War room per i cyber attacchi
A Roma il centro per la sicurezza digitale
Uno dei suoi fiori all’occhiello sarà la “war room”, vera e propria “stanza di guerra” didattica. Qui un istruttore simulerà attacchi cyber dalla sua postazione e gli allievi impareranno a fronteggiarli in tempo reale. « Dovrebbe essere pronta entro aprile, mentre entro l’estate intendiamo aprire uno sportello per la consulenza a distanza su problemi specifici delle imprese » , spiega Teodoro Valente, presidente di Cyber 4.0, il Competence Center romano, e prorettore alla ricerca all’Università Sapienza.
Il centro è stato costituito come associazione nell’aprile 2019, mentre la data ufficiale di avvio, con la registrazione e la firma è del marzo 2020. La struttura è un partenariato pubblico- privato al quale hanno aderito, oltre alla Sapienza ( capofila) 7 organismi di ricerca ( Università di Tor Vergata, Università di Roma Tre, Università della Tuscia, di Cassino, Luiss, Università dell’Aquila, Cnr), l’Inail e 37 soggetti privati ( grandi imprese, Pmi e fondazioni). Tra questi Leonardo, Thales. Alenia Spazio, Telecom Italia, Poste Italiane.
Un gioco di squadra per un approccio multidisciplinare a una minaccia sempre più attuale. Il progetto ha costi totali pari a 12,4 milioni di euro, di cui la metà ( 6,2 milioni) verrà coperta dal Ministero dello Sviluppo economico ( 4 milioni per il programma servizi e 2,2 per attività di ricerca a bando). La prima tranche arriverà dal Mise prima dell’estate.
« Pochi giorni dopo la nostra costituzione – racconta Valente – è arrivato il lockdown che ha rallentato l’attività » . Ora il Centro di competenza è pronto per la piena operatività. « La sicurezza informatica è ormai diventata una priorità a livello nazionale per garantire la tenuta delle infrastrutture e proteggere le innovazioni future da possibili rischi. Ci rivolgiamo soprattutto alle Pmi, in particolare a quelle che non hanno mai messo in campo azioni in questo senso e intendiamo affiancarle come formatori, partner e consulenti. La tradizione dei nostri atenei in questo campo è nota e il tandem con imprese e centri di ricerca consentirà di svolgere questo compito con circa 150 persone che metteranno a disposizione le proprie competenze e parte del loro tempo » . Non solo. I partner porteranno anche in dote attrezzature, piattaforme, laboratori e spazi. Anche perché la sede è nel quartier generale della Sapienza, ma al contrario di altri e proprio per il suo particolare Dna Cyber 4.0 è un Centro di competenza diffuso sul territorio e virtuale al tempo stesso.
« Al momento – dice Valente - stiamo tenendo una serie di webinar rivolti sia ad utenti specializzati che ai neofiti. Entro fine mese dovrebbero partire i nostri primi bandi di ricerca che riguarderanno le quattro aree tematiche su cui insistono le attività del Centro: cyber orizzontale e cyber per spazio, automotive, salute digitale » .
Nel corso dell’anno verranno messe a punto altre iniziative nel campo della formazione e della consulenza. « Per quanto riguarda la sanità in rete – afferma Valente – ci concentreremo sulle infrastrutture di sicurezza e sulla trasmissione dei dati medici a difesa della privacy. Nel settore automotive è importante intervenire per tutelare la sicurezza dei sensori interconnessi, in quello spaziale sull’uso sicuro dei dati satellitari nelle applicazioni civili. Tutte azioni molto costose, specialmente per le imprese più piccole, che potranno essere svolte con il nostro supporto » .