L’effetto Covid nelle farmacie: boom di vitamine, antibiotici giù
Nel 2020 il settore chiude con un fatturato di 24 miliardi in lieve contrazione (- 1,7%) Calano i farmaci su prescrizione, stabile il comparto dell’autocura, crollano le terapie per l’influenza
C’è lo scontato boom di igienizzanti e mascherine, così come l’attesa corsa (+ 22%) all’acquisto delle vitamine, quella C in particolare (+ 155 per cento). E poi c’è il crollo degli antibiotici scesi del 24% rispetto al 2019. Così come calano i prodotti per il raffreddore e crollano quelli per la tosse (- 28%). Segno che le precauzioni - mascherina e distanziamento - hanno ridotto l’impatto degli altri virus. Così il Covid ha rimescolato il mercato italiano dei prodotti venduti in farmacia che ha chiuso il 2020 - secondo la fotografia appena scattata da Iqvia, provider globale di dati sanitari -, con un fatturato di 24 miliardi di euro, segnando una contrazione dell' 1,7% rispetto al 2019. A soffrire in particolare è il comparto “etico” ( medicine da prescrizione), che rappresenta il 57,8% delle vendite e che ha registrato una diminuzione a valori del 3,0% a 13,7 miliardi, mentre a volumi il calo è del 3,9%. Il comparto commerciale e quello dell'autocura, invece, risulta invariato a valori in farmacia a 10,3 miliardi, mentre aumenta a volumi dell' 1,8%. « Il ruolo del farmacista durante la pandemia - avverte Sergio Liberatore, ad di Iqvia Italia - è stato fondamentale, infatti la farmacia ha rappresentato il primo presidio sanitario sul territorio in un momento in cui era difficile consultarsi col proprio medico » .
Per quanto riguarda il mercato commerciale in farmacia, nel 2020 il paniere dei dispositivi usati durante la pandemia ha visto un aumento a volumi del 78,6% e a valori del 175%. Per esempio i guanti sono aumentati del 105,2% e i termometri dell' 80,1%. Grande boom dei prodotti usati per la disinfezione delle mani cresciuti a volumi del 1125%, mentre le mascherine in farmacia sono addirittura centuplicate a volumi e a valori arrivando a fatturare 164 milioni di euro. Anche gli integratori nutraceutici, considerati utili per prevenire i sintomi del Covid hanno avuto un buon andamento (+ 3,8% a volumi), arrivando a fatturare 760 milioni di euro ( 5,7%). I prodotti a base di vitamina C hanno visto addirittura un aumento del 133,6% a volumi rispetto all'anno precedente ( 154,5% a valori), mentre gli immunostimolanti hanno avuto un aumento a volumi del 78,9% ( 79,5% a valori).
I prodotti, invece, per il trattamento dei sintomi da raffreddamento, hanno subito una contrazione del 5,1% a valori con i prodotti di libera vendita per la tosse calati del 28% rispetto al 2019. Gli anti- influenzali e anti- raffreddore, come per esempio il paracetamolo, hanno visto una contrazione del 10,5% a valori e del 12,3% a volumi. Dopo una prima significativa crescita a marzo in questo comparto, a causa del fenomeno di accaparramento durante il primo lockdown, le vendite hanno subito, nel resto dell'anno, una flessione: igiene delle mani, uso delle mascherine, distanziamento e smart- working hanno ridotto fortemente la circolazione di altre malattie come i virus influenzali e da raffreddamento. Per lo stesso motivo, anche gli antibiotici sistemici hanno subito un crollo sia a valori (- 24,1%) che a volumi (- 24,0%) .
Le vendite di mascherine sono centuplicate come volumi raggiungendo un fatturato di 164 milioni
La pandemia ha influito anche sulla vendita di prodotti per l'insonnia, l'ansia e la depressione, con una crescita connessa alle paure della prima e della seconda ondata e un calo in estate, quando con la diminuzione del contagio si è diffuso nella popolazione un senso di liberazione. Nel corso del 2020, la vendita di psicofarmaci da prescrizione è cresciuta a volumi dello 0,9% rispetto all'anno precedente.
I pezzi venduti sono passati da 127,6 milioni nel 2019 a 128,8 milioni nel 2020. I farmaci di autocura e tutti gli altri prodotti calmanti e antidepressivi ( principalmente integratori a base di valeriana e melatonina), hanno visto invece un aumento del 18,3% in farmacia anche se i volumi venduti sono molto minori rispetto ai farmaci da prescrizione: 10,4 milioni di pezzi nel 2019 contro 12,3 milioni nel 2020. Infine la classe di prodotti da prescrizione per la disfunzione erettile ha visto un calo complessivo piuttosto cospicuo a valori (- 16%) durante il 2020.
Complessivamente i farmaci e gli altri prodotti da banco ( OTC) hanno visto un calo del 2,1% passando da 6,1 miliardi a 6 miliardi. Un calo più accentuato a volumi (- 4,4%).
In farmacia è poi in aumento tutto il comparto del parafarmaco ( termometri, mascherine, ecc.) a 1,7 miliardi (+ 9,8%), mentre l'aumento delle vendite a volumi è stato del 22,6%. Il mercato del nutrizionale ( latti in polvere, alimenti per celiaci, ecc.) è invece sostanzialmente stabile in farmacia a 400 milioni. La vendita di prodotti per la cura della persona ( creme, cosmetici, ecc.) è complessivamente in calo in farmacia nel 2020 (- 3,4%) a circa due miliardi di euro, con un calo a volumi dello 0,4%. A causa del forte utilizzo di prodotti disinfettanti per le mani, hanno avuto invece una forte crescita i prodotti per la cura delle mani con un aumento a valori del 24,4%. Mentre la vendita in farmacia degli smalti per le unghie è calata a valori del 21,2%.