Smact promuove la cybersicurezza
La mission di Padova è nella formazione
Lo Smact triveneto, pienamente operativo dalla seconda metà del 2019, ha lavorato a pieno regime anche nella pandemia. « Abbiamo sviluppato la nostra mission formativa rivolta alle imprese, alle quali abbiamo erogato corsi di cybersecurity, in presenza e a distanza, e sui temi della trasformazione digitale. Inoltre, in collaborazione con la Fondazione Meccatronico di Vicenza, ci siamo attivati per dar vita all’Its che forma specialisti nella cybersecurity industriale, avviato in autunno a Padova » , spiega il direttore generale del Competence center del Triveneto, Matteo Faggin. In linea con quanto prevede la normativa, Smact, che ha sede a Padova, ha già proposto due bandi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Uno, nel 2019, dal valore di 1,8 milioni di euro; l’altro nell’autunno scorso, per 900mila euro stanziati dal Mise, al quale hanno partecipato 50 progetti. « Ora è pronta la short list con i migliori selezionati » , afferma. Intanto è tempo per stringere sulla realizzazione dei cinque live demo previsti, per consentire alle aziende di testare con mano le nuove tecnologie, provarle e agevolare dunque il trasferimento tecnologico. « Entro l’anno completeremo l’apertura dei lab previsti, per i quali è stato necessario reperire ingenti risorse, a Bolzano, Padova, Verona, in Friuli Venezia Giulia e Rovereto, in Trentino » , completa. A Rovereto, in Trentino, è già operativo Adige Sys LC5, declinato sull’automazione meccanica.
Sulla necessità di far decollare al più presto questi hub, che consentono alle imprese di toccare con mano le nuove tecnologie, insiste Stefano Miotto, responsabile Digital innovation hub di Confindustria Veneto. « Il nostro compito è diffondere la cultura della digitalizzazione e delle nuove tecnologie tra le imprese. Le aziende hanno bisogno di sperimentare e prendere visione delle innovazioni. Troviamo sia utile quindi accelerare sui live demo, valorizzando al tempo stesso i laboratori che già esistono » , afferma Miotto, che teme il proliferare di nuovi contenitori sui contenuti. « Bisogna inoltre saper comunicare in modo puntuale quanto si sviluppa nei singoli hub e le potenzialità associate » , ragiona. La diffusione dei laboratori deputati al cosiddetto “test before invest”, sarà premiante anche nella call Ue, prevista entro questo mese, che distribuirà risorse ai Digital innovation hub riconosciuti dal Mise, compreso il veneto Neural, per l'intelligenza artificiale e la block chain, che fa capo a Smact, ed è partecipato da Confindustria Veneto.