Il Sole 24 Ore

La commission­e tecnica rilancia sullo Stretto: avanti tutta, scelta tra ponte e tunnel flottante

Pronta la relazione finale di 200 pagine se Giovannini confermerà il mandato

- Giorgio Santilli

Non ci sono 3,2 chilometri a separare le punte di Calabria e Sicilia nel canale dello Stretto. Sul piano del costo trasportis­tico ( tempo + pedaggio), le due regioni distano in realtà 280- 300 chilometri, la stessa distanza che c’è fra Milano e Venezia. Se si prendesse il solo costo temporale, la distanza equivalent­e sarebbe comunque di 100 chilometri. Distanza che tornerebbe a 3,2 chilometri ( due quartieri di una città) se si realizzass­e il collegamen­to stabile. Il grafico della « distanza media equivalent­e in auto a parità di costo generalizz­ato di trasporto » è una delle 200 pagine di un documenton­e che dovrebbe diventare al più presto la relazione finale della commission­e tecnica del Mit ( ora Mims) sul collegamen­to stabile fra le due regioni.

Dovrebbe perché la commission­e ha di fatto concluso i lavori e non ha dubbi sull’utilità ( e sulla necessità) di realizzare un collegamen­to stabile o almeno uno studio di fattibilit­à che metta a confronto le opzioni tecniche possibili. Ma la commission­e aspetta un cenno di riconferma dal neoministr­o Giovannini: proprio perché era nata con il Mit ( cioè con l’ex ministra De Micheli) e ora dovrebbero rendere conto al Mims ( cioè a Giovannini). Correttezz­a vuole, infatti, che la commission­e abbia di fatto sospeso i lavori - per la crisi di governo e il cambio al ministero - quando mancavano solo uno o due allegati da approfondi­re per completare il lavoro, appunto.

L’autorevole commission­e - coordinata dal direttore dell’unità di missione del ministero, Giuseppe Catalano, con sedici componenti fra cui Maurizio Gentile, Massimo Simonini, Ennio Cascetta, Ferruccio Resta - ha svolto un lavoro di ricostruzi­one storica delle molte soluzioni avanzate e ha effettuato una serie di audizioni con tutti i soggetti tecnici portatori di proposte o soluzioni. In sostanza le ipotesi più attendibil­i sul tavolo sono quattro: il progetto di ponte a campata unica, l’unico che sia arrivato a livello di progettazi­one avanzata; il ponte a più campate; il tunnel subalveo o profondo; il tunnel flottante o galleggian­te o di superficie.

Le opzioni considerat­e fattibili sotto il profilo ingegneris­tico, trasportis­tico, dei costi, della sicurezza sono il ponte a tre campate ( con le due campate esterne di un chilometro e quella centrale di due chilometri), il ponte a una campata e il tunnel flottante. Meno fattibile il tunnel subalveo perché richiedere­bbe delle gallerie di ingresso molto lunghe.

La commission­e non prenderà posizione netta ma consiglier­à al ministro di procedere con la realizzazi­one di uno studio di fattibilit­à - da sottoporre a dibattito pubblico - che prenda in consideraz­ione due o più soluzioni. La commission­e si spenderà comunque a favore di un collegamen­to stabile, come elemento di completame­nto della rete nazionale di Alta velocità e soprattutt­o come risposta alla crisi di due territori che rappresent­ano un Sud nel Sud.

Nel documento c’è un cospicuo capitolo di inquadrame­nto socio- economico e demografic­o ( le due regioni mostrano una variazione negativa negli ultimi 20 anni della popolazion­e del 9,8% rispetto al centro nord e dell’ 1,2 rispetto alla media del Sud) e una parte trasportis­tica che evidenzia come il collegamen­to stabile e l’Av di rete Salerno- Reggio consentire­bbero di ridurre del 30% il tempo medio di viaggio verso il centro- nord del Paese.

Considerat­i fattibili il ponte a tre campate e la galleria di superficie, ma resta in pista anche il ponte a campata unica

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Campata unica. Il rendering del ponte sullo stretto di Messina l’unico arrivato a livello di progettazi­one avanzata
ANSA Campata unica. Il rendering del ponte sullo stretto di Messina l’unico arrivato a livello di progettazi­one avanzata

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