Fatturato in calo ma superiore alle previsioni del comparto
Fatturato in calo del 10,8% Feltrin ( FederlegnoArredo): « Dato migliore delle attese » Il settore casa ha tenuto, in difficoltà i prodotti per spazi pubblici e uffici
Il giro d’affari scende del 10,8%, a giugno la previsione era di chiudere l’anno a - 16%. Il settore casa ha tenuto, in difficoltà i prodotti per spazi pubblici e uffici
L’industria del legno- arredo è riuscita ad arginare l’impatto della pandemia. Ovviamente, trattandosi di una filiera che al proprio interno comprende 73mila imprese di settori molto differenziati, il dato complessivo non riesce a rispecchiare l’andamento dei singoli comparti. « Il fatturato scende del 10,8% ( a circa 38,3 miliardi di euro), un risultato migliore rispetto alle nostre previsioni » , osserva il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, commentando i dati preconsuntivi elaborati dal Centro studi dell’associazione. « È chiaro che all’interno di questo dato si trovano tante situazioni diverse – aggiunge Feltrin –: dagli allestitori che hanno perso il 90% del fatturato, ai sistemi per l’edilizia in legno che invece hanno contenuto le perdite al 6,5%, fino ai produttori di tende da esterni che, come tutto il settore di arredi outdoor, hanno tenuto e chiuso in pareggio » .
La grande differenza, tuttavia, non è tanto tra i singoli comparti, o tra le imprese del legno e quelle dell’arredamento. Il vero discrimine, precisa il presidente, è tra i prodotti per la casa e quelli destinati al mondo del contract, ovvero le forniture per spazi pubblici ( aeroporti, musei, alberghi, ristoranti, negozi) e uffici. I primi hanno conosciuto un’impennata di ordini e fatturato a partire dallo scorso giugno, con un rimbalzo nel terzo trimestre che, sebbene rallentato, è proseguito anche negli ultimi mesi del 2020 e sta proseguendo in questo avvio d’anno. Per il segmento contract, invece, la situazione è molto più complessa: « C’è stata una specie di inversione a “U” – dice Feltrin –: prima del Covid, il mercato della casa era stazionario, mentre il contract era molto dinamico e molte aziende si stavano concentrando proprio su questo settore. La pandemia ha capovolto questi trend: i viaggi e in generale tutto quello che riguarda la vita fuori casa – hotel, ristoranti, uffici – si sono fermati, mentre le persone hanno dedicato attenzione e risorse alle proprie abitazioni » . Anche se mancano ancora i dati definitivi, si può stimare che il mondo casa abbia sostanzialmente pareggiato le vendite rispetto a 2019, mentre quello del contract abbia perso ricavi nell’ordine del 25% circa.
La filiera tuttavia nell’insieme ha tenuto: « Ad aprile stimavamo perdite tra il 35% e il 45% rispetto ad aprile 2019, mentre a giugno la previsione era di chiudere l’anno a - 16%, poi migliorata a un - 12% circa – spiega il presidente Fla –. Per questo un calo del 10,8%, reso possibile dal rimbalzo estivo, è un risultato incoraggiante » . A registrare i risultati migliori è stato il mercato interno, con un - 9,4% rispetto al 2019), mentre l’export ( che rappresenta il 38% del fatturato complessivo della filiera, ma oltre il 50% per il solo comparto arredamento) ha risentito maggiormente della pandemia e delle restrizioni per contenerla, chiudendo a - 13,1%. La Germania, secondo Paese per le esportazioni italiane, ha tutto sommato tenuto, con un - 3,3%, così come il Belgio (- 5,4%), precisa Feltrin. Francia e Stati Uniti, primo e terzo mercato di riferimento, hanno chiuso a - 8,4% e - 10,5%. Male, invece, il Regno Unito (- 22,4%), su cui incide anche il fattore Brexit, e Spagna (- 21,3%). « Ma confidiamo che la rapidità con cui le vaccinazioni procedono in Usa e Uk consentiranno a questi due Paesi di ripartire in fretta » , aggiunge il presidente Fla. Che proietta nella seconda metà dell’anno, e in particolare negli ultimi quattro mesi, l’avvio della ripresa, che dovrebbe irrobustirsi nel 2022, con un ritorno « alla normalità » .
I segnali ci sono: l’attenzione alla casa sembra confermata, spinta anche da strumenti fiscali come il bonus mobili, che l’ultima legge di Bilancio ha rafforzato, alzando il tetto delle spese rimborsabili da 10mila a 16mila euro e rendendo retroattiva la sua applicazione ( ovvero per lavori avviati e acquisti fatti nel 2020). « Una misura importante, che in futuro vorremmo rafforzare legandola ad aspetti decisivi per lo sviluppo delle nostre imprese, come la sostenibilità dei prodotti e dei processi industriali – precisa Feltrin – ma anche al tema del sostegno alle giovani coppie » . Anche il contract potrebbe ritrovare il segno positivo, con il riavvio dei progetti legati al mondo del turismo, che sembrano essersi rimessi in moto, in vista di un graduale ritorno alla normalità. A segnare, anche simbolicamente, questa ripartenza potrebbe essere il Salone del Mobile di Milano, in calendario dal 5 al 10 settembre: « È importantissimo sostenere questa manifestazione, perché è una vetrina unica per le nostre imprese e perché su di essa poggia la credibilità del nostro comparto. Non possiamo mollare la leadership internazionale che abbiamo conquistato in questi anni » .