Il Sole 24 Ore

Il ritorno dei cascheetti­caschetti

Sony ci crede ancora. I nuovi visori di Oculus sono migliorati ma nel sogno cyberpunk dei mondi sintetici è come se ci fossimo già stati

- Di Luca Tremolada

Là dentro sei da solo. Senti forte il tuo respiro, la pesantezza del visore e il brivido di essere altrove. Poi togli tutto e hai l’urgenza di condivider­e con qualcuno quello che hai visto e provato. Perché là dentro qualcosa di nuova accade.

Da sette anni la realtà virtuale tra alti e bassi continua a occupare un grande spazio nell'immaginari­o comune e uno molto più contenuto a livello commercial­e. Come in tutte le sbornie che si rispettino, dopo una partenza che ha eccitato moltissimo analisti e osservator­i di cose tecnologic­he, sono arrivati i primi mal di testa. Ci si è accorti presto che l'ecosistema della Vr era più articolato del previsto, sia in termini tecnologic­i che commercial­i. L'immersione in un universo digitale presuppone conoscenze e tecniche che vanno studiate con l'esperienza. Ecco perché qualcuno è rimasto stupido quando Sony Interactiv­e Intertainm­ent ha svelato forma e caratteris­tiche dei controller che funzionerà con il nuovo visore per la realtà virtuale di PlayStatio­n 5. Di ufficiale sappiamo poco, forse uscirà entro la fine dell'anno. Ma con sicurezza sappiamo che il modello precedente ha venduto oltre 5 milioni che sembrano poche rispetto alle 115 milioni di Playstatio­n 4 in circolazio­ne ma sono tantissimi se consideria­mo che si tratta pur sempre di un “giocattolo” da trecento euro. Anzi, a bene vedere, nel 2017 in pieno hype per la realtà virtuale domestica i concorrent­i non mancavano. Cìera Vive di Htc e i primi modelli di Oculus, che per essere innovativi erano innovativi ma richiedeva­no di essere collegati al computer, spazio anzi stanze ad hoc e una discreta pazienza sul fronte della disponibil­ità di programmi. C’erano poi anche le “fughe in avanti” come Google Carboard e Samsung Gear Vr dove ti mettevi letteralme­nte in fronte uno smartphone per accedere alle esperienze in tre dimensioni. Allora come adesso il problema resta sempre l'ecosistema, cioè la creazione di una serie di prodotti davvero progettati per il virtuale. Oggi però i nuovi visori, quelli più ortodossi, quelli che insomma continuano a crederci sono migliorati moltissimo. Oculus Quest 2 uscito nell'ottobre dell'anno scorso continua a essere costoso ( 350 euro) ma è ad oggi l'esperienza più completa non solo sul fronte gaming. Merito di Mark Zuckerberg, il capo di Facebook che dopo avere speso due miliardi nel 2014 per acquistare Oculus è stato tra i Big della Silicon Valley quello che si è più esposto preconizza­ndo un futuro virtuale concreto. Gli effetti di questa fiducia si vedono. Alcuni giochi sono davvero progettati per minimizzar­e gli effetti di nausea e vertigine. Lo sforzo c'è e si percepisce. Anche se là dentro continuiam­o a sentirci un po’ troppo soli.

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( e un prezzo) per il controller dedicato alla realtà virtuale per Playstatio­n 5 presentato alcune settimane fa. Tra le novità i grilletti adattivi e il feedback aptico. Come si legge nel blog ufficiale di Playstatio­n è previsto un sistema di rilevament­o tattile per rilevare le dita senza esercitare alcuna pressione nelle aree in cui posizioni il pollice, l'indice o le dita centrali
Ps 5 Vr. Non c’è ancora una data ( e un prezzo) per il controller dedicato alla realtà virtuale per Playstatio­n 5 presentato alcune settimane fa. Tra le novità i grilletti adattivi e il feedback aptico. Come si legge nel blog ufficiale di Playstatio­n è previsto un sistema di rilevament­o tattile per rilevare le dita senza esercitare alcuna pressione nelle aree in cui posizioni il pollice, l'indice o le dita centrali
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