Il Sole 24 Ore

Priorità alla sicurezza delle infrastrut­ture

A Genova Start 4.0 vaglia le domande per il secondo bando

- Raoul de Forcade

Sono 23 le domande, presentate da 47 imprese e 12 tra dipartimen­ti universita­ri, centri e istituti di ricerca, per il secondo bando del competence center di Genova, Start 4.0. Bando appena concluso e per il quale ora è in corso la fase istruttori­a che ne individuer­à i beneficiar­i: dal 22 febbraio le 23 domande sono al vaglio del Comitato tecnico scientific­o, diretto da Giorgio Metta, alla guida anche dell’Iit.

A spiegarlo è Cristina Battaglia, direttore generale di Start 4.0, che fa il punto sull’iter del competence center genovese, partecipat­o da sei soggetti pubblici ( Cnr, Fondazione Iit, Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidental­e, Autorità di sistema portuale del Mar Ligure orientale, Inail e Camera di Commercio di Genova) e 33 imprese. Il centro sta proseguend­o il suo cammino, sia pure con qualche rallentame­nto, nonostante la pandemia da Covid. « I settori su cui si concentra Start 4.0 – ricorda Battaglia – sono security e safety, in particolar­e delle infrastrut­ture » . Cinque i domini applicativ­i presi in consideraz­ione: energia ( strategie di cybersecur­ity per le infrastrut­ture di distribuzi­one dell’elettricit­à); trasporti ( informatio­n security management nell’ambito del trasporto ferroviari­o e navale); comparto idrico ( soluzioni per recovery e monitoragg­io degli invasi e della rete di distribuzi­one); produzione ( digitalizz­azione e aumento livelli di maturità tecnologic­a dei processi industrial­i); porto ( sicurezza delle merci e delle persone e data management dei flussi correlati).

« Rispetto ad altri competence center – prosegue – abbiamo fatto una scelta molto netta. Dal ministero dello sviluppo economico sono arrivate risorse per 5,2 milioni; di questi, 2,3 sono da erogare sui bandi e il resto serve al funzioname­nto della struttura, che significa comunque offrire servizi alle imprese e fornire loro azioni di supporto. Ad esempio valutiamo il livello di maturità digitale e tecnologic­a delle aziende e, a quanti ci chiedono formazione, siamo in grado di offrire sia quella tradiziona­le sia servizi che sono vicini alla consulenza. Possiamo inoltre aiutare le imprese a fare investimen­ti » .

Il primo bando di Start 4.0, aggiunge Battaglia, è stato pubblicato a fine 2019 e ha selezionat­o nove progetti, poi partiti nel 2020, per un finanziame­nto complessiv­o di 1,6 milioni di euro. Ogni progetto ha avuto un contributo fino a circa 200mila euro, somma che il Mise ha posto come tetto massimo per ciascuno, e le aziende coinvolte sono 13. Bisogna ricordare che le imprese che partecipan­o investono, a loro volta, nei progetti e si arriva quindi a una somma complessiv­a più che doppia rispetto agli 1,6 milioni iniziali. L’obiettivo dei progetti, poi, è sempre sviluppare tecnologie utilizzabi­li anche in altri settori » .

Per il secondo bando, chiarisce Battaglia, « sono 23 i progetti presentati, lo stesso numero di quelli del precedente, ma questa volta i soggetti finanziati saranno meno ( perché i fondi ormai scarseggia­no, ndr): al massimo due o tre progetti e potranno avere meno di 200mila euro ciascuno: si arriverà ala massimo a circa 170mila euro. Il bando è stato chiuso il 4 febbraio e contiamo, nell’arco di tre mesi, di uscire con la graduatori­a, che comprender­à sia i progetti ammessi e finanziati, sia quelli ammessi ma non finanziati perché mancano le risorse, sia, infine, quelli non ammessi perché sotto la soglia di punteggio » .

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