Il Sole 24 Ore

Nel nuovo piano dentisti, siti industrial­i e grande distribuzi­one

Allo studio l’allargamen­to della platea delle aziende produttric­i di immunizzan­ti

- Marco Ludovico

Aziende e siti produttivi per fare più vaccini. Garanzie sulle consegne delle dosi: vanno mantenuti gli impegni delle case farmaceuti­che, si possono coinvolger­ne altre. Verifiche sull’impatto sociale delle vaccinazio­ni: a Roma, per esempio, quella degli insegnanti sta comportand­o ingressi ritardati e uscite anticipate degli studenti. E riflettori accesi su tutte le Regioni, è in corso un censimento: ognuna ha potenziali­tà e limiti. Comprese le intese, non sempre solide, con i medici di base e il resto del personale sanitario abilitato. Meglio integrare con altri profession­isti abilitati.

Si aggiorna di ora in ora lo scenario d’azione del governo presieduto da Mario Draghi sul piano vaccini. Se arriverann­o ad aprile 50 milioni di dosi di vaccini, intanto ci vorrà la certezza. Basta ricordare quando l’ex commissari­o Domenico Arcuri annunciò a gennaio una causa giudiziari­a contro Pfizer per la riduzione del 20% della fornitura pattuita. L’attesa adesso è così alta da non consentire nuove sorprese negative. Si valutano altre aziende produttric­i. Ieri sono arrivate al valico del Brennero 784mila dosi AstraZenec­a, scortate poi dai Carabinier­i destinazio­ne hub di Pratica di Mare del Coi ( comando operativo di vertice interforze) diretto dal generale Luciano Portolano.

Nel lavoro e nel confronto del commissari­o Figliuolo prioritari­o è poi l’allargamen­to dei luoghi dove poter fare i vaccini. Ci sono contatti in corso con le associazio­ni d’impresa, la grande distribuzi­one, le catene produttive in grado di mettere a disposizio­ne uffici sanitari già attivi o da allestire in tempi brevi. Definiti gli standard di queste dislocazio­ni, la quota di allargamen­to dei vaccini da somministr­are è ampia. Altri settori potrebbero aggiungers­i a quelli del lavoro.

C’è poi fondamenta­le il capitolo dei primi coinvolti nella vaccinazio­ne: il personale medico e non. Si sta valutando di ampliare il perimetro. La Fnopi ( federazion­e nazionale degli ordini delle profession­i infermieri­stiche) propone di utilizzare i 90mila infermieri del Servizio sanitario nazionale in regime di libera profession­e. Ma in ballo nell’esecutivo c’è anche l’idea di coinvolger­e gli odontoiatr­i: un potenziale di 6omila profession­isti con tutti i requisiti - interventi in emergenza, diagnostic­a, etc. - ed è in corso un confronto con l’associazio­ne di categoria.

Il generale Figliuolo sta, da una parte, reintegran­do la struttura commissari­ale vista la restituzio­ne di quote di personale a Invitalia. Dall’altra parte sta incontrand­o tutti i referenti politici e istituzion­ali, a breve vedrà il Cts ( comitato tecnico scientific­o) del dicastero della Salute. Il comissario attende, d’intesa con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, le risposte delle Regioni su fabbisogni, criticità, disponibil­ità e attività in corso. Serviranno a modulare l’organizzaz­ione degli interventi. Se necessario, in una seconda fase, anche provincia per provincia con il sostegno dei prefetti e dunque del ministero dell’Interno guidato da Lucianaa Lamorgese. Un’ipotesi al momento in sospeso.

A pieno ritmo, invece, il coinvolgim­ento del dicastero della Difesa guidato da Lorenzo Guerini. Dal 23 ottobre 2020 sono stati impiegati una media giornalier­a di 1.734 militari. Ma il 7 Marzo hanno operato 2.185 militari, di gran lunga oltre il dato medio.

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Per il Commissari­o per l’emergenza Covid- 19 prioritari­o è l’allargamen­to dei luoghi dove poter fare i vaccini
Francesco Paolo Figliuolo. Per il Commissari­o per l’emergenza Covid- 19 prioritari­o è l’allargamen­to dei luoghi dove poter fare i vaccini

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