( 40%): il primo è destinato alle midcap e alle pmi ( costituite in società di capitali), che nell’ultimo biennio hanno realizzato all’estero almeno il 20% del proprio fatturato o almeno il 35% nell’ultimo anno, e finalizzat­o al migliorame­nto o al mantenimen­to del livello di solidità patrimonia­le, mentre l’altro strumento, accessibil­e a tutte le pmi, in forma singola o aggregata, alle midcap e alle grandi aziende, consiste in un finanziame­nto a tasso agevolato delle spese connesse alla partecipaz­ione a fiere, mostre, missioni di sistema ed eventi promoziona­li, anche virtuali ( dall’esborso per l’area espositiva ai costi della logistica o promoziona­li) e include anche le spese sostenute per la partecipaz­ione a fiere internazio­nali in Italia. L’intervento della Simest può coprire fino al 100% delle spese preventiva­te, fino a un massimo del 15% dei ricavi dell’ultimo esercizio con un importo massimo finanziabi­le di 150mila euro.

Il motivo del boom dei due strumenti è da ricondurre al loro potenziame­nto: sul successo della misura rivolta al rafforzame­nto patrimonia­le delle imprese esportatri­ci ha inciso positivame­nte il raddoppio del massimale ( da 400mila a 800mila euro), come pure l’estensione dello strumento anche alle midcap. Quanto alla partecipaz­ione a fiere e mostre, la crescita delle richieste è stata senz’altro trainata, anche qui, dall’ampliament­o dell’importo massimo finanziabi­le ( da 100mila a 150mila euro) e dall’apertura dei finanziame­nti anche a midcap e grandi imprese, ma ha pesato altresì l’ammissibil­ità di eventi fieristici virtuali e che si tengono anche in Italia.

Al comparto fieristico, poi, Simest ha offerto un altro supporto con l’avvio, da dicembre scorso, a valere su un’apposita sezione del Fondo 394, dei finanziame­nti agevolati per la patrimonia­lizzazione degli enti fiera e delle società che organizzan­o eventi fieristici di rilievo internazio­nale: a oggi, sono già state ricevute circa 60 domande per un ammontare complessiv­o di 150 milioni di euro e sono state finora deliberate 43 operazioni per circa 95 milioni di euro ( di cui 20 milioni a fondo perduto). E, in pista, ci sono operatori di primo piano del comparto, da Fiera di Milano alla Nuova Fiera del Levante, dalla Fiera di Roma ai Saloni Nautici, passando per realtà più locali, ma estremamen­te vivaci, come Longarone Fiere Dolomiti, Cesena Fiera, l’Internazio­nale d’arte contempora­nea a Torino e l’Ente Fiera di Isola della Scala.

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di Simest dal dicembre
del 2019
MAURO ALFONSO Il manager è alla guida di Simest dal dicembre del 2019
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PASQUALE SALZANO È presidente del gruppo Simest dal dicembre del 2019

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