« Tutti in campo contro i reati della pandemia »
Il comandante dei Nas dei Carabinieri: « Indagini su Rsa, vaccini e mascherine »
Dalle truffe sui vaccini alle difficili condizioni nelle Rsa; dalla contraffazione di mascherine al raggiro da parte di siti extra Ue che promettono cure miracolose contro il Covid. Sono i nuovi reati ai tempi del coronavirus, in cui sono impegnati da un anno quasi tutti gli uomini del Nas dei Carabinieri, guidati dal generale Paolo Carra.
Generale Carra, quanti dei suoi uomini sono impegnati nella lotta contro i crimini legati alla pandemia?
Su 900 addetti, attualmente il 95% fa questo, dando una risposta straordinaria a sostegno di medici e sanitari.
Nella prima ondata parlavamo soprattutto delle Rsa, poi di mascherine e oggi dei vaccini. Quali sono le attività più importanti in questo momento, che aiutano anche a capire quali siano le urgenze del paese? Oggi ci occupiamo sicuramente di vaccini. Tra le varie cose è emersa la figura del broker, che già esisteva ed è regolamentata. Quello che emerge oggi sono figure “improvvisate”, che si muovono con spregiudicatezza, come è emerso dell’inchiesta della Procura di Perugia.
Le Rsa sono un problema superato?
Al contrario, sta emergendo un quadro complicato su cui intervenire. Abbiamo controllato 5.341 residenze per anziani pubbliche e private e 869 violavano le norme anti- Covid. Emerge che molte realtà non rispettano la capienza massima, ospitando più anziani del dovuto, o che si improvvisano Rsa con due stanze a disposizione. Seguiamo le indicazioni del ministero della Salute e stiamo vedendo che si tratta di un fenomeno grave e dilagante, perché la popolazione anziana è in aumento e spesso si tratta di persone inermi. Le nostre indagini restituiscono uno spaccato di ciò che avviene nel paese. Abbiamo trovato anziani persino legati al letto o chiusi nelle stanze.
Quanto è diffuso invece il fenomeno dei “furbetti” del vaccino?
Ce ne sono, e si trovano ovunque, in tutta Italia. Abbiamo riscontrato casi in Sicilia, Emilia, Piemonte, Puglia e Calabria. Un lavoro capillare che ci costringe a controllare elenchi e verificare chi ha le caratteristiche o meno.
E ancora diffusa la vendita di farmaci illeciti via internet?
Si. Siamo riusciti a oscurare 245 siti con server extraUe - soprattutto in Cina, Honk Kong, Stati Uniti e Ucraina - in cui si pubblicizzavano medicinali vietati o con false proprietà curative. Quattro piattaforme proponevano addirittura l’acquisto illegale di presunti vaccini. Ma il problema dei falsi farmaci lo abbiamo riscontrato anche nel supporto alle attività doganali. Alcune comunità straniere hanno tentato di immettere nel mercato italiano prodotti privi di autorizzazione. Ne abbiamo sequestrati 121mila, principalmente cinesi.
Per quanto riguarda le mascherine false, ritenete che il problema sia la certificazione falsa o la certificazione vera data a prodotti di qualità inferiore?
Entrambe le cose. Oggi il fenomeno sta diminuendo, è accaduto soprattutto un anno fa. Abbiamo riscontrato che molti marchi non erano autorizzati, oppure che mascherine indicate come Ffp3 erano invece Ffp2. In tutto abbiamo sequestrato quasi 7 milioni di dispositivi di protezione.
Quindi adesso il fronte più caldo promette di essere quello dei vaccini. Si ma ovviamente in questo ambito ci occupiamo anche di consulenza e supporto per le strutture sanitarie, indicandone la corretta erogazione e conservazione. Siamo vicini al personale sanitario, come al resto della comunità. La battaglia contro il Covid si vince tutti insieme. Ognuno di noi svolge un ruolo importante, anche il singolo cittadino può fare molto, non solo le Autorità.